In un paio di settimane tutte le preoccupazioni sembrano scomparse. La crisi greca non è certo risolta ma in extremis si sono gettate le basi per tentare di ricucire la grave situazione nel tempo. L’economia cinese mostra un PIL non stratosferico ma comunque sopra le attese e le principali aziende USA iniziano in modo brillante la stagione delle trimestrali.
Si ritorna quindi a valori e impostazioni pre-Grecia: borse in rialzo, Oro e Petrolio in ribasso, acquisto di dollari. Sembrano esserci quindi le condizioni per passare una estate più tranquilla della primavera con ulteriori rialzi senz’altro possibili nei prossimi giorni. Monitorando però il comportamento dei prezzi in caso di raggiungimento dei prossimi livelli di resistenza, non lontani per molti indici.
USA: bene le trimestrali di Citigroup ed Ebay, molto bene quella di Google (NASDAQ:GOOGL) (ricavi a +11%, ma +18% al netto del negativo effetto dei cambi). Ne beneficia soprattutto l’indice Nasdaq 100 (+5,4%), che rompe con decisione le resistenze di 4560 punti e si avvicina a grandi passi verso il suo picco storico, datato marzo 2000 a 4814 punti. Sembra poco probabile che non vi sarà almeno un tentativo di test, distante circa 3% dai valori attuali. Bene anche S&P 500, che non riesce tuttavia ad aggiornare i massimi, ancora formalmente ingabbiato nella nota banda di stabilizzazione (2040-2125)
Europa: quasi completamente annullata la precedente fase correttiva, con rialzi tra il 3 ed il 4%, che riportano i prezzi in prossimità dei massimi dell’anno. Guardando all’indice Eurostoxx50 da lontano, i valori hanno interrotto la pressione ribassista delle ultime settimane, riportandosi sul primo livello di resistenza, in area 3680. In caso di rottura al rialzo la prossima settimana vi è spazio per aggiornare i massimi dell’anno almeno fino in area 3890, dove vi è un altro rilevante livello di resistenza grafica. Le condizioni generali sembrano essere tornate tutte favorevoli, con l’Euro di nuovo in svalutazione ed il Petrolio in viaggio verso i recenti minimi.
Italia: chiude a 23.800 sui massimi settimanali e ad un passo dai massimi dell’anno, un evidente livello di resistenza grafica. In caso di rottura, spazio nel breve fino ad area 25.000 punti, dove passa il bordo superiore dell’attuale canale ascendente. Oltre i 25.000 punti spazi di crescita rilevanti per il lungo periodo. 22.500 un primo supporto critico in caso di indietreggiamenti. Intanto il debito pubblico italiano fa segnare un nuovo record (2218 miliardi), ma la questione sembra non allarmare più di tanto. La storia della Grecia dovrebbe aver insegnato qualcosa, speriamo di non pentircene nel futuro.
Asia: il Pil trimestrale della Cina al 7% (attese 6,8%) dà nuovo slancio ai principali indici, tutti con buoni incrementi. Seconda settimana di rialzi per l’indice di Shangai, seppure non brillantissimo (+2%). Semplice rimbalzo sulle resistenze (area 4100) o inizio di una nuova fase di crescita? Ora che la volatilità sembra essere diminuita, possibile cominciare valutare un investimento con più serenità, sia in caso di lento ritorno verso i recenti minimi (area 3500, con buon rischio-rendimento) oppure sulla forza (al momento per trading) con chiusure giornaliere oltre i 4100. Molti gli ETF che seguono il complesso mercato azionario cinese, vedi qui per approfondimento.
A parte il Giappone ed il Vietnam in chiaro trend rialzista, da segnalare una situazione generale non più pienamente convincente per molti indici asiatici, che rimangono vicini ai minimi a 4-5 mesi (oltre alla Cina anche Corea, Malesia, Indonesia, Tailandia). Qui di seguito il grafico dell’Indonesia, con struttura grafica simile per gli altri citati. Nel caso specifico siamo in prossimità di un supporto e sono probabili reazioni, ma il quadro tecnico sembra decisamente deteriorato, a meno di convincenti reazioni oltre la lontana resistenza di area 5245
Latin America: contrastati i due principali indici, con il Brasile in piccolo ribasso ed il Messico in moderato rialzo: non aiuta la debole settimana del Petrolio e di molte materie prime. Per l’IPC messicano tengono comunque bene i supporti di area 44.200, testati 3 volte recentemente, che mantengono inalterata l’impostazione rialzista: non certo da escludere un attacco ai massimi storici di un anno fa.
