Ricevi uno sconto del 40%

Nessuna guerra valutaria (pssst, invece sì)

Pubblicato 17.04.2015, 12:38
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Forex News and Events

Maggiori sono i tentativi dei funzionari di sminuire le discussioni su una guerra valutaria, più dovremmo drizzare le antenne. La politica delle banche centrali è il fattore decisivo per l’andamento dei prezzi sul forex. Di recente, Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetario Internazionale (FMI), ha smentito il concetto di neoprotezionismo (poiché pare che il termine guerra valutaria non sia politicamente corretto) affermando che “si fa un gran parlare di guerre valutarie, ma non abbiamo visto nulla che assomigli a una guerra valutaria. Ci sono preoccupazioni legate alle valute, ma nessuna guerra valutaria”. Tuttavia, a giudicare dalle azioni dei banchieri centrali a livello globale, la gestione dei tassi di cambio è diventata lo strumento principale per le politiche che mirano alla ripresa economica. Non essendo riusciti ad attuare i cambiamenti strutturali necessari, che avrebbero potuto tirarli fuori da condizioni economiche di depressione, i banchieri centrali sono ricorsi alla soluzione rapida che consiste nella manipolazione dei prezzi delle valute. In caso di crescita non ottimale e dinamiche inflazionistiche deboli, una valuta debole può generare la crescita delle esportazioni, inflazione legata alle importazioni e fornire così una ripresa economica più ampia, perché le aziende con tanti ordini creano posti di lavoro e aumentano le retribuzioni.

L’inizio dell’attuale guerra valutaria risale alla riunione del G20 del 2009, quando è stata lanciata la teoria del riequilibrio globale. Questo concetto prevede che paesi con un surplus eccessivo delle partite correnti dovuto alle esportazioni dovrebbero concentrarsi sulla crescita dei consumi, mentre nazioni in deficit dovuto ai consumi dovrebbero mirare a una crescita delle esportazioni. Il problema è che nessuno ha spiegato come sarebbe dovuta avvenire questa transizione. Senza ricorrere a mutamenti strutturali fondamentali, il cui esito può essere imprevedibile, una svalutazione competitiva fornisce una soluzione semplice. Secondo la teoria del “puzzle della parità di premio”, una valuta per cui si prevedono tassi d’interesse più elevati si apprezzerà nei confronti di una divisa per cui si stimano tassi d’interesse più bassi. È interessante notare che, già agli albori della crisi finanziaria, i banchieri centrali utilizzavano strumenti volti a indebolire la loro valuta, quindi non restava che trovare degli strumenti per contenere le previsioni sul tasso d’interesse. Da allora abbiamo assistito ad ampi programmi di allentamento quantitativo e addirittura all’introduzione di tassi d’interesse negativi. I paesi hanno mostrato di essere disposti a tagliare i tassi precocemente (ufficialmente per i timori di minacce deflazionistiche) piuttosto che permettere un apprezzamento della valuta.

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

Sebbene il riequilibrio globale abbia assunto una connotazione negativa, il concetto è ancora molto presente. Lagarde ha solo modificato il linguaggio, dichiarando che: “Ci deve essere un consolidamento fiscale, che deve avvenire a un ritmo appropriato e deve essere specifico per ciascun paese. Spesso deve essere accompagnato dalla politica monetaria, e abbiamo assistito a molti interventi accomodanti di politica monetaria volti a sostenere e contribuire al consolidamento fiscale”.

La fase attuale delle guerre valutarie globali non è mai stata caratterizzata da dichiarazioni ufficiali o gesti spettacolari, è stata combattuta come una guerriglia. Il rapporto semestrale del Dipartimento del Tesoro USA sulle politiche internazionali economiche e dei cambi valutari ha messo in guardia l’Europa contro una crescita basata troppo sulle esportazioni. Questo commento segnala chiaramente che le guerre valutarie sono ancora in corso. I regolatori USA ora temono che la forza dell’USD possa far deragliare la ripresa economica e stanno compiendo azioni strategiche (seppur sottili). La svalutazione competitiva è stata utilizzata con grande successo per rivitalizzare l’economica USA, grazie alle tornate di allentamento quantitativo (QE) che hanno indebolito artificialmente l’USD (ricordate l’EUR/USD a 1,5144). Ora che le parti sono invertite, con la BCE che ha dato il via al QE, svalutando l’euro e rubando la crescita nelle esportazioni, prevediamo che questa scaramuccia discreta inizierà a scaldarsi, poiché la Fed si accinge ad alzare i tassi per la prima volta a settembre e l’USD continua nella sua volata rialzista. Ironicamente, la prossima vittima dell’inesistente guerra valutaria potrebbe essere l’economia americana.

The Risk Today

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

Luc Luyet

EURUSD L’EUR/USD continua a rimbalzare. Una resistenza si trova a 1,0888. Supporti orari sono dati dalla crescente linea di tendenza (attorno a 1,0641) e a 1,0521 (minimo 13/04/2015). In una prospettiva di lungo termine, il triangolo simmetrico favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, un eventuale rafforzamento sarà prevedibilmente passeggero. Una resistenza robusta si attesta a 1,1114 (minimo 05/03/2015). Supporti chiave si trovano a 1,0504 (minimo 21/03/2003) e a 1,0000 (supporto psicologico).

GBPUSD La coppia GBP/USD continua a migliorare ed è ora vicino alla resistenza chiave a 1,4994. Supporti orari possono essere trovati a 1,4813 e a 1,4701. Un'altra resistenza chiave si trova a 1,5137. Nel lungo termine, la rottura del forte supporto a 1,4814 apre la strada a un ulteriore indebolimento a medio termine verso il forte supporto a 1,4231 (minimo 20/05/2010). Un altro forte sostegno si attesta a 1,3503 (minimo 23/01/2009). Una resistenza chiave si trova a 1,5552 (massimo 26/02/2015).

USDJPY L’USD/JPY si è indebolito e sfida attualmente il supporto a 118,72. Resistenze orarie possono essere trovate a 199,75 e a 120,12 (massimo intragiornaliero). Un supporto chiave si trova a 118,18. Propendiamo per un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 115,57 (minimo 16/12/2014). Si prevede una graduale ascesa verso la resistenza fondamentale a 124,14 (massimo 22/06/2007). Un supporto chiave si trova a 118,18 (minimo 16/02/2015), mentre una resistenza chiave giace a 121,85 (vedasi anche il canale discendente di lungo termine).

USDCHF L’USD/CHF ha registrato un ulteriore diminuzione ed è attualmente vicino alla zona di supporto chiave tra 0,9491 e 0,9450 (si veda anche il ritracciamento a 38,2%). Resistenze orarie sono date dal canale discendente (attorno a 0,9683) e da 0,9772 (massimo 15/04/2015). In un’ottica di lungo termine, è ripreso il momentum rialzista dell’USD/CHF in seguito alla rimozione del cambio minimo per l’EUR/CHF. È auspicabile un test della robusta resistenza a 1,0240. Un supporto chiave si trova a 0,9450 (minimo 26/02/2015, si veda anche la media mobile a 200 giorni).

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

Ultimi commenti

Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.