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Panoramica mercati settimana del 29 giugno

Pubblicato 29.06.2015, 09:39
Aggiornato 09.07.2023, 12:32


Prende una piega inaspettata la questione greca, con accordo che non si chiude e con Tsipras che indice un referendum popolare per il 5 Luglio (si-no all’accordo), cioè qualche giorno dopo la scadenza della rata dovuta al FMI del 30 giugno. Notizia giunta venerdì notte, dopo che i mercati europei avevano chiuso mostrando un deciso ottimismo su un accordo in extremis.

Durissima la reazione dell’Eurogruppo, che rifiuta la richiesta di proroga di qualche giorno e chiude le porte in faccia alla Grecia, riunendosi senza i suoi rappresentanti. L’accusa è di aver bloccato i negoziati con questa mossa, e le prime dichiarazioni ufficiali parlano di stop agli aiuti da martedì. Tsipras ha già mandato popolare per prendere le decisioni (anche le più dure) che ritiene migliori per la Grecia, ed è difficile comprendere il senso di istituire un referendum su temi così tecnici e complessi. Poi anche difficile capire cosi ci farà Tsipras con gli esiti del voto, se il canale negoziale rimarrà chiuso. Situazione scivolosissima.

Che succederà ai mercati europei lunedì? Difficile prevedere una spiccata propensione al rischio in questa fase. Le cose cambiano in maniera repentina ed ulteriori colpi di scena non sono certo da escludere (c’è ancora qualche giorno “di avvertimento” dopo il 30 giugno prima di chiamare il default), ma la cautela è più che mai necessaria.




USA: l’ultima revisione del PIL 1 trimestre mostra un miglioramento rispetto alla precedente lettura (-0,2% rispetto a -0,7%). Un esponente della FED ha avanzato l’ipotesi di un doppio aumento dei tassi da qui a fine anno (settembre e dicembre?). Minima debolezza in settimana sui principali indici che non modifica la situazione di lateralità vicino ai massimi storici. In realtà il Nasdaq 100 ci ha provato ad aggiornare i top, ma è stato respinto con precisione proprio dal recente picco di Aprile, andando così a formare una potenziale configurazione di doppio massimo. 4390 il primo supporto (in caso di rottura supporto principale a 4238) e rispristino di tendenza rialzista alla rottura dell’attuale congestione.





Europa: guardando ai prezzi sembrerebbe prevalere un certo ottimismo sul fatto che un qualche accordo salti fuori all’ultimo momento. Indici principali in rialzo del 4% circa, con l’indice greco che vola addirittura a +16%. Certo la storia del referendum a mercati chiusi cambia le carte in tavola, non resta che vedere lunedì la reazione degli investitori.
In settimana indice PMI Europa (indagine su direttori di acquisto che misura il polso dell’economia) a 54,1, sopra le attese e ai massimi da 1 anno.
Il Dax si allontana con decisione dai supporti e raggiunge le resistenze dinamiche in zona 11.500. Per il momento comanda ancora la trend line ribassista nel breve, ma ad inizio della nuova settimana da attendersi forti fluttuazioni.



Naturalmente è sull’indice della Grecia che sono state piazzate in settimana le scommesse più rischiose - quindi potenzialmente più paganti. Guardando solo ai prezzi e ai grafici, naturalmente il rialzo settimanale non è sufficiente per decretare l’interruzione della forte pressione ribassista in atto da più di un anno (che ha dimezzato il valore dell’indice)





Italia: chiude sui massimi settimanali in area 23.800, di nuovo in pressione sulle resistenze. In questi ultimi due mesi abbiamo assistito a movimenti tecnici piuttosto precisi, all’interno di un processo di stabilizzazione tra supporti e resistenze. Tornano a crescere gli indicatori di fiducia, sopra le attese sia lato consumatori che lato imprese. In caso di rottura delle resistenze c’è sempre spazio fino a 25.000 (bordo superiore dell’attuale canale rialzista), vero livello di controllo per il destino dell’indice nel lungo periodo. Al ribasso non cambiano i supporti di 22.000 e 21.900, che al momento hanno ben frenato i ritracciamenti dell’indice.





