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Dopo taglio del tasso della RBI, accelerazione delle vendite di lira?

Pubblicato 04.03.2015, 13:15
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Forex News and Events

Suscitando uno sbigottimento generale, la RBI ha abbassato il tasso di riferimento sui pronti contro termie di 25 punti base, portandolo al 7,50%, con un intervento a sorpresa volto a “compensare il ritardo nel consolidamento fiscale” e a ottemperare all’annuncio sul budget del primo ministro Modi (!). Si sapeva che il nuovo budget avrebbe contrariato la RBI e si prevedeva che la banca centrale avrebbe mantenuto il tasso invariato almeno fino alla riunione in programma il 7 aprile, il taglio a sorpresa era del tutto inaspettato! A titolo di riepilogo, quattro giorni fa il primo ministro Modi ha annunciato, nel suo primo budget per l’esercizio finanziario completo, il finanziamento delle infrastrutture e non ha fatto granché per diminuire i sussidi, ciò significa che il governo non teme un aumento del deficit volto ad alimentare la crescita. L’aumento della spesa pubblica e il consolidamento fiscale meno serrato vanno nella direzione opposta rispetto al mandato sulla stabilità dei prezzi della banca centrale (governo e banca centrale hanno fissato insieme l’obiettivo al 4% con un’oscillazione del +/-2%). Ecco dunque l’effetto sorpresa! Poiché l’inflazione indiana è al terzo posto fra le principali economie asiatiche (l’IPC di gennaio si è attestato al 5,11% a/a), nessuno si sarebbe aspettato che Rajan optasse per il denaro a basso costo. Evidentemente, il contesto di energia a basso costo giustifica temporanee deviazioni della politica, sia sul fronte fiscale, sia su quello monetario. Ora che la RBI ha assunto un’impostazione esplicita a favore della crescita, i mercati non escludono più un nuovo intervento sui tassi alla riunione del 7 aprile. L’intervento della RBI servirà a rafforzare il supporto a 61,7664 (61,8% di Fibonacci sull’ascesa da maggio a dicembre 2014), soprattutto se i dati sul lavoro USA avvaloreranno la posizione dei falchi della Fed prima della chiusura settimanale.

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Il fatto che stamattina l’USD/TRY abbia raggiunto un nuovo massimo storico (2,5497) a Istanbul è sicuramente legato in qualche modo all’intervento della RBI. Oltre al calo più rapido delle attese dell’IPC di fondo a dicembre (un’ottima scusa per il presidente Erdogan e per il governo per chiedere tassi più bassi per la TRY), l’intervento accomodante della RBI rafforza i timori che la BCT rischi di non potersi più esimere da un taglio. Detto questo, in Turchia aumentano i rischi legati alle pressioni politiche, perché, a tre mesi dalle elezioni, la situazione economica rimane difficile. La parte anteriore della curva dei rendimenti dei titoli turchi rimane fortemente invertita, quella posteriore sta salendo, perché il rischio paese ha un riverbero sulle scadenze più lunghe. Il forex e i mercati monetari sono chiaramente contrari a un nuovo intervento sui tassi della BCT, anche se il presidente Erdogan ritiene responsabile il governatore della BCT Basci per il rallentamento economico! La base valutaria incrociata a tre mesi punta a un calo dell’interesse per la TRY contro l’USD.

Il Brasile va nella direzione opposta

Oggi si svolgerà la riunione della banca centrale del Brasile (BCB), che dovrebbe aumentare il tasso Selic di altri 50 punti base, portandolo al 12,75%, per frenare le pressioni inflazionistiche e le vendite di BRL in scia ai timori in materia politica e fiscale. A dispetto di tassi relativamente favorevoli e di un’impostazione da falco della BCB, il real (BRL) fa fatica ad attrarre posizioni lunghe. Stando agli ultimi dati della CFTC (aggiornati al 24 febbraio), i lunghi speculativi netti sui future in BRL sono scesi per la seconda settimana consecutiva (a 4561 contratti) e da quel momento il trend discendente probabilmente si è rafforzato. Ieri l’USD/BRL ha raggiunto il massimo storico da 10 anni, attestandosi a 2,9342, la volatilità implicita a un mese è salita al 17,8%. A nostro avviso, chi opera con il carry trade aspetterà finché le tensioni rientreranno e poi si butterà sulle posizioni di carry lunghe. È sicuramente imminente una correzione, ma invitiamo a essere pazienti! Venerdì saranno pubblicati i dati sul lavoro negli USA, quindi le pressioni a vendere BRL contro USD dovrebbero rimanere stringenti.

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The Risk Today

Luc Luyet

EURUSD L’EUR/USD continua a muoversi nei pressi del minimo del canale discendente. Viene favorita un’ulteriore debolezza verso il supporto a 1,1098. Resistenze orarie possono essere trovate a 1,1245 (massimo 27/02/2015) e a 1,1279 (minimo 20/02/2015). In una prospettiva di lungo termine, il triangolo simmetrico favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, si prevede che la recente resistenza sia temporanea. Resistenze chiave si trovano a 1,1679 (massimo 21/01/2015) e a 1,1871 (massimo 12/01/2015). Supporti chiave si trovano a 1,1000 (supporto psicologico) e a 1,0765 (minimo 03/09/2003).

GBPUSD La coppia GBP/USD si indebolisce come osservabile dalla rottura ascendente della linea di tendenza a breve termine. Monitorate il test del supporto orario a 1,5317. Un altro supporto orario può essere trovato a 1,5197. Una resistenza oraria giace a 1,5459 (massimo 27/02/2015), mentre una resistenza chiave si trova a 1,5620. In un’ottica a lungo termine la recente ascesa è vista come un rimbalzo dell’ipervenduto il cui potenziale al rialzo sarà limitato dalle resistenze chiave a 1,5620 (massimo 31/12/2014) e a 1,5826 (massimo 27/11/2014). Un supporto robusto è pari a 1,4814.

USDJPY L’USD/JPY ha perso vigore nei pressi delle aree di resistenza chiave tra 120,48 (massimo 11/02/2015) e 120,83. Un supporto è pari a 119,12 (vedasi anche il canale ascendente). Un altro supporto si trova a 118,18. Favoriamo un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 110,09 (massimo 01/10/2014). Sebbene sia probabilmente in corso un consolidamento a medio termine, non vi è alcun segnale che suggerisca la fine del trend rialzista di lungo termine. È previsto un aumento graduale verso la resistenza fondamentale a 124,14 (massimo 22/06/2007). Un supporto chiave si trova a 115,57(minimo 16/12/2014).

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USDCHF L’USD/CHF ha infranto la resistenza chiave a 0,9554, confermando il persistente interesse all'acquisto. Un'altra resistenza chiave si trova a 0,9831. Supporti orari possono essere trovati a 0,9527 (minimo 02/03/2015) e a 0,9450 (minimo 26/02/2015, si veda anche la linea di tendenza ascendente). In un’ottica di lungo termine, il momentum rialzista per l’USD/CHF continua in seguito alla rimozione del floor EUR/CHF. La violazione della resistenza chiave a 0,9554 (minimo 16/12/2014) spiana la strada verso un’ulteriore ascesa verso l'altra resistenza chiave a 0,9831 (minimo 25/12/2014). Un supporto chiave si trova ora a 0,9374 (minimo 20/02/2015, si veda anche la media mobile a 200 giorni).

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