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La BCE non muove i mercati

Pubblicato 06.03.2015, 09:19
Aggiornato 11.09.2019, 13:55

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6 March 2015

Matteo Paganini, Chief Analyst DailyFX

Morning Adviser

La BCE non muove i mercati

Matteo Paganini, 6 marzo 2015

Chi ha seguito la conferenza stampa di Draghi insieme a noi ieri pomeriggio è stato in qualche modo allertato che la moneta unica europea avrebbe potuto mostrare delle reazioni bidirezionali e, presumibilmente, nemmeno troppo volatili e così è stato. La price action mostrata ieri dall’eurodollaro infatti ha rispecchiato la mancanza di aspettative concrete diverse da quelle che erano già state scontate dai prezzi fino a quel momento ed, in virtù di ciò, il mercato avrebbe potuto tentare o delle prese di profitto o la continuazione delle vendite, scenario di medio periodo prevalente fino ad ora. Già, poiché di fronte a mancanza di attese concrete e razionali o si continua lungo la strada maestra, che avrebbe voluto degli aiuti più concreti da parte di Draghi (si parla chiaramente di aiuti verbali e di wording relativo a forward guidance), o si può decidere di andare a prendere profitto su posizioni (in questo caso corte) che sono state aperte in passato e che, di fronte a indecisione direzionale come quella vista ieri, potrebbero far considerare almeno delle prese di profitto parziali. Ieri pomeriggio, dopo tentativi di rottura delle prime resistenze di brevissimo periodo, il mercato ha girato nuovamente a ribasso andando a testare l’area di 1.1000 per rimbalzare nuovamente prima di tentare la rottura della figura posta a 10 senza rompere definitivamente a ribasso ma fermandosi intorno a 1.0985. Questa la sintesi della conferenza stampa della BCE, della quale, come vedete, non abbiamo ancora parlato a livello di argomenti trattati in quanto, a nostro parere, essi non sono stati in grado di andare a creare aspettative concrete sul futuro dell’economia dell’area euro, un’economia vista in lieve ripresa da Draghi il quale, oltre ad aver ribadito la convinzione di procedere con il programma di acquisti che avverranno sul mercato secondario per non andare ad alterare il meccanismo di formazione dei prezzi di mercato e che comincerà settimana prossima, ha dichiarato che la semplice comunicazione della decisione di implementare il QE ha iniziato a migliorare la situazione. Concentriamoci sui prezzi, che ci dicono tutto quello che occorre sapere per lavorare sul mercato, rimanendo aperti a possibilità di prese di profitto di fronte ad uno scenario principale che rimane comunque ribassista. Questo pomeriggio i Non Farm Payrolls (se volete potete partecipare al nostro contest, si vince una bottiglia di champagne ed una coaching privata con gli analisti di FXCM), che seguiremo in diretta sia all’interno della nostra Live Trading Room sia su Class CNBC, un dato che potrebbe continuare a mostrare il lato dollarocentrico del mercato.

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EURUSD

Nessuna operatività ieri sull’euro ma livelli che si sono rivelati davvero validi. I prezzi si stanno ora mantenendo sotto le resistenze statiche e dinamiche individuabili grazie agli ultimi massimi segnati ed alla media a 21 oraria, area all’interno della quale (estendibile fino a 1.1065) potrebbe essere possibile ipotizzare degli acquisti di dollaro americano per ritorni verso 1.1000 ed i minimi toccati ieri, area che se raggiunta con uno stocastico orario lontano dall’ipervenduto e non in divergenza, potrebbe lasciare spazio verso tentativi di discesa verso i minimi precedenti, passanti per area 1.09 ¼. Nel momento in cui dovessimo assistere a tentativi di ripartenza oltre area 1.1085 si potrebbe pensare di anticipare un’operatività potenzialmente di vendita di dollari che potrebbe vedere il mercato estendere verso 1.1140 una volta superata la più importante resistenza di 1.1095 e lo scoglio a 1.1115.

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EURUSD – grafico H1

USDJPY

Rottura a rialzo avvenuta sul cambio e prezzi che hanno raggiunto i target. Ci troviamo ora sopra le medie a 21 (oraria e a 4 ore), con l’area passante tra 119.80 e 119.85 che potrebbe rappresentare una zona all’interno della quale ipotizzare eventuali acquisti di dollaro, per ritorni verso i massimi di ieri ed eventuali estensioni oltre di essi in caso di raggiungimento dei livelli con stocastico a 4 ore in ipercomprato ed orario lontano da ipercomprato, dove seguire la possibile formazione di una divergenza ribassista a 4 ore per tentare di comprendere dove l’eventuale movimento possa esaurirsi. Nel momento in cui i prezzi dovessero ripiegare sotto area 119.75 iniziano a riproporsi degli scenari già analizzati nei giorni scorsi, con l’attenzione posta verso eventuali avvicinamenti ad area 119.55. il raggiungimento di tale area con uno stocastico orario lontano dall’ipervenduto potrebbe risultare propedeutico a tentativi di estensione verso il più importante 119.45 che soltanto se superato di fronte a condizioni come quelle appena viste (aggiungiamo uno stocastico a 4 ore impostato a ribasso) potrebbe far considerare a nostro avviso dei tentativi di allunghi verso 119.00/10.

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USDJPY – grafico H1

GBPUSD

Ottima la situazione tecnica vista sul cable ieri (molto simile all’euro) la quale ci ha permesso, a differenza di quanto appena visto parlando di moneta unica, di lavorare sulle aree di resistenza, raggiunte e sentite dai prezzi che in seguito hanno raggiunto i tre target indicati. Ci troviamo ora di fronte a quotazioni nei pressi della media a 21 oraria, con l’area di resistenza statica passante tra 1.5250 e 1.52 ¾ che potrebbe intervenire a favore di acquisti di dollaro americano, per ripartenze verso 1.5215, 1.52 figura ed eventualmente tentativi di estensione verso area 1.5170, tenendo conto che in caso di ripartenza oltre area 1.5285 (1.5295 più importante e non in anticipo) il mercato potrebbe tentare delle estensioni verso 1.5325.

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GpbUsd – grafico H1

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