Metalli: approfondiscono al ribasso i metalli preziosi, neutrale/positiva la settimana del comparto industriale, con Rame ancora debole e Nickel e Zinco in buon rialzo che li allontana un po’ dai minimi di periodo. Quella dei metalli è attualmente l’asset class più depressa sui mercati finanziari, e non si vede traccia di segnali di inversione. Oro che conclude la settimana sui minimi di novembre scorso (1132), primo importante livello di supporto. In caso di approfondimento al ribasso, ulteriore supporto a 1100 (trend-line dinamica) e poi supporto statico a 1047. Il supporto di lungo periodo è localizzabile sulla cifra tonda dei 1000usd. Non sembra quindi ancora il momento di mettere in portafoglio il più classico dei beni-rifugio.
Agricoli Grains: è arrivata una settimana di ritracciamento per i grains, dopo i recenti ottimi progressi. Ribasso più accentuato per Frumento e Soia che non per il Corn, che continuiamo a seguire nelle analisi giornaliere Heikin Hashi (vedi qui). Corn che disegna una potenziale candela di ritracciamento, da confermare nelle prossime settimane. La tenuta del supporto di 415 e soprattutto la rottura dei massimi settimanali potrebbe dare l’avvio di una seconda gamba rialzista, con obiettivo l’ambizioso di 522, precedente massimo relativo.
Agricoli coloniali: situazione che rimane di forza per il Cacao, vicino ai massimi precedenti, neutrale per il Cotone e decisamente negativa per Zucchero e Caffè. Cacao in prossimità dei precedenti massimi ed in situazione di ipercomprato di medio periodo. Probabile sia necessaria una fase di ritracciamento prima di eventuali nuovi rialzi. Supporti a sostegno del trend non prima di area 3000
Cotone sempre da monitorare attentamente. Il moderato trend rialzista prosegue nonostante i ritracciamenti delle ultime due settimane e sempre fondamentale sarà la rottura di 68,48, che potrebbe portare ad interessanti movimenti rialzisti. Ora prezzi sul supporto dinamico, poco sotto (62.40) il supporto statico che tiene attivo uno scenario rialzista ancora solo potenziale
Energia: l’accordo sul nucleare siglato con l’Iran, che implicherà un ulteriore aumento di offerta dal prossimo anno (circa un milione di barili al giorno) ha depresso ulteriormente i prezzi del Petrolio. Quota 50 usd per ora ha tenuto, ma non si vedono segnali di interruzione della debolezza. Scenario che rimane quindi ribassista (nel breve, medio e lungo periodo), a meno di strappi oltre 56,6
Timido tentativo di interrompere la tendenza ribassista per il Natural gas, ormai da un mese sopra la media mobile veloce (linea rossa) ed in rottura della trend line ribassista che parte dai massimi di inizio 2014. Possibile tentare di seguire nel breve con stop stretto, NGAS è l’ETF di riferimento (sottolineando che è forse l’ETF più inefficiente del mercato, a causa di un tradizionale effetto contango su quest’asset)
Eur-Usd: le parole della Yellen che conferma l’aumento dei tassi nel corso dell’anno hanno pesato più del rasserenamento sul fronte ellenico. Chiusura in deciso ribasso ad 1,0830 e abbandono del supporto di breve di 1,10. Ora prezzi su un altro supporto di breve da dove potrebbero partire dei rimbalzi non oltre 1,10/1,11, ma grafica che rende più probabile un riavvicinamento verso 1.05/1.03. Quadro che a mio avviso rimane idoneo per trading stretto, più dubbio un posizionamento di medio-lungo periodo
Riccardo Zarfati