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DailyFX Morning Adviser, Dollaro di nuovo in forze

Pubblicato 23.10.2014, 10:37
Aggiornato 11.09.2019, 13:55

Davide Marone 23 ottobre 2014

Potremmo definire i mercati di questi giorni attendisti nel momento in cui sul fronte europeo si attendono gli sviluppi sulle misure non convenzionali implementate dalla BCE, in riferimento sia alle modalità di attuazione che al loro effetto reale, mentre sul versante d’oltreoceano tutti gli occhi sono puntati al meeting del FOMC della settimana prossima in cui verranno comunicate le decisioni in materia di tassi di interesse e di Quantitative Easing. Per quello che riguarda il primo fronte due appaiono i temi caldi: in primo luogo l’ipotesi che la BCE possa acquistare corporate bond tra dicembre e i primi mesi del 2015, che andrebbero ad affiancarsi agli acquisti di covered bond intrapresi proprio questa settimana ma delle quali non si conoscono i dettagli tecnici. In secondo luogo vi sarebbero indiscrezioni circa il fatto che 11 banche dell’Eurozona potrebbero non passare gli stress test, all’indomani dell’entrata in vigore del meccanismo di vigilanza bancaria presso la BCE. L’euro si è nuovamente deprezzato, mentre le Borse europee non hanno di fatto prezzato queste notizie. Sul fronte americano abbiamo invece assistito alla pubblicazione dell’inflazione che su base mensile ha fatto registrare un incremento dello 0,1%, con il dato annuale fermo all’1,7% il che non fa altro che aumentare le aspettative circa un non interventismo sui tassi di interesse da parte della Fed che comunque dovrebbe procedere con il tapering e quindi con la fine del QE3. A tal proposito, la Bank of England ha confermato a 375 miliardi il suo programma di acquisto titoli, mentre in seno al MPC permane la posizione maggioritaria circa un non ritocco del tasso di interesse (7 a 2 i membri del Board favorevoli). Tutto ciò a conferma del sentiment ribassista sulla sterlina permane, sentiment che invece resta fondamentalmente rialzista sul dollaro americano come si evince dal FXCM Dollar Index che ha ben superato la resistenza sopra 11.010 punti con i primi potenziali target individuabili a 11.055. Difficile invece rilevare una qualche correlazione con i movimenti dell’azionario che invece ha ripiegato sulle importanti resistenze tecniche e del quale quindi dovremo monitorare i primi significativi supporti tecnici.

EUR/USD

Il grafico giornaliero ha mostrato la validità dell’ampia area di resistenza compresa tra 1,2770 e 1,2840, area dalla quale sono ripartite le vendite che si sono articolate con sedute giornaliere a medio range e chiusure vicino ai minimi ancora segnalatrici di un presente sentiment ribassista sul cambio. Lo stesso grafico daily mostra peraltro il completamento di un pattern di divergenza inversa ribassista tra prezzo ed oscillatore stocastico che quindi pone i prossimi sviluppi in direzione 1,2580 in primo luogo. Tale target diviene verosimile al cedimento di area 1,2630, previ possibili ritracciamenti in area media mobile esponenziale a 21 periodi su grafico orario, che ben ha iniziato a fungere da resistenza dinamica. Possibile perciò un test di area 1,2655 prima di assistere alle discese finora descritte. Da superare la confluenza tra livello statico e pivot daily a 1,2680 per pensare a nuovi posizionamenti long con rapporto rischio/rendimento inizialmente limitato visto il primo obiettivo a 1,2710. 1,2740 il livello successivo. Scenario rialzista comunque ad ora secondario.

1

USD/JPY

Grafico giornaliero decisamente più controverso per il cambio, ma che pone una volta di più in evidenza l’importanza del livello statico di resistenza a 107,50. Dal superamento infatti di questo livello passa lo scenario bullish che andrebbe ad individuare in 108,20 il primo immediato obiettivo di prezzo. Il grafico a 4 ore ci permette di leggere un potenziale pattern di divergenza regolare ribassista prezzo/stocastico che avrebbe il pregio di offrire un ottimo rapporto rischio/rendimento, con stop sopra la resistenza citata e target a 106,80 in primis e 106,30 in seconda istanza. D’obbligo in questo caso il reverse per sfruttare la volatilità dell’eventuale breakout rialzista.

