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L’attuale forza dell’EUR appare fragile perché i negoziati fra Grecia e UE continuano senza che vi sia una soluzione concreta sul salvataggio della Grecia. Gli sforzi incanalati nelle discussioni e il sostegno della BCE per raggiungere un accordo sul salvataggio rinvigoriscono le speranze nell’EUR e fanno guadagnare il complesso EUR, perché si specula che né la Grecia né l’UE possano permettersi di far crollare il paese. O il mercato sta escludendo l’ipotesi di un’uscita della Grecia, oppure ritiene che l’impatto di un’eventuale uscita sarà contenuto. Ciò nonostante, gli operatori dovrebbero tener conto dell’imminente rischio legato agli eventi. S&P ha confermato il rating d’investimento paese per il Brasile, nonostante le continue incertezze sulle riforme di Rousseff.
Secondo Tsipras, il salvataggio greco “non è stato una storia di successo”
Nel suo intervento alla commissione del Parlamento Europeo a Bruxelles di ieri, il presidente della BCE Draghi ha detto che i rischi per la stabilità finanziaria dell’Eurozona sono contenuti (nonostante la Grecia?) e ha ribadito che la politica della BCE dovrebbe essere accompagnata dalle riforme strutturali. Secondo il presidente Draghi, è necessario “un processo che ristabilisca un dialogo politico fra il governo greco e le tre istituzioni per arrivare [...] a una prospettiva credibile per la conclusione positiva della procedura di revisione nel quadro dell’accordo esistente”. Se la revisione avrà esito positivo, la BCE reintrodurrà la deroga greca. È una buona notizia, ma la Grecia non ha intenzione di rispettare le disposizioni attuali! Il primo ministro Tsipras ha dichiarato che il “programma di salvataggio ha costituito uno sforzo di aggiustamento senza precedenti [...] ma non una storia di successo”. I negoziati proseguono oggi.
Poiché la liquidità si sta prosciugando in assenza di un accordo di salvataggio e il tempo sta per scadere in vista della scadenza di fine mese, la BCE ha aumentato la liquidità d’emergenza (ELA) per la Grecia di 400 milioni di euro (meno di quanto richiesto dalla Grecia, secondo alcuni fonti anonime), per evitare un finanziamento diretto del governo greco (che violerebbe la legge europea). La BCE è esposta per circa 104 miliardi sulla Grecia e, secondo Draghi, questa esposizione è più che raddoppiata da dicembre. La BCE si rifiuta di allargare ciecamente i canali del credito, ma allo stesso tempo deve assicurare che i negoziati politici avvengano in un clima sereno e protetto. Venerdì la Grecia dovrebbe rimborsare 2 miliardi di euro di debito (oltre a pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici e le pensioni) e lo potrà fare solo attraverso un “roll-over” dei titoli di stato ellenici, visto che a febbraio la BCE ha smesso di finanziare le banche greche. Le banche possono quindi scegliere se partecipare al finanziamento per salvare la Grecia o lasciare che fallisca. E questo è il rischio. La curva dei rendimenti dei titoli sovrani greci dimostra la chiamata d’emergenza sui mercati monetari: niente sulla parte anteriore della curva dei rendimenti e un’inversione perfetta per i titoli a scadenza lunga.
S&P lascia il Brasile a livello d’investimento
Il BRL ha fatto meglio delle altre valute dei mercati emergenti dopo che S&P ha confermato il rating del Brasile a livello investimento (BBB-, grado minimo d’investimento) perché si prevede che Rousseff continuerà a sollecitare una disciplina fiscale più severa durante il suo secondo mandato. Si tratta di un forte stimolo per il real brasiliano, in primo luogo perché ha fatto svanire i rischi crescenti di un declassamento a livello di non-investimento. In secondo luogo, e questo conta ancor di più, semplicemente il rischio di un declassamento genera aggiustamenti nei portafogli nel medio-lungo termine, fattore che nelle ultime tre settimane ha pesato chiaramente contro il BRL. Questo perché il valore collaterale inferiore di asset di livello di non-investimento spinge gli investitori a fuggire verso asset con rating investimento per sfruttare l’effetto leva delle consistenze e migliorare i rendimenti di portafoglio. L’outlook stabile di S&P ieri ha fatto guadagnare al BRL il 3,14% sull’USD. Tuttavia, le elevate volatilità continuano a peggiorare il rapporto remunerazione/rischio delle posizioni lunghe in carry trade di breve termine e dovrebbero formare un’area di supporto più forte a 3,00/3,10. Secondo noi, saranno necessari sforzi maggiori e qualche misura concreta affinché Rousseff possa riguadagnarsi la fiducia degli investitori per far ritornare i soldi in Brasile. Riteniamo che il recupero del BRL sia temporaneo. Il 25 marzo il Consiglio Monetario Nazionale dovrebbe aumentare di 50 punti base il tasso d’interesse a lungo termine, portandolo al 6%, a dispetto del rallentamento economico in peggioramento.
The Risk Today
Luc Luyet
EURUSD L’EUR/USD ha infranto la resistenza oraria a 1,0919 (massimo 19/03/2015), il che segnala un persistente interesse all'acquisto a breve termine. Tuttavia, data l'area di resistenza chiave tra 1,1043 e 1,1114, il potenziale di rialzo appare limitato. Supporti orari possono essere trovati a 1,0768 e a 1,0613 (minimo 19/03/2015). In una prospettiva di lungo termine, il triangolo simmetrico favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, un eventuale rafforzamento sarà prevedibilmente passeggero. Resistenze robuste si attestano a 1,1114 (minimo 05/03/2015) e a 1,1534 (massimo 03/02/2015). Supporti chiave si trovano a 1,0504 (minimo 21/03/2003) e a 1,0000 (supporto psicologico).
GBPUSD La coppia GBP/USD opera defilata in prossimità della resistenza a 1,4990. È necessaria una violazione del supporto orario a 1,4839 per suggerire la fine del rimbalzo attuale. Un altro supporto orario giace a 1,4689 (minimo 19/03/2015). Un’area di resistenza chiave si trova tra 1,5137 e 1,5166. Nel lungo termine, la rottura del forte supporto a 1,4814 spiana la strada a un ulteriore indebolimento a medio termine verso il forte supporto a 1,4231 (minimo 20/05/2010). Un altro forte sostegno si attesta a 1,3503 (minimo 23/01/2009). Una resistenza chiave si trova a 1,5552 (massimo 26/02/2015).
USDJPY L’USD/JPY continua a indebolirsi ed è ora vicino al supporto chiave a 119,30. Resistenze orarie possono essere trovate a 120,28 (massimo intragiornaliero) e a 121,20. Un altro supporto si trova a 118,18. Propendiamo per un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 115,57 (minimo 16/12/2014). Si prevede una graduale ascesa verso la resistenza fondamentale a 124,14 (massimo 22/06/2007). Una resistenza chiave giace a 121,85 (vedasi anche il canale discendente di lungo termine).
USDCHF L’USD/CHF si muove al di sotto del supporto chiave a 0,9629, il che spiana la strada a un'ulteriore debolezza verso il supporto a 0,9450. Una resistenza oraria giace a 0,9812 (massimo 23/03/2015). Un'altra resistenza si trova a 0,9984. In un’ottica di lungo termine, è ripreso il momentum rialzista dell’USD/CHF in seguito alla rimozione del cambio minimo per l’EUR/CHF. È auspicabile un test della robusta resistenza a 1,0240. Un supporto chiave si trova a 0,9374 (minimo 20/02/2015, si veda anche la media mobile a 200 giorni).