Carney è uno che la spara grossa e non è la prima volta che dice che rialzerà i tassi. L’antefatto è noto a tutti: crescono le pressioni inflazionistiche nel Regno Unito, ma la Bank of England, attraverso I propri esponenti di maggiore rilievo, fa sapere che “la prossima mossa sarà in direzione del rialzo dei tassi”. Il che potrebbe dire inizio del tapering (riduzione graduale del programma di quantitative easing), se non una interruzione repentina e lo stesso vice Broadbent ha confermato che la bassa inflazione è temporanea e che quindi ci si può aspettare uno storno delle dinamiche di prezzo.
Ma il vero piano della Bank of England arriva proprio da Broadbent, da una dichiarazione resa a margine "If people expect inflation generally to be on target, over the medium term, the central bank has to do less to actively ensure it’ and policy does not need to respond to ‘one-off hits to the price level." Se consumatori, aziende, banche, governi, etc... si aspettano una determinata evoluzione dei prezzi, la banca centrale dovrà intervenire meno in termini di politica monetaria per raggiungere l'obiettivo. Il classico discorso delle variabili attese nelle teorie economiche.
In presenza di bassa inflazione i casi sono due: 1. i consumatori si aspettano che i prezzi scendano e quindi posticipano i consumi innescando un ciclo deflattivo, o 2. I consumatori vengono convinti (con annunci o altre dichiarazioni) che i prezzi non scenderanno per cui continuano nella dinamica dei consumi.
In sostanza, c'è interesse da parte della BOE ad arginare con gli annunci il fenomeno di diminuzione dell'inflazione e preparare il mercato ad una rinormalizzazione della politica economica che comunque sarà difficile avvenga già ad Aprile. È molto più probabile che il primo rialzo sia ritardato a dopo l’estate e che venga annunciato l’inizio del tapering nella prossima riunione di politica monetaria del MPC.
Market Movers
Alle 14:30 negli Stati Uniti il dato Core PCE atteso stabile a 0.1%. Alle 16:00 il dato sulle vendite in corso di case atteso in rallentamento a 0.4% dal 1.7% precedente.
Alla 1:15 conferenza stampa del vicepresidente della FED Stanley Fischer.
EURUSD
La moneta unica si mantiene ancorata sopra 1.08 anche in inizio di settimana dopo la discesa da 1.09 a 1.0850 che ha interessato la sessione asiatica. Il generale rafforzamento di dollaro è tuttavia destinato ad affrontare oggi la sfida con alcuni dati importanti in arrivo da oltreoceano. Dal canto suo, la moneta unica attende il primo ministro Tsipras e il responsabile delle finanze elleniche Varoufakis alla prova dell’eurogruppo. Infatti è oggi il termine ultimo per la presentazione delle riforme che Atene intende intraprendere per sbloccare gli aiuti dai partner europei. Nonostante i mercati scommettano già ampiamente sul fallimento delle trattatite, la moneta unica continua a mantenersi ampiamente in laterale rispetto alla settimana scorsa.
GBPUSD
Prosegue il laterale della stelina inglese anche in inizio di sessione europea con prezzi saldamente ancorati nel range 1.48 – 1.49 con rialzo dal limite minimo fino a 1.4860 dove scambia in questi istanti. L’attesa per i dati statunitensi del pomeriggio e gli effetti delle dichiarazioni della Bank of England della scorsa settimana hanno creato un clima particolarmente attendista con una ferma prosecuzione del trend di accumulazione.
USDJPY
Rimane sotto pressione lo yen giapponese che dopo una sessione asiatica all’insegna dei ribassi porta il cambio USDJPY dai minimi di giornata a 119.0 fino in area 119.80 dove scambia in apertura di sessione europea. Contribuiscono ad indebolire il cambio le prospettive di crescita cinese e un mercato azionario abbastanza tonico dove l’indice Nikkei della borsa di Tokyo fa registrare un +0.65%. Attenzione ai dati sul mercato immobiliare a stelle e strisce nel pomeriggio.