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IL TRADING, L' ARTE DI MISURARE E LA BARRA INVISIBILE

Pubblicato 21.08.2014, 09:15
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Indubbiamente ogni trader è passato per la fase in cui si è sforzato di guardare a destra del suo schermo, cercando disperatamente di vedere quella barra che ancora di deve formare, sentendosi perennemente frustrato in questo vano tentativo.


Nella sua storia di trader, chi in modo più manifesto con se stesso, chi in modo più sottile, ognuno ha lasciato che i propri o altrui pensieri o convincimenti gli “ disegnassero” l’ andamento della barra INVISIBILE.


E invece dobbiamo convincerci che NON abbiamo alcuna possibilità di prevedere il futuro.


Quando saremo padroni di questa ovvia verità, solo allora avremo fatto uno dei passi principali per trasformare il trading in una professione basata sulle sue vere caratteristiche,tra le quali non rientra essere in possesso della Sfera di Cristallo, né tanto mento cercarla.


Quello che possiamo invece fare, anzi l’ unica cosa che possiamo fare, è guardare al passato e vedere che cosa sarebbe successo con costanza, in presenza di alcuni segnali da noi scoperti o a noi insegnati, per comprendere se quel tipo di informazione inventata da altri o scoperta da noi abbia un valore o meno per il nostro trading.


Per fare ciò dobbiamo rendere omogenee tra di loro le entrate e le USCITE ( lo scrivo in maiuscolo, in quanto sembra che la maggior parte dei trader impieghi tutta la loro energia nella ricerca del segnale di entrata perfetta e lasci l’ uscita al caso), in modo da poter misurare quello che il mercato ci avrebbe dato e di quanto avremmo dovuto farlo “respirare” contro di noi prima che raggiungesse i nostri obiettivi, in presenza di situazioni simili.


Tutto il lavoro fatto nel PASSATO è quello che decide il nostro FUTURO!


In questo modo si può definire a priori dove mettere il proprio Stop, e dove prendere il proprio profitto. D’altra parte se il mercato ci ha dimostrato occasione dopo occasione che più di tanto, nella sua media, non ci può dare, perché chiedergli di più?


Seppur questo è il ragionamento logico più appropriato, non avete idea di quanti trader ( qualcuno anche tra di voi ne sono sicuro), una volta entrati, quando il trade non va a loro favore, decidono di farlo “ respirare “ un pò in più, e poi ancora un pò, trasformando l’ attività di trading in una delle cose più stressanti al mondo, invece che una delle attività più piacevoli e redditizie che esista.


Se il trade invece si sviluppa favorevolmente, inizia un’ altra angoscia:
“Dove metto lo Stop protettivo dei miei profitti?”


In genere la maggior parte dei trader decidono in prima battuta di metterlo al di sotto della barra precedente, ma a volte la barra precedente è troppo lunga con il rischio di mangiarsi via tutto il profitto nel caso di un ritracciamento troppo forte e allora il trader, nel momento peggiore, cioè durante il trade, decide di muoverlo a metà, o cambiare intervallo temporale, ma poi vede che sta andando contro di lui e allora lo sposta, insomma lo sposta di continuo senza sapere davvero che cosa sta facendo: si è lasciato guidare dall’ istinto del momento.


No Signori !! il trading non è questo: questo è un Inferno, o se va bene è una lotteria!!


Decidere dove mettere il proprio Stop lo si fa a tavolino PRIMA di essere nel trade e lavorando su quello che si è visto nel tempo innescando un processo di statistica che, nonostante i suoi inevitabili drawdown, alla fine, se seguito con perseveranza e “ senza pietà” sarà l’ unico modo per portare il trader al successo duraturo.


Credetemi quando iniziai a fare trading, un po’ di anni fa, avevo letto come forse molti di voi che il 90% dei trader perde denaro.
Di conseguenza, avendo una concezione di me stesso come una persona di intelligenza normale, avevo il terrore che non sarei mai riuscito ad avere successo nel trading.
Con il passare del tempo mi sono accorto, e questo è anche confermato dal mio osservatorio privilegiato di docente, che tutto quel 90% di trader che perde nei mercati, fa sempre gli stessi due o tre errori: non duemila errori…..ma solo pochi e sempre gli stessi.


La scelta sbagliata di dove mettere lo Stop è di sicuro la prima. Essa vanifica in un attimo tutti gli sforzi di settimane di trading e infrange il sottile equilibrio tra vincite e perdite.


Magari vale la pensa soffermarsi a pensarci su.

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La barra Invisibile

Ultimi commenti

Sono anni che faccio trading. Solo a bilancio si può dire di essere in profitto o in perdita. C'è veramente molta varietà di errori, tutti riconducibili ad aspetti irrazionali, ma con sfaccettature molto fantasiose. Personalmente sono sempre in lotta con un limite che per ora non riesco a superare: quello del margine assoluto. Sebbene abbia un metodo che mi permette di relativizzare l'impiego al saldo, sopra una certa soglia ho delle grosse difficoltà a mantenermi fedele al metodo, al punto che sono stato costretto a inserire tra i comportamenti da tenere, quello di uscire dalla posizione una volta che in una giornata venga raddoppiato il saldo. Ho inoltre dei meccanismi che mi segnalano la maggior rischiosità del metodo in certe condizioni, portandomi a stare fuori dal mercato fino alla fine della fase avversa. Circa il disegno della candela futura invece, rientra proprio nel mio metodo. Quotidianamente programmo ingressi, stop loss e take profit sui min-max della candela futura.
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