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I dati migliori sull’immobiliare USA alimentano il rally dell’USD

Pubblicato 20.08.2014, 12:05
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Forex News and Events

Riservando un colpo di scena interessante, questa settimana i dati USA sul mercato immobiliare hanno sorpreso al rialzo. La forza dell’indice NAHB sul mercato immobiliare ha generato rapidamente forti acquisti di USD. Il dato sui nuovi cantieri residenziali pubblicato ieri, attestatosi a 1.093K rispetto alle 965K unità previste, ha innescato il rally dell’USD cui stiamo assistendo oggi. Quelli che di solito sono due rilevamenti economici ignorati sembrano aver generato una volatilità consistente sul forex. La ragione di questa nuova accelerazione, seguita a una breve pausa, sta nel fatto che la presidente della Fed Yellen aveva motivato la sua impostazione accomodante nella debolezza del mercato immobiliare. Nel suo rapporto semestrale sulla politica monetaria del 15 luglio, Yellen aveva avvertito che una ripresa debole del mercato immobiliare americano rappresentava un rischio per l’economia in senso più ampio. Nel testo del suo discorso, Yellen aveva avvertito che “il settore immobiliare, tuttavia, ha mostrato pochi progressi di recente. Anche se il settore si è ripreso notevolmente dalla flessione precedente, l’attività nel settore si è stabilizzata dopo l’aumento dei tassi sui mutui dell’anno scorso e i rilevamenti di quest’anno hanno continuato, nel complesso, a deludere.” L’obiettivo di Yellen di mantenere i tassi bassi dipende sempre di più dall’interpretazione della “fiacchezza” del mercato occupazionale. Se l’attività del settore immobiliare dovesse continuare ad accelerare, sarà difficile giustificare razionalmente la politica monetaria ultra-accomodante della Fed. Rimaniamo positivi rispetto alla ripresa del settore immobiliare negli USA (trend al rialzo nei permessi di costruzioni, nelle vendite di nuove abitazioni, miglioramento della fiducia dei costruttori e del numero di vendite di case in corso) e sospettiamo che la Fed (certi membri) stia sopravvalutando l’effetto di una crescita positiva delle retribuzioni sull’inflazione. Appena il mercato del lavoro tirato inizierà a rimettersi al passo, secondo noi la crescita delle retribuzioni aumenterà rapidamente, prendendo molto probabilmente la Fed in castagna. Gli investitori l’hanno già capito e stanno reagendo attivamente ai dati pubblicati negli USA.

Favoriti i corti sullo JPY

L’USD/JPY ora si sta avvicinando alla resistenza chiave a 103,10. Il calo del premio di rischio geopolitico, dimostrato dall’aumento dei rendimenti dei bond (i rendimenti dei decennali USA si sono ripresi dai minimi al 2,30% di venerdì), e la ripresa dei mercati azionari dovrebbero dare all’USD/JPY la spinta necessaria per superare questa barriera. Inoltre, l’economia giapponese sta facendo fatica a livello interno, come si evince dal crollo inquietante del PIL, in calo del -6,8%. Poiché le previsioni d’inflazione sono inclinate al ribasso, il primo ministro Abe spingerà probabilmente la BoJ a intervenire con un nuovo allentamento quantitativo e qualitativo (anche se il ministro dell’Economia Akira Amari si è rifiutato di ammettere questa possibilità) e con un terzo pacchetto di stimoli per l’economia. E, infine, le modifiche nel consiglio del fondo pubblico d’investimenti per le pensioni (GPIF) da 1,26 mila miliardi di USD dovrebbero permettere una nuova allocazione degli investimenti, da bond del governo giapponese a basso rendimento verso asset più rischiosi, fra cui gli investimenti stranieri. Le riforme potrebbero avere un effetto rilevante sui flussi d’investimenti in uscita, indebolendo ulteriormente lo yen.

