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Questa settimana i mercati torneranno a concentrarsi sul corso del restringimento della politica monetaria della Fed. La rimozione del termine “paziente” dal comunicato della Fed e il contemporaneo accento sui dati futuri (“cauto ottimismo”) non hanno fornito chiarezza sulla tempistica. La scorsa settimana, la presidente della Fed Yellen ha ribadito la sua impostazione accomodante, dicendo che i rialzi dei tassi seguiranno un “ritmo graduale”; le sue parole hanno fatto rientrare il mercato nel gioco eterno delle speculazioni. Dall’ultima riunione della Fed, il rally univoco, rialzista, dell’USD ha subito una rapida inversione e le previsioni sulla parità dell’EUR/USD hanno sfidato frettolosamente la resistenza a 1,1114. Pare che i mercati ora abbiano capito di aver reagito eccessivamente nel vendere USD.
Questa settimana ci faremo un’idea piuttosto chiara su come si svilupperà il doppio mandato della Fed. Innanzitutto lunedì sarà diffuso il PCE di fondo di febbraio. Il deflatore PCE di fondo dovrebbe rimanere invariato rispetto a gennaio e attestarsi a 1,3, ma c’è un lieve rischio al rialzo. L’inflazione rimane dimessa e continua a essere fonte di preoccupazione per i membri della Fed, nonostante l’accelerazione in altri settori dell’economia USA. Oggi vedremo anche quanto i consumatori americani stanno beneficiando dalla ripresa USA, attraverso i dati su spese e redditi. Per quanto riguarda l’altra priorità della Fed, venerdì dovrebbe arrivare un altro rapporto positivo sull’occupazione. I mercati prevedono che le buste paga non agricole saliranno a 250K e che il tasso di disoccupazione rimarrà stabile al 5,5%. Nonostante i solidi dati in arrivo dal mercato occupazionale, ancora non c’è stata una ripresa delle retribuzioni. Le previsioni sull’inflazione rimangono quindi favorevoli e la Fed può evitare di premere il grilletto sui tassi. Oltre ai dati in uscita questa settimana, anche la fitta serie di interventi dei membri della Fed potrebbe fornire ulteriori dettagli sulla tempistica e sul ritmo dei rialzi. È molto probabile che si tratti solo di molto rumore per nulla. I mercati sembrano inclini a un rialzo del tasso a settembre, noi siamo più ottimisti. Sospettiamo che i riferimenti alla dipendenza dei dati rappresentino più che altro una cortina fumogena per rimuovere le pressioni dall’USD. Ci concentriamo sui “rischi speciali e altre considerazioni” e su altri sviluppi, fra cui i bassi tassi d’interesse che potrebbero prolungare l’attuale stagnazione. Inoltre, i membri della Fed hanno minimizzato le conseguenze negative dell’USD forte, ma ciò può avere chiaramente un effetto corrosivo sulla crescita degli USA e creare condizioni di restringimento artificiali. Continuiamo a prevedere un taglio del tasso fra luglio e settembre, perché i membri della Fed approfitteranno della crescita negli USA e in Europa (malgrado i segnali di un raffreddamento negli USA) per dirigersi verso una politica più normalizzata. Prevediamo che il rally rialzista dell’USD continuerà, a patto che i dati non riservino sorprese negative. Il fallito superamento della resistenza a 1,1040/90 suggerisce un nuovo test del supporto a 1,0504 (si veda il Rapporto Tecnico).
The Risk Today
EURUSD Lo slancio rialzista dell’EUR/USD sta svanendo. L’EUR/USD si indebolisce nei pressi dell’area della resistenza chiave tra 1,1043 e 1,1114 (si veda anche la linea di tendenza discendente). Supporti orari possono essere trovati a 1,0768 (si veda anche il ritracciamento al 50%), e a 1,0613. In una prospettiva di lungo termine, il triangolo simmetrico favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, un eventuale rafforzamento sarà prevedibilmente passeggero. Resistenze robuste si attestano a 1,1114 (minimo 05/03/2015) e a 1,1534 (massimo 03/02/2015). Supporti chiave si trovano a 1,0504 (minimo 21/03/2003) e a 1,0000 (supporto psicologico).
GBPUSD La coppia GBP/USD si muove ampiamente defilata. La coppia GBP/USD ha registrato recentemente una propensione sostanzialmente defilata. Tuttavia, il recente massimo minimo e la violazione del supporto orario a 1,4839 favorisce una polarizzazione discendente. Supporti orari possono essere trovati a 1,4797 (minimo 27/03/2015) e a 1,4689 (minimo 19/03/2015). È necessaria una violazione della resistenza oraria a 1,4922 per invalidare la nostra polarizzazione discendente. Un'altra resistenza si trova a 1,4990. In un’ottica di lungo termine, la violazione del robusto supporto a 1,4814 spiana la strada a un ulteriore indebolimento a medio termine verso il forte supporto a 1,4231 (minimo 20/05/2010). Un altro forte sostegno si attesta a 1,3503 (minimo 23/01/2009). Una resistenza chiave si trova a 1,5552 (massimo 26/02/2015).
USDJPY Continua a rimbalzare. L’USD/JPY continua a rimbalzare dopo aver testato con successo il supporto a 118,18 (61.8% del ritracciamento). Resistenze orarie si attestano a 119,98 e la linea di tendenza discendente (attorno a 120,58). Un supporto oraria si trova a 118,93 (minimo 27/03/2015). Propendiamo per un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 115,57 (minimo 16/12/2014). Si prevede una graduale ascesa verso la resistenza fondamentale a 124,14 (massimo 22/06/2007). Una resistenza chiave giace a 121,85 (vedasi anche il canale discendente di lungo termine).
USDCHF Rimbalza. L’USD/CHF ha registrato un rimbalzo nei pressi del supporto a 0,9450 (si veda anche il ritracciamento a 38,2%). Resistenze orarie possono essere trovate a 0,9695 e a 0,9812. Un supporto orario si trova attualmente a 0,9558 (minimo 27/03/2015). In un’ottica di lungo termine, è ripreso il momentum rialzista dell’USD/CHF in seguito alla rimozione del cambio minimo per l’EUR/CHF. È auspicabile un test della robusta resistenza a 1,0240. Un supporto chiave si trova a 0,9374 (minimo 20/02/2015, si veda anche la media mobile a 200 giorni).