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Panoramica mercati settimana 13 aprile

Pubblicato 13.04.2015, 10:27
Aggiornato 09.07.2023, 12:32


In assenza di rilevanti dati macro e di fattori geopolitici che possano destabilizzare, i principali indici mondiali allungano al rialzo proseguendo il trend delle scorse settimane.

La Grecia rimborsa disciplinatamente i 450 milioni al FMI, contribuendo non poco a tranquillizzare ulteriormente nel breve.

Sotto il quadro riassuntivo settimanale: piuttosto raro vedere una tale uniformità di rialzi azionari a livello mondiale. I livelli di ipercomprato di medio periodo cominciano ad essere piuttosto importanti ed i guadagni consistenti, ma nessuna avvisaglia di imminente pericolo. Paradossalmente è proprio questo il pericolo (le pause sono necessarie e fisiologiche), ma probabile che almeno aprile non fornisca scossoni degni di nota.



Usa: non mollano i mercati USA, dopo aver fatto temere il peggio sull’uscita dei dati occupazionali sotto le attese di venerdì scorso. Un'altra “finta” e conclusione settimanale in buon rialzo attorno al +2%. Il trend laterale – crescente continua, senza slanci ne affondi, con prezzi fermi ormai da 6 mesi all’interno del canale. Tengono i massimi storici di febbraio, ma con questa conformazione grafica sembra probabile che vengano superati. In tal caso, area 2150 rimane una possibile rilevante resistenza di periodo. In generale rimane l’area geografica relativamente meno interessante.




Europa: settimana che favorisce il centro (Dax, Francia, UK) rispetto alla periferia (Italia, Spagna), comunque sempre positiva. Dax che quindi allunga a nuovi massimi storici chiudendo vicino a 12.400. Si rafforza il supporto di breve di 11.500/11600. Un rialzo decisamente esplosivo, possiamo solo far riferimento a soglie psicologiche in caso di proseguimento, e sopra vi sono ormai i 13.000 punti.




Italia: chiusura in vista dei 24.000 punti, ormai ad un passo dalla resistenza grafica principale dei 24.500, massimi relativi del 2009. Rimane tra gli indici più dinamici, e si può alzare a 22.600 il supporto di breve, sempre occasione di acquisto in caso di indietreggiamenti. Ma a questo punto, con uno sviluppo quasi verticale, non certo da escludere un raggiungimento immediato della resistenza principale.



Asia: come per l’Europa, i grandi paesi decisamente più tonici della periferia. Giappone a quota 20,000, ai nuovi massimi a 15 anni, mentre la Russia da molti vista sull’orlo del default porta a +26% la sua performance 2015. Prosegue il ritmo forsennato di Shangai e la stabilizzazione di Vietnam, Tailandia, Malesia e Indonesia, che potrebbero però dare interessanti spunti nelle prossime settimane. Sotto il grafico mensile del Nikkei, che prosegue al rialzo ed in vista di un livello storico decisamente importante, i massimi relativi del 2000 in area 20.800




Latin America: si conferma questa settimana il segnale rialzista della settimana precedente. In buon rialzo sia Brasile che Messico, seppure ricordando la forte differenza grafica tra i due principali indici: in fase di recupero da minimi di periodo il primo, ormai vicino ai massimi storici il secondo. IPC Messico che dopo 4-5 candele di stabilizzazione sembra aver ripreso la strada del rialzo. 42.700 il supporto rilevante nel breve a sostegno del trend e nuovi massimi possibili nelle prossime settimane.





Metalli: continuano a non dare indicazioni convinte Oro e Argento, ormai in lateralità di medio periodo. Oro che chiude a 1200, indeciso sul da farsi. Medie mobili che si vanno appiattendo, probabilmente meglio eventualmente operare sulla forza (chiusure settimanali sopra 1250/1260). Stabile il Rame e Nickel a nuovi minimi pluriennali, in decisa controtendenza lo Zinco (+4%) che rafforza i segnali di rialzo visti le scorse settimane.





Agricoli Grains: i dati Wasde mostrano a livello mondiale un sostanziale aumento dello stock (tranne che per il Frumento), ma con valori in linea con le attese. Prezzi che terminano la settimana in calo ma senza decisi crolli per Mais, Frumento e Soia. Guardando al Mais, persiste una sostanziale stabilità che dura ormai da due mesi e che non fornisce indicazioni neanche per trading di breve.




Agricoli Coloniali: in deciso calo il Caffè (-4,1%) ed in pressione sui recenti minimi di periodo, da segnalare il buon rialzo del Cotone, che ritorna sulle prime resistenze, senza per il momento sprintare al rialzo. Quadro grafico che comincia a diventare interessante anche per posizioni di medio periodo, ma una conferma avverrebbe solo al superamento deciso di area 68.




Energia: quarta settimana di rialzo per il Petrolio, nuovo affondo del Natural gas che rompe il supporto e sembra essere destinato a nuovi minimi. Complicata la situazione prezzi dell’oro nero: settimana in altalena prima in forte rialzo sulla notizia che l’Arabia Saudita ha alzato i prezzi ai clienti asiatici, poi ritracciamenti violenti sul nuovo record di scorte, salito ai massimi da 14 anni. La bozza di accordo con l’Iran non sembra aver influito più di tanto: il ritiro delle sanzioni all‘Iran sarà graduale, rallentando le preoccupazioni di ulteriore offerta di petrolio sul mercato mondiale. Graficamente abbiamo avuto un ritorno sulle resistenze di breve, che hanno però tenuto in settimana. Siamo usciti dall’operazione per trading al rialzo con Heikin Ashi (vedi video) che ha portato un buon 12.6% di incremento con CRUD, ed ora nessuna nuova indicazione: sembra prevalere un tentativo di stabilizzazione in un trend che rimane fortemente al ribasso.





Eur-Usd: pesante calo dell’euro, non solo contro dollaro ma contro le principali valute. Ha tenuto la resistenza di breve di 1,10 e prezzi che chiudono ad 1,06, non lontani dai precedenti minimi. Di fatto non cambia la situazione, certo aumentano le probabilità di vedere nuovi minimi a livelli di prezzo vicini alla parità.



Riccardo Zarfati

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