Un giorno prima dell’annuncio sulla decisione sul tasso della BCE, i dati pubblicati in Germania hanno generato una certa delusione, infatti gli ordini alle fabbriche di luglio hanno deluso le attese, fermandosi allo 0,2% m/m rispetto allo 0,5% m/m. Su base annuale, gli ordini alle fabbriche sono calati dello 0,7%. Inoltre, domani mattina il dato sulla produzione industriale dovrebbe risultare inferiore al rilevamento precedente.
La prima economia europea sta decisamente rallentando e ancora non si vedono i benefici del programma di allentamento quantitativo (QE) della BCE. Dal gennaio del 2015, attraverso il programma di QE, la BCE ha effettuato acquisti per più di mille miliardi di euro. Il programma sarebbe dovuto finire una volta raggiunto l’aggiustamento del corso dell’inflazione. Al momento, l’IPC tedesco ed europeo si attestano rispettivamente allo 0,4% e allo 0,2% a/a.
Di recente, i rendimenti dei titoli di Stato sono leggermente saliti e ora i mercati ritengono che ciò consentirà alla BCE di non dover aggiungere altri stimoli. In ogni caso, la scarsità di titoli fa sì che per la BCE sia difficile dar seguito al suo massiccio programma di acquisto di asset. Questo piccolo rally sta quindi sicuramente aiutando la banca centrale.
Crediamo che questo rally sia dovuto alle rinnovate attese di un rialzo del tasso dalla Fed a settembre e/o entro la fine dell’anno. Ciò sta determinando un movimento all’insegna della propensione al rischio, che secondo noi durerà poco, visto che l’era dei tassi d’interesse negativi è tutt’altro che finita.
Per quanto concerne le valute, dovremmo assistere a un aumento della domanda di dollari contro euro fino alla prossima riunione della Fed.