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Panoramica mercati settimana 6 Aprile

Pubblicato 06.04.2015, 17:33
Aggiornato 09.07.2023, 12:32


La settimana corta di Pasqua non fornisce rilevanti nuove indicazioni. Europa ancora in rialzo ma ad un ritmo più blando: continua ad essere sostenuta la fiducia di consumatori ed imprese ma non brilla l’occupazione, in modesta crescita ma sotto le attese degli analisti.

Dati macro migliori probabilmente arriveranno, ma nel breve la mina vagante è sempre il confronto Grecia/Europa. Il 9 Aprile la Grecia potrebbe divenire insolvente se non si sbloccano ulteriori aiuti. Ma per l’Europa ulteriori aiuti verranno sbloccati solo a fronte di un piano di riforme concordato, che al momento non c’è. Come è già accaduto possibile che si trovi un compromesso all’ultimo minuto che rimandi il problema, ma l’intera dinamica sta prendendo una piega sempre più difficile da gestire



USA: indice PMI ai massimi da 5 mesi e ordinativi alle imprese superiori alle aspettative, ma venerdì a mercati chiusi dati sull’occupazione nettamente inferiori alle attese. Per ora gli indici rimangono sostanzialmente fermi, non lontani dai massimi storici e di periodo. Graficamente nessuna novità, se non che cade l’ipotesi di diagonale finale, rotta prematuramente al ribasso. Permane una situazione di valori a metà strada tra rilevanti supporti (1973) e possibili resistenze (area 2150/2160)





Europa: pochi spunti ma prosegue ordinato il trend crescente, con i principali indici attorno al +1%. Fanno leggermente meglio Spagna (+1,8%) ed Italia (+1,4%), tutte e due a nuovi massimi di periodo.
Dax in salutare pausa di stabilizzazione, utile a smaltire gli eccessi di breve. Non cambia il quadro tecnico, con 11.400 e poi 10.800 i supporti più vicini a sostegno del trend




Sotto il grafico mensile dellEurostoxx 50, che conferma con marzo la interruzione della pressione ribassista di lungo periodo. Anche in questo caso e fino a prova contraria (diciamo sotto 3400/3500), ritracciamenti da vedere come possibile occasione d’acquisto con i diversi ETF disponibili per seguire questo indice (EUE, XESC, tra gli altri)





Italia: chiude a 23.300, nonostante una disoccupazione in leggero rialzo a 12,7%, dopo due mesi di declino.
Prezzi che entrano nella nota fascia di resistenze di medio periodo tra questi livelli e 24.500, senza dare segnali di ripensamento. 22.300 a questo punto supporto di breve, inalterato quello di medio periodo a 21200. Certo ora più difficile il timing di entrata, non resta che approfittare di giornate storte che prima o poi arriveranno. Naturalmente sempre fissando livelli di stop più o meno larghi a seconda del tipo di approccio: massima fiducia su un segnale rialzista che si va rafforzando, ma come al solito le incognite non mancano.




Asia principali: prosegue senza soste l’indice di Shangai e spicca il +9,4% dell’indice Russo, che prosegue il forte rimbalzo dai minimi. Positivi tutti gli altri, con rialzi molto più contenuti. Indice di Shangai che rompe un'altra possibile resistenza grafica senza indugi e sembra sulla strada di costruire un altro movimento simile a quello del 2006-2007. L’aiuta una valutazione complessiva in termini di P/E ancora molto lontana dai multipli di altri paesi sviluppati, e naturalmente le aspettative che il governo farà quanto possibile per tenere a galla l’economia, al momento non particolarmente dinamica. 3500 a questo punto livello di forte supporto in caso di ritracciamenti, ma al momento più probabile una immediata estensione del rialzo fino ad almeno 4300





Latin America: sorprende il forte rialzo del Brasile (+6,1%), che conferma il segnale di interruzione della pressione ribassista vista due settimane fa.
I problemi del paese permangono (crescita zero, inflazione e scandali politici), ma i prezzi ci dicono che una potenziale gamba rialzista di medio è possibile, con target grafico in area 57.000. Attenzione alla valuta, poichè il real in svalutazione inserisce una variabile non favorevole.



Metalli: fermo l’Oro, discese tra il -1 e il -2% per Argento, Rame e Nickel. Nuovi minimi a 5 anni per il Nickel, che rompe un altro importante supporto. Zinco unico in controtendenza, ma comparto che rimane debole.
Prezzi del Rame respinti la scorsa settimana dalla resistenza, ora sui supporti di breve. Nessuna indicazione per trading, ma rimane a mio avviso un buon candidato per operazioni di accumulo nel tempo.





Agricoli grains: da rilevare il buon rialzo del Frumento (+5,6%) e della Soia, mentre soffre il Corn sui dati USDA che mostrano scorte crescere più dei consumi. In generale sul comparto bene attendere i dati WASDE (report mensile sulla domanda e offerta mondiale dei principali prodotti agricoli) in uscita la prossima settimana, che potrebbero dare nuova direzionalità ad un comparto che rimane sotto pressione.
Prezzi del Frumento che ritornano sulla prima resistenza rilevante, per il momento senza superarla.




Agricoli coloniali: buona settimana con Zucchero (+5%) protagonista, al violento rimbalzo dopo nuovi minimi a 6 anni. Bene anche Caffè e Cacao, che tentano di reagire dopo consistenti cali. I prezzi dello Zucchero cominciano a sentire la zona dei supporti di lungo periodo (area 10,8) e provano una reazione che potrebbe continuare nel breve. Cogliere le potenziali inversioni sempre molto complicato e ad alto rischio di stop, ma per trading di breve c’è spazio almeno fino a 14 sulla rottura della candela settimanale e poi sulla tenuta dei recenti minimi.





Energia: stabile il Petrolio con scorte ancora in aumento e tenuta dei recenti minimi per il Natural Gas, che prova a reagire. La bozza di accordo chiuso con l’Iran dovrebbe in teoria aprire le porte ad un maggiore output, e quindi mettere ancora sotto pressione i prezzi. C’è però da rilevare che a fronte di questi prezzi bassi alcuni impianti stanno chiudendo, alleggerendo l’offerta seppure in modo marginale. Prima reazione di indecisione in chiusura di settimana, probabile una più chiara direzionalità alla riapertura dei mercati. Non varia la situazione grafica, con rimbalzo di breve ancora in atto in un trend decisamente ribassista.






Eur-Usd: chiude sui massimi settimanali in area 1,10, dopo la pubblicazione dei non farm payroll, che mostrano un rallentamento delle capacità di generare nuova occupazione in USA
Prezzi quindi di nuovo in pressione sulle resistenze di breve periodo di 1,10 ma non varia il quadro tecnico, che chiamerebbe una inversione rialzista solo al superamento di 1,15, al momento lontano.

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