Verbali della BoE

Oggi gli operatori analizzeranno i verbali della riunione della BoE, visti i commenti spesso confusi dei membri della BoE nelle ultime settimane. Durante la conferenza stampa, il governatore della BoE Carney è sembrato decisamente accomodante e tranquillo rispetto alle prospettive d’inflazione. L’IPC di ieri, inferiore alle attese (IPC a/a: 1,6%; IPC core: 1,8%) suggerisce che la sua sicurezza non fosse fuori luogo. Anche se la banca riconosce una certa fiacchezza nell’economia, le cifre del rapporto sull’inflazione di agosto sono state riviste al rialzo, come pure la crescita nel medio termine, mentre il tasso di disoccupazione è stato rivisto al ribasso. Ci stiamo lentamente allontanando da un rialzo a novembre. I fattori contingenti, come l’aumento del tasso di partecipazione e il divieto russo alle importazioni di generi alimentari dall’UE, dovrebbero esercitare pressioni al ribasso sull’inflazione e quindi dare al prudente Carney un po’ di tempo in più.

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The Risk Today

EUR/USD L’EUR/USD ha infranto il supporto a 1,3333 e attualmente sfida il robusto supporto a 1,3296. Resistenze orarie per un rimbalzo a breve termine possono essere individuate a 1,3336 (minimo 12/08/2014) e a 1,3366 (massimo intragiornaliero). In un’ottica di lungo termine, da maggio 2014 l’EUR/USD ha fatto registrare una successione di massimi e minimi in ribasso. Il rischio al ribasso è costituito da 1,3210 (secondo segmento al ribasso dopo il rimbalzo da 1,3503 a 1,3700). Supporti robusti si trovano a 1,3296 (minimo 07/11/2013) e a 1,3105 (minimo 06/09/2013). Una resistenza chiave giace a 1,3444 (massimo 28/07/2014).

GBP/USD GBPUSD La coppia ha infranto il supporto a 1,6693 (si veda anche la media mobile a 200 giorni). La struttura tecnica di breve termine permarrà negativa finché i prezzi resteranno al di sotto della resistenza a 1,6757 (minimo 12/08/2014, vedasi anche la linea di tendenza discendente). Un'altra resistenza si trova a 1,6844 (massimo 13/08/2014). In un’ottica a più lungo termine, la rottura del supporto chiave a 1,6693 (minimo 29/05/2014, vedasi anche la media mobile a 200 giorni) invalida l’impostazione positiva definita dai precedenti massimi degli ultimi 4 anni. Tuttavia, la mancanza di un modello di inversione ribassista a medio termine e le condizioni a breve termine di ipervenduto non suggeriscono una visione ribassista definitiva. Un supporto chiave si attesta attualmente a 1,6460 (minimo 24/03/2014).

USD/JPY L’USD/JPY sta spingendo più in alto, muovendosi oltre la resistenza chiave a 103,02/103,09 (massimo 30/07/2014). È auspicabile un ulteriore aumento verso la resistenza a 104,13. Supporti orari possono essere trovati a 102,91 (minimo intragiornaliero) e a 102,52 (minimo 19/08/2014). È favorita un’impostazione rialzista di lungo periodo finché reggerà il supporto chiave a 100,76 (minimo 04/02/2014). Una rottura confermata al rialzo dalla fase di consolidamento tra 100,76 (minimo 04/02/2014) e 103,02 favorirebbe una ripresa del trend rialzista di fondo. Robuste resistenze possono essere trovate a 105,44 (massimo 02/01/2014) e a 110,66 (massimo 15/08/2008).

USD/CHF L’USD/CHF ha infranto la resistenza implicata dal suo canale discendente e attualmente sfida la resistenza a 0,9115. Un supporto a breve termine si trova a 0,9059 (minimo 19/08/2014), mentre un supporto chiave si trova a 0,9008 (vedasi anche la linea di tendenza ascendente). Da una prospettiva di più lungo termine, i recenti miglioramenti tecnici richiedono la fine della grande fase correttiva avviatasi a luglio 2012. Il potenziale rialzista di lungo termine suggerito dalla formazione a doppio minimo è 0,9207. Inoltre, la rottura della resistenza a 0,9037 suggerisce un secondo segmento in ascesa (simile a quello iniziato l'8 maggio) con un potenziale al rialzo pari a 0,9191. Di conseguenza, prevediamo un test della forte resistenza a 0,9156 (massimo 21/01/2014).

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