L’Europa dei venti indipendentisti non conosce tregua: dopo il pericolo scampato della Scozia, è ora il turno della Spagna, dove la regione autonoma della Catalunia, per mezzo del governatore ha convocato una votazione sul tema indipendenza per il prossimo 9 Novembre. I braveheart scozzesi hanno sicuramente gettato acqua su un fuoco che divampava già da qualche tempo nella penisola iberica. Ma ciò che più preoccupa i funzionari di Francoforte è l’opposizione strenua che la Germania di Weidman e del presidente dell’istituto tedesco IFO (lo stesso dell’indice omonimo) che ha dichiarato che la Bundesrepublik dovrebbe opporsi all’implementazione di ABS e QE da parte della BCE. Manca all’appello la cancelliera Angela Merkel, nel coro dei no tedeschi: un’assenza piuttosto ingombrante che sembra avallare una linea più morbida dettata anche dall’agenda politica di una (ormai) ex e arrancante locomotiva d’Europa che rallenta lontana dai burocrati della Bundesbank e dei teorici dell’IFO, e che sembra comprendere che le pulsioni indipendentiste che minano il tessuto stesso su cui è fondata l’Europa è figlia dell’austerità di cui sono fautori proprio quei teorici tedeschi e che sta iniziando ad attirare nei confronti dell’egemone Germania le antipatie dei movimenti nazionalisti di mezzo continente.
E nel giorno in cui il Regno Unito vota a favore dell’intervento armato, continuano i raid sullo Stato Islamico da parte della coalizione guidata dagli Stati Uniti con il presidente Barak Obama che sottolinea come la strategia non sia solo un’azione degli USA contro i terroristi, ma una vera e propria reazione di tutto il mondo moderato contro l’estremismo di matrice islamica che di islamico, prosegue il presidente USA, “ha ben poco”.
Market Movers
Alle 9:55 il dato sulla disoccupazione in Germania attesa stabile al 6.7%. Alle 10:30 nel Regno Unito la spesa corrente attesa in calo a -17.0 miliardi rispetto ai -18.5 milardi della rilevazione precedente. Alla stessa ora il dato sul PIL trimestrale atteso stabile allo 0.8%, mentre la lettura annualizzata dovrebbe attestarsi al 3.2% in linea con la rilevazione precedente. Alle 11:00 in zona euro il dato sull’inflazione attesa in calo allo 0.3% dallo 0.4% scorso, mentre il tasso di disoccupazione aggregato europeo dovrebbe essersi stabilizzato al 11.5%.
Alle 14:30 in Canada il dato sul PIL atteso in lieve flessione allo 0.2% dallo 0.3% della rilevazione precedente. Alle 16:00 il dato CB sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti dovrebbe mostrare una lieve accelerazione a 92.5 dal 92.4 precedente.
Nella notte in Giappone l’indice Tankan manifatturiero in uscita alla 1:50 dovrebbe mostrare un calo a 10 dal 12 precedente. Alle 3:00 in Cina il dato PMI manifatturiero dovrebbe mostrare un lieve recupero a 51.2 dal 51.1 precedente. Alle 3:30 in Australia le vendite al dettaglio attese stabili allo 0.4%.
EURUSD
Dopo un inizio di settimana piuttosto laterale con la moneta unica che ha scambiato prevalentemente a cavallo di 1.27 contro biglietto verde, la giornata di contrattazioni di oggi si apre altrettando poco mossa in attesa degli appuntamenti cruciali di oggi con disoccupazione tedesca alle 9:55, ma soprattutto con lo stesso dato aggregato per la zona euro e il dato sulla disoccupazione attesa stabile a 11.5% dopo le parole del governatore della BCE Mario Draghi della scorsa settimana che hanno messo in evidenza gli errori dell’istituto di Francoforte nel non dare il giusto peso alle tendenze del mercato del lavoro durante la fase di lotta alla bassa inflazione.
Tecnicamente EURUSD si presenta ancora saldamente ancorato all’interno del canale ribassista (grafico) che delimita il movimento ormai da tre settimane, con una chiara tendenza alla lateralizzazione in attesa dei dati europei alle 11:00 e quelli americani sulla fiducia dei consumatori nel pomeriggio. Qualora la performance del vecchio continente sorprendesse al rialzo, esiste una buona probabilità che il cambio EURUSD torni a salire verso area 1.28.
GBPUSD
È un unico grande movimento laterale quello che caratterizza la sterlina inglese nelle ultime tre settimane all’interno della banda di oscillazione tra 1.62 e 1.63 con un’area di congestione importante tra 1.63 e 1.65 sulla votazione in Scozia al referendum indipendentista. La settimana è inziata in laterale a cavallo di 1.6250 in attesa dei dati in uscita questa mattina su spesa corrente e su PIL, indicatori fondamentali dello stato di salute dell’economia britannica e che potrebbero avere un’influenza determinante sulle prossime mosse di politica monetaria della Bank of England, soprattutto in caso di sorprese al rialzo che potrebbero spingere il cable sopra 1.63 e verso la parte alta del canale riabassista di medio breve periodo (grafico) in attesa di un vero e proprio segnale di inversione.
USDJPY
Lo yen sembra ad un punto di svolta, raggiunto il livello psicologico di 109 in prossimità di 110 nel rapporto con il dollaro. Pesano le tensioni in asia e i recenti scandali, che hanno coinvolto diversi operatori asiatici, nella negoziazione dei prezzi delle commodities. E mentre il pomeriggio vedrà un po’ di volatilità sulla fiducia dei consumatori americani (dato CB alle 16:00), il vero driver sarà il superindice Tankan in uscita nella notte tra oggi e domani che potrebbe confermare e dare ulteriore spinta al trend (grafico), o abbatterlo in modo piuttosto deciso, in caso di sorprese verso l’alto dei due principali indicatori, fin sotto area 108.