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AUD e JPY i più offerti, l’EUR si avvicina al supporto critico

Pubblicato 02.09.2014, 10:06
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Market Brief

Come ampiamente previsto, la RBA ha mantenuto invariato l’obiettivo del tasso di cassa overnight al 2,50%. Il governatore Stevens ha detto che l’AUD rimane “sopra gran parte delle previsioni sul suo valore fondamentale, visto soprattutto il calo dei prezzi di materie prime chiave,” e quindi fornisce “minor assistenza [...] nel raggiungimento di una crescita equilibrata dell’economia”. Dall’inizio della seduta, il complesso AUD è stato venduto a Sydney perché l’aumento del deficit delle partite correnti registrato nel secondo trimestre (-13,7 mld di AUD contro i -5,7 mld di AUD del trimestre precedente) ha preceduto (e rafforzato) il comunicato accomodante della RBA. Il miglioramento dei permessi di costruzione di luglio non ha attratto l’attenzione degli operatori. L’AUD/USD è crollato a 0,9285, incrociando al ribasso la media mobile a 21 giorni (0,9308). Il supporto critico staziona a 0,9238/39 (supporto di agosto). Una chiusura giornaliera inferiore a 0,9230 (pivot MACD) dovrebbe segnalare un’inversione ribassista di breve termine. Consistenti offerte per opzioni in scadenza oggi attendono di essere attivate a 0,9250. In Nuova Zelanda, ad agosto i prezzi delle materie prime sono scesi di un altro 3,3% secondo l’ANZ, e ciò ha generato vendite sostenute di NZD/USD, sceso a 0,8342 nella notte. Si osserva resistenza a 0,8400/20 (esercizio delle opzioni / media mobile a 21 giorni), mentre il supporto rimane in area 0,8300/11. Il sentiment è contrastato, da una parte la forza diffusa dell’USD, dall’altra la buona propensione per le operazioni di carry trade.
In Giappone, a luglio i redditi liquidi da lavoro sono cresciuti del 2,6% (nonostante il calo dell’1,4% nelle retribuzioni reali, i pagamenti speciali e i bonus hanno contribuito a far aumentare i redditi totali). Il ministro delle Finanze giapponese Aso ha detto che il governo dovrebbe procedere con il consolidamento fiscale (suggerendo che non vi saranno ritardi nel secondo aumento dell’imposta sulle vendite, dall’8,0% al 10,0%), mentre il consulente del primo ministro Honda ha detto che preferirebbe aspettare finché vi sarà un aumento sostanziale delle retribuzioni e si raggiungerà l’obiettivo d’inflazione della BoJ. A questo proposito, Honda ha detto che la BoJ potrebbe intervenire con nuovi stimoli per raggiungere l’obiettivo d’inflazione al 2,0%. La situazione rimane incerta. Domani ci sarà il Consiglio dei Ministri, mentre i regolatori della BoJ s’incontreranno giovedì; la banca centrale dovrebbe mantenere lo status quo. C’è stata un’accelerazione del rally dell’USD/JPY, perché sono state infrante le barriere a 104,50. La coppia è salita a 104,87 a Tokyo. Le offerte degli esportatori dovrebbero aggiungersi alle barriere per le opzioni a 105,00 e poi a 105,50. La resistenza chiave giace a 105,44 (massimo da 6 anni, raggiunto il 2 gennaio 2014). L’EUR/JPY testa la media mobile a 50 giorni (137,53) nonostante le diffuse pressioni negative sull’EUR. A questo punto, le speranze di nuove riforme dalla riunione ministeriale di domani dovrebbero assicurare un sentiment positivo per i cambi con lo JPY. Gli operatori andranno in cerca d’indizi di un nuovo allentamento della BoJ, se l’imposta sulle vendite non verrà posticipata al prossimo anno. Si consideri il rischio legato all’evento.
Nel secondo trimestre, come si evince dal dato pubblicato stamattina, la crescita del PIL svizzero si è appiattita (0,0% t/t rispetto allo 0,5% previsto e precedente), facendo scendere la crescita su base annua allo 0,6%, rispetto al 2,0% dello scorso trimestre. Il franco svizzero ha ceduto terreno nei confronti di USD e EUR. L’EUR/CHF si è ripreso salendo fino a 1,20778, anche se la soglia dell’1,20 è comunque molto vicina. La prossimità della soglia fissata dalla BNS sembra offrire una buona opportunità per posizioni lunghe, vista la determinazione della banca centrale elvetica a difendere la base a 1,20.
L’EUR/USD è sceso fino a 1,3115 in Asia, mentre i funzionari dell’UE discutono di nuove sanzioni sulla Russia. Gli indicatori di trend e momentum rimangono nettamente ribassisti, il supporto chiave staziona a 1,3105 (minimo 6 settembre 2013). Le offerte per le opzioni sono collocate fra 1,3000 e 1,3200, quindi i tentativi al rialzo dovrebbero essere limitati. La decisione della BCE e l’intervento di Draghi (giovedì) sono fra gli eventi più attesi della settimana, soprattutto visto il brusco calo delle previsioni d’inflazione nell’Eurozona. Noi continuiamo a vendere sui rally.
Oggi il calendario economico prevede la pubblicazione dei seguenti dati: PIL t/t e a/a riferito al secondo trimestre in Svizzera; tasso di disoccupazione di agosto in Spagna; bilancia delle partite correnti del secondo trimestre in Svezia; PMI costruzioni di agosto nel Regno Unito; IPP m/m e a/a di luglio nell’Eurozona; PMI manifatturiero di agosto negli USA e in Canada; ISM manifatturiero e prezzi pagati di agosto, spese nel settore costruzioni di luglio e indice IDB/TIPP sull’ottimismo economico di settembre negli Stati Uniti.

Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd

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