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Per l'Italia il cielo si fa scuro

Pubblicato 09.02.2016, 15:35

Stavo leggendo alcune considerazioni fatte da uno dei più quotati amministratori di gestioni patrimoniali e mi ha colpito un’affermazione che ho condiviso in uno dei miei articoli qualche giorno fa.

Pur non avendo le sue competenze ne avevo desunto anche io lo stesso nesso ossia che diverse operazioni finanziarie sono “garantite” da fattori politici. Sostanzialmente i politici sono diventati i camerieri dei banchieri o meglio dei grossi gruppi economici che spesso hanno base nel mondo anglosassone ed ora hanno una succursale anche a Berlino.

E’ indubbio che le tempeste finanziarie che stanno coinvolgendo i mercati siano diffuse a tutte le economie ma è altrettanto indubbio che un occhio di riguardo sia riservato all’Italia. Non so se siano le sparate di Renzi contro l’ Europa o il tira e molla sui fondi riservati alla Turchia dopo l’incomprensibile imprudenza della Merkel, sta di fatto che il sistema bancario italiano è sotto attacco e non ne uscirà bene; secondo me si tratta infatti di un mezzo bail-in.

Quando le azioni delle banche italiane saranno spolpate sarà inevitabile ricorrere ad un rifinanziamento che verrà chiesto gioco forza agli azionisti. Credo che ci penseranno su due volte a ricapitalizzare e di conseguenza toccherà agli obbligazionisti sacrificare i propri investimenti esattamente come è successo per le quattro banche “salvate” una domenica sera da uno scellerato consiglio dei ministri durato un quarto d’ora che ha aperto il vaso di Pandora sulle debolezze bancarie italiane.

In tutto ciò ci sono anche altri due fattori da considerare: le pressioni tedesche per la riduzione del debito pubblico e le scelte in campo monetario della BCE. La riduzione del debito pubblico (la bomba che Padoan sta cercando in modo dilettantesco di sgonfiare) ha a sua volta due sbocchi. Il primo riguarda la possibilità di declassamento del debito pibblico a rating BBB- che renderebbe impossibilitato Draghi ad acquisti di BTP italiani se non dietro le garanzie ricoperte dall’arrivo della Troika, il secondo è la manovra di più ampio respiro che stanno facendo i tedeschi sul rischio di detenere questi certificati da parte delle banche; in buona sostanza si mira a costringere le banche a non detenere più del 40% di BTP nel proprio portafoglio a meno di una garanzia liquida di copertura del governo italiano.

E’ in quest’ottica che vanno visti gli alleggerimenti di certe posizioni delle banche italiane che stanno vendendo BTP a banche straniere. Facendo così, però, si sarebbe in balia dell’aumento dello spread (che in questi giorni sta salendo rapidamente) e dunque di una nuova ingerenza europea nei fatti politici italiani.

Il secondo versante, come dicevo, è quello monetario. Pensare di continuare in una fase recessiva ad abbassare il tasso di mantenimento di liquidità delle banche presso al BCE altro non fa che provocare ulteriore panico in un periodo in cui la deflazione inasprisce il debito pubblico ed invoglia a stare il più possibile liquidi in attesa di una stabilizzazione dei mercati.

In tutto questo marasma stride ancor più la proposta tedesca di creare un super ministro europeo all’economia che diventerebbe il cane da guardia della BCE. I tedeschi vedono infatti l’orizzonte dei tre anni e mezzo della scadenza del mandato di Draghi troppo spostato nel tempo.

L’asse Berlino-Parigi taglierebbe fuori Roma che si ritroverebbe con il cerino in mano e l’obbligo di nuove manovre economiche. Il panorama che attende l’Italia non è bello, specialmente per l’inettitudine e l’incompetenza della nostre classe politica, unica al mondo a disinteressarsi apparentemente del destino del proprio paese.

