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Canada: prevedibile una ripresa delle esportazioni, la Riksbank espande

Pubblicato 29.10.2015, 13:27
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Forex News and Events

Prevista un’ulteriore debolezza del CAD

I prezzi del petrolio continuano a calare dopo che sul mercato è arrivata la notizia che, nel tentativo di facilitare i negoziati sul bilancio, gli USA potrebbero vendere 58 milioni di barili finora custoditi come riserve strategiche. Inoltre, stando ai dati dell’American Petroleum Institute, le scorte di petrolio sono aumentate. Le valute legate alle materie prime, e nello specifico il CAD e la NOK, che sono collegate al petrolio, sono scese.

Il CAD più debole ha dato all’economia la spinta necessaria, che dovrebbe far rimbalzare la GBP dai minimi. Tuttavia, una ripresa della crescita non sarà sufficiente per indurre la BoC a modificare la sua impostazione accomodante.

I commenti recenti dei membri della BoC suggeriscono che non sono necessarie ulteriori misure di allentamento poiché le dinamiche dell’inflazione dovrebbero permettere di raggiungere l’obiettivo fissato dalla banca. Ciò nonostante, l’inflazione continua a essere dimessa e non è scontato che una ripresa marginale delle esportazioni si traduca in pressioni sui prezzi.

Considerando che il petrolio sembra destinato a calare, con tutta probabilità il Canada farà registrare una crescita minima e la banca centrale rimarrà vigile. Ciò dovrebbe consentire all’USD/CAD di salire ulteriormente. L’inversione rialzista dell’USD/CAD dovrebbe portare gli operatori a concentrarsi di nuovo sul livello a 1,3422.

La Riksbank diventa proattiva

A sorpresa, la Riksbank ha esteso il suo programma di acquisto di titoli di Stato di 65 miliardi di SEK. L’ammontare del programma di acquisto, che si protrarrà fino al giugno del 2016, sale così a 200 miliardi di SEK. Il tasso sui pronti contro termine è rimasto invariato, anche se la banca ha affermato che nel 2016 il tasso medio sui pronti sarà più basso, pari allo 0,40% rispetto allo 0,35% attuale.

La motivazione è che le condizioni globali hanno danneggiato la domanda, circostanza che ha generato aspettative d’inflazione più deboli. La banca ha rivisto al ribasso le sue previsioni sull’IPC per il 2016, dall’1,6% all’1,4%. Infine, la Riksbank ha dichiarato di essere pronta ad acquistare altri titoli (gli attivi di bilancio sono comunque bassi), tagliare i tassi d’interesse e addirittura intervenire direttamente sul forex qualora la situazione lo richiedesse.

La riunione della BCE della scorsa settimana, che ha visto Draghi segnalare un ulteriore allentamento, ha spinto i banchieri centrali globali ad agire proattivamente. La Riksbank ha osservato che, a livello internazionale, i tassi d’interesse dovrebbero rimanere bassi e che la politica monetaria svedese dovrà tenerne conto. La conseguente debolezza diffusa dell’euro può essere vista sicuramente come la prossima fase di svalutazioni competitive; prevediamo che anche altre banche centrali reagiranno come hanno fatto la PBoC e la Riksbank.

La coppia EUR/SEK ha invertito il momentum ribassista, ma dovrà violare il livello a 9,4345 per annullare l’attuale fase correttiva.

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