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Poloz (BoC) vuole minimizzare l’accelerazione dell’inflazione in Canada

Pubblicato 17.04.2014, 13:38
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Forex News and