Ludovico Polastri

Ultimi commenti

Ottima analisi!
Grande e valido articolo . No c'è ninete da fare ... questi tedeschi ci vogliono schiavi
Condivido il pessimismo di Polastri; il paese è anziano, ipertassato, iper regolamentato, e superindebitato; la spesa pubblica è alta e improduttiva (si sono tagliati solo gli investimenti, bello sforzo!). I populisti hanno la meglio, propongono soluzioni facili e miracolose, poi si torna nel mondo reale. La realtà in Italia è fatta da una spesa pensionistica seconda solo alla grecia in percentuale sul pil, da alcune regioni come la Sicila che sono ultrafallite, da imprese come la Electrolux, Indesit, ecc, che se ne vogliono andare e sono trattenute a forza dai ricatti del mondo politico.. . La speculazione e gli Hedge Fund c'erano anche quando il mercato saliva, quando Intesa passava da 0,8 Euro nel 2011 a oltre 3 Euro per azione nel 2015 ! quando il mercato sale va bene, quando scende è colpa della speculazione...Tutti sanno che le discese di norma sono più rapide delle salite, la volatilità s'impenna, nessun supporto tiene, poi qualche rimbalzo violento (come stamattina).. . .
Concordo con Lei che la speculazione la faccia da padrona indipendentemente dalla direzionalità della stessa...infatti il mio augurio sarebbe che la stessa venisse regolamentata...in un mercato azionario che viene definito "organizzato" da organismi statali o pubblici (borse valori) e definito "controllato" da autorità in teoria super partes (Conso, Sec e compagnia) e dove in teoria dovrebbero quotarsi aziende per reperire capitali nonchè "investire" i propri risparmi coloro i quali credono nelle stesse, non ho mai capito che senso abbiano ad esempio le vendite allo scoperto e i riporto titoli...pratiche messe in atto e utili soltanto alla speculazione e che nulla hanno a che fare con gli investimenti appunto. Il problema è che gli stessi giganti bancari e regnanti incontrastati delle pratiche speculatorie li vogliono fermamente, dal momento che di quegli strumenti servono spesso a far quadrare bilanci spesso disastrati sulla pelle del "parco buoi".
Gli articoli del Sig Polastri sono nel complesso condivisibili, oltre che scritti in maniera brillante e piacevole da leggere.. . L'unico appunto che faccio è che si dovrebbe prendere comunque atto che non è tanto con questo Governo che bisogna prendersela, un Governo che comunque perlomeno ci ha provato (si veda ad esempio la revisione dell'art 18, sempre discussa mai fatta prima). Bisogna prendersela con chi aveva promesso rivoluzioni liberali, e invece non ha fatto niente, spesa pubblica e pressione fiscale sono sempre aumentate. nessuna riforma importante in 20 anni. non è colpa di Renzi e Padoan, la frittata era già stata fatta quando sono arrivati loro. .
...ah...detto per inciso...Intesa S. Paolo (tanto per fare un nome) farà pure ****..ma vale in termini di patrimonializzazione borsistica il DOPPIO DI DEUTSCHE BANK (o della statalizzata Commerzbank) DELLA GENIALE MERKEL...ergo non vedo la ragione di parlare di un particolare attacco all' Italia in tal senso...ci si chieda invece cosa sta succedendo a TUTTO IL COMPARTO FINANZIARIO GLOBALE (perchè vada pure a vedersi gli andamenti di Citigroup e compagnia cantante e faccia due conti...vedrà che alla fine non ne usciamo proprio scornati come Italia...poi noi per piangere e vedere tutto nero e contro di noi siamo sicuramente un popolo all' avanguardia. Buona giornata e scusi la logorrea ma la materia finanziaria come sa non è di facile interpretazione
Quindi mi faccia capire...meglio perdere il 60% sul titolo DB che 50 su Unicredit...non male...secondo il fatto che il BTP decennale abbia rendimenti dell' 1.7% ai minimi storici (nonostante il 15% di perdita dei giorni scorsi...un impatto dello 0.15% in termini di valore assoluto) e' un errore del mercato giusto?? perchè da questo valore non è che mi pare tanto traspaia questo paese delle banane che molti ci dipingono compreso lei...terzo...Renzi ora (ma Berlusconi prima) secondo lei sono degli agenti così forti da poter influenzare i giudizi di gente come JPMorgan o Blackrock o Goldman Sachs (o DB) e far ovviamente crollare Unicredit tanto per fare un esempio del 20% in due giorni e farlo risalire come oggi del 15% in una mattina...quindi devo dedurre che due giorni fa Unicredit e Renzi-Padoan erano tutti cialtroni ma oggi invece notevoli asset..mah..sarà..io una ragione che siamo il paese delle banane potrei anche farmela ma lei si faccia una ragione che le forze in campo sono altre
a parte un sacco d' altre cose, la sua disamina sull' accanimento sull' Italia in virtù delle mancanza dei suoi governanti (indipendentemente dalle mie o dalle sue detrazioni in merito) a mio avviso regge pochino...i mercati mondiali non si svegliano il primo dell' anno in un mondo nuovo...non c' è stato un evento catastrofico e detonante che giustifichi la perdita tra i 15 ei 30 punti percentuali in si e no un mese senza nemmeno uno straccio di rimbalzo tecnico se non in preda ad un evento speculativo di enorme portata che nulla ha a che vedere con ragioni politiche o di fondamentali economici delle economie (in quel caso il movimento sarebbe stato meno violento e più dilatato nel tempo...non certo un simile flash crash che sembra non trovare un supporto nemmeno a pagarlo oro...mai vista una situazione tale che ignori i livelli tecnici e li bruci senza nemmeno riflettere)...
A parte omissioni importanti in merito allo scenario di pivot importanti quali il prezzo del petrolio e la macro guerra in atto tra l' Arabia Saudita e il reste del mondo in merito (e ci si guardi bene da sottovalutare proprio quest' ultimo player...forse il più importante dell' odierno universo finanziario), a parte il discorso sull' aumento dello spread che ad oggi è dato dall' ulteriore abbassamento della resa del Bund più che da un' avversione al rischio sistemico del paese Italia, a parte tutte le farsesche argomentazioni su potenziali arretramenti delle economie mondiali (la Cina dovrebbe crescere lo 0.3% sotto le previsioni del 7%, non crollare al 3% e l' economia americana rallentare anch' essa dello 0.2% ma più in ragione del rafforzamento del dollaro più che di un problema strutturale...e questo è suffragato anche dal tasso di disoccupazione ai minimi storici!!),
Mah...Sig. Polastri la sua disamina mi appare un tantino perniciosa e a tratti confusionaria...mi permetta di dire che informazioni date parzialmente e infarcite di dietrologie difficili da dimostrare ma facilissime da ipotizzare (dato il loro scarso potenziale di essere smentite) non aiutano chi in questo momento (investitori intendo) non sa onestamente che pesci pigliare e soprattutto dare una spiegazione al movimento rabbioso di un mercato sempre più ostaggio di abbietti maxi speculatori (banche d' affari e hedge found) e ai quali non si vuole porre una regolamentazione che lo trasformi in qualcosa di più efficiente di un casinò qualunque.
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