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JPY in rialzo dopo il budget da record, occhi puntati sulla Corte di Giu

Pubblicato 14.01.2015, 10:20
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Malgrado il calo dei prezzi del petrolio, la Banca Mondiale ha tagliato le previsioni sulla crescita globale per il 2015 dal 3,4% al 3%. Il rapporto si basa sulla crescente divergenza fra gli Stati Uniti e le altre economie principali e prevede che la Fed manterrà più a lungo un’impostazione accomodante prima di procedere con il primo rialzo del tasso. Il dollaro USA ha avuto un andamento altalenante nei confronti delle altre valute del G10 e delle divise dei mercati emergenti. L’USD/RUB ha compiuto un rally fino a 66,46 dopo che ieri il greggio WTI è sceso sotto i 45 dollari, mentre le valute degli importatori di petrolio, come TRY e BRL, hanno trovato ordini d’acquisto migliori e si prevedono ulteriori rialzi.

In Giappone, il gabinetto ha approvato un budget da record, pari a 96,34 mila miliardi di yen per l’anno fiscale 2015/16, le entrate fiscali raggiungeranno i massimi da 24 anni. Grazie anche al calo dei prezzi del petrolio, è molto probabile che l’obiettivo dell’inflazione al 2% fissato dalla BoJ non venga raggiunto nell’arco di tempo previsto. Secondo l’agenzia MNI, la maggioranza dei membri della BoJ sarebbe disposta a modificare la formulazione usata per il 2%. I rendimenti dei decennali giapponesi sono scesi al minimo storico dello 0,25%. I cross con lo JPY sono stati offerti a Tokyo, le azioni del Nikkei hanno ceduto l’1,71%. L’USD/JPY è sceso a 116,75, il momentum ribassista si è rafforzato. La coppia ora si trova completamente nella copertura della nuvola di Ichimoku (113,54/118,71). Si osserva resistenza nella parte superiore della nuvola. Il supporto chiave si trova a 115,50/57 (61,8% di Fibonacci sul rally da ottobre a dicembre / calo di dicembre). L’EUR/JPY ha raggiunto il 23,6% di Fibonacci sul rally da ottobre a dicembre (137,83). La decisione della Corte di Giustizia europea di oggi sarà importante per capire se ci sia spazio per un’estensione della debolezza o se sia imminente una correzione. La resistenza è collocata a 140,10/30 (area che comprende la media mobile a 200 giorni e il 38,2% di Fibonacci).

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Il complesso EUR si concentra sulla decisione della Corte di Giustizia europea di oggi, non vincolante, su una serie di questioni sollevate dalla Corte Costituzionale tedesca. La Corte di Giustizia fornirà un’opinione sulla legalità del programma OMT, il predecessore del QE che la BCE si prepara a introdurre. Una raccomandazione contraria potrebbe complicare i prossimi passi verso l’acquisto di debito pubblico, che potrebbe essere considerato una forma di finanziamento dei governi e andrebbe dunque contro la legislazione dell’UE. La decisione definitiva si avrà fra sei mesi. Detto questo, secondo noi è poco probabile che la disapprovazione del programma della BCE possa invertire le speculazioni sul QE. IL sentiment per l’EUR/USD rimane nettamente negativo.

L’IPC superiore alle attese ieri ha generato un brusco calo dell’USD/SEK, ma la coppia non ha avuto problemi a trovare acquirenti sotto 8,00. Ovviamente la politica espansiva della BCE rimane un peso molto oneroso sulle spalle della Riksbank, che ha già abbassato aggressivamente il suo tasso sui pronti contro termine, portandolo allo 0%. Il lieve miglioramento dell’inflazione raffredda le speculazioni su un nuovo taglio del tasso alla riunione di febbraio. Ciò nonostante, la flessione dei prezzi del petrolio continuerà comunque a pesare sull’inflazione e indurrà i banchieri a tagliare le previsioni d’inflazione per i prossimi mesi. A nostro avviso, l’USD/SEK può crescere ancora. Una resistenza chiave staziona a 8,1337 (massimo 2010). L’EUR/SEK si aggira intorno alla media mobile a 21 giorni (9,4915). Gli operatori cercheranno nuova direzionalità sul lato EUR dopo l’ormai imminente decisione della Corte di Giustizia europea di oggi e le sue potenziali implicazioni per la riunione della BCE (22 gennaio).

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L’AUD/USD è stato venduto in scia alla notizia che il rischio di default della principale banca del paese è salito ai massimi da 9 mesi. L’ulteriore calo dei prezzi del rame ha amplificato i corti sull’AUD in vista dei dati sul lavoro di domani. Il rialzo rimane fragile prima dei dati sull’occupazione australiano (giovedì). Si osserva un’importante resistenza a 0,8360/80 (media mobile a 50 giorni / massimo del trend ribassista da ottobre 2014 a gennaio 2015).

Oggi la Fed pubblicherà il Libro Beige. A seguire il calendario economico: bilancia delle partite correnti di novembre e IPC m/m e a/a di dicembre in Francia; IPC definitivo di dicembre a/a in Italia; produzione industriale m/m e a/a di novembre nell’Eurozona; richieste di mutui MBA aggiornate al 9 gennaio negli USA; indice sui prezzi delle abitazioni Teranet/National Bank m/m e a/a di dicembre in Canada; vendite al dettaglio e indice sui prezzi delle importazioni m/m e a/a di dicembre, giacenze delle imprese di novembre negli USA.

Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd

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