2

GBP/USD

Grafico daily molto simile a quello visibile sull’Eurodollaro. Ancora più efficace in questo caso l’efficacia della confluenza grafica tra il livello statico di 1,6160 e la media mobile esponenziale a 21 periodi. Anche qui il prezzo ha messo a segno da quest’area due sedute a medio range con chiusure vicino ai minimi e possibilità dunque di ulteriori ribassi che, come si evince più nel dettaglio dal grafico a 4 ore, passano comunque dal cedimento del supporto statico di 1,6020 con precisi obiettivi a 1,5980 in primo luogo e 1,5940 in secondo. Molto affidabile il grafico orario che ci mostra ancora una volta l’efficacia delle confluenze grafiche rappresentate da livelli statici, media mobile e pivot daily in area 1,6050. Da qui le vendite potrebbero articolarsi perciò per la ripresa dei minimi visti ieri e con le potenziali rotture al ribasso pocanzi descritte. Decisamente più difficile ricercare spunti rialzisti verosimili al superamento eventuale di 1,6065 o più prudentemente 1,6075 per 1,6105 e 1,6130.

3

AUD/USD

Continua la confusione da un punto di vista tecnico del cambio, storicamente invece sempre piuttosto affidabile nella sua lettura grafica. Anche in questo caso va evidenziato però come siano state efficaci le aree di resistenza tra 0,8855 e 0,8820 nel respingere il prezzo, senza però poi fornire ulteriori spunti come dimostra lo sviluppo delle due candele doji giornaliere dei due passati giorni. Il 4 ore sottolinea il restringimento del range di prezzo, ma pone l’accento sulla valenza del supporto a 0,8745 ceduto il quale diverrebbero verosimili gli approdi anche in area 0,8685 previo livello a 0,8715. Da attendere il superamento al rialzo di 0,8770 per intraprendere long in direzione 0,88. Modesto però in questo caso il potenziale rapporto rischio/rendimento.

4

Ger30 (DAX)

Preciso il grafico giornaliero del Dax che dopo gli ampi ritracciamenti iniziati la settimana scorsa è andato ieri ad arrestarsi a 8.960, corrispondente al livello 38,2% di Fibonacci tracciato a partire dai massimi a 9.89’0 di metà settembre ai minimi visti recentemente a 8.360 punti. Possibile perciò l’estrinsecarsi di ulteriori discese verso area 8.760 prima di eventuali risalite verso la cruciale area di resistenza che vede il suo culmine al livello di 9.055 punti. Sul grafico orario ciò corrisponderebbe alla violazione del livello dinamico ben visibile su grafico orario con i target di breve dunque a 8.760. A mancato cedimento di questa confluenza grafica, buona la possibilità di implementare dei long sopra 8.890 punti in direzione 8.960 livello che, se superato, aprirebbe la strada dunque verso i 9.055 punti.

5

XAU/USD (Oro)

Daily dell’oro che continua ad essere controverso. Pochi giorni su questo time frame commentavamo la formazione di un pattern di minimo di breve termine con segnale d’acquisto sopra 1.245 verso un primo target a 1.258. Tale scenario è andato a manifestarsi solo in parte, laddove invece si sono verificati nuovi ribassi che potrebbero divenire ancor più importanti al cedimento del livello di 1.240 con contestuale definitiva invalidazione del pattern rialzista. Da contemplare perciò, in primo luogo degli acquisti proprio in quest’area per gli obiettivi di 1.249 e appunto 1.258 come pure suggerisce una potenziale divergenza inversa rialzista tra prezzo e stocastico su time frame a 4 ore. Sul grafico orario ciò si articolerebbe dunque con la rottura della flag da poter dunque implementare in maniera più prudente sopra 1.243. L’eventuale stop sotto 1.240 può poi fungere da prezzo di ingresso per i reverse in direzione 1.231 dollari l’oncia.

6

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