Asia: Giappone (+2,6%) a nuovi massimi a 18 anni, conferma la bontà dell’impostazione ancora chiaramente rialzista (forse l’unico tra i principali indici dell’area). Consumi privati a +2,4%, ulteriore indizio che la cura da cavallo sta dando i suoi frutti. Prezzi ora su un livello di resistenza, ma al momento senza alcun segnale di interruzione del rialzo. 19.000 il primo supporto rilevante a sostegno del trend

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E’ continuato con decisione il ritracciamento dell’indice di Shangai (-6,4%). Morgan Stanley (NYSE:MS) ha sconsigliato i suoi clienti di intervenire sulla borsa cinese, considerandola “cara” (probabilmente guardando all’indice CAPE di Shiller, non certo al P/E ancora molto basso rispetto alla media mondiale – vedi qui per i confronti). Di certo ha pesato l’annuncio del governo che intende aumentare i margini per operare a leva, nel tentativo di stemperare gli eccessi dei cinesi nell’alimentare questa bolla. Trend rialzista ancora formalmente attivo, con prezzi ora in ulteriore avvicinamento al supporto di quota 4000, dove in caso di segnali si può tentare un acquisto, almeno per trading.




Latin America: guida ancora un moderato rialzo per i principali indici. In particolare per quello messicano, sempre in prossimità dei massimi storici ed ora alle prese con una fascia di resistenze tra 45.600 e 46.000 punti. Nessuna minaccia almeno fino a che tengono i supporti di 44.000, rinforzatisi nelle ultime due settimane.




Metalli: settimana sostanzialmente negativa sia per i preziosi che per gli industriali, con l’eccezione del Rame in buon rialzo (+3,2), che tenta una reazione dal livello di supporto di 255. Possibile una ulteriore reazione, ma situazione grafica decisamente ribassista al momento senza variazioni. Lo stesso vale per l’Oro, ancora debole in settimana (-2,3%). Chissà però che per questo asset non scatti la prossima settimana qualche acquisto a protezione (vedi vicenda greca).





Agricoli grains: spettacolare rialzo in settimana di Frumento, Mais e Soia, con il primo in particolare che avanza di ben il 14% sulle preoccupazioni che l’attuale meteo (troppo piovoso negli Usa e troppo poco in Europa) possa negativamente influire sui raccolti. Sul Frumento rotta al rialzo con decisione la resistenza di area 540, fornendo un segnale rialzista interessante. Possibile seguirlo, ma data la forte volatilità lo stop non può essere posizionato prima di 489, minimi settimanali (operando con ETC WEAT direi intorno a 0,86). Il Mais lo stiamo seguendo con il portafoglio Heikin Ashi (vedi qui)




Agricoli coloniali: tutti in positivo in settimana, con rialzi tra il 1,9% (cacao) ed il 5,6% (cotone). Guardando al Caffè (+2,6%), rialzo che non modifica il quadro tecnico ancora ribassista. Prezzi impegnati in una lunga stabilizzazione sui minimi di periodo, con tendenza ribassista (anche di breve) al momento predominante




Zucchero che si allontana dai minimi pluriennali della scorsa settimana, ma con un pattern grafico a mio avviso non ancora convincente per tentare un acquisto





Energia: prosegue il calo delle scorte del Petrolio, e prosegue l’assoluta stabilità dei prezzi, che non reagiscono ad alcuna sollecitazione. Guardando il grafico, sembra che qualcuno abbia deciso che 60 usd al barile..va bene cosi! Presumibile che nuova direzionalità di breve si potrà vedere solo con la fuoriuscita dai due estremi della attuale congestione, sempre tra 52 e 65. Da evitare il trading su questi non trend, ricchi di falsi segnali su tutti i timeframe.




Eur-Usd: anche su questa coppia prevale l’incertezza, che aumenterà probabilmente in settimana sull’evolversi dell’impasse europea. Si chiude la settimana in ribasso poco sotto 1,12, ma la fine di questo rimbalzo dai minimi può essere decretato solo con una chiusura sotto 1,10, attuale limite inferiore del trading range tra 1,10 ed 1,15 che nel breve ingabbia i prezzi.




​Riccardo Zarfati
​onehourtrading.info@gmail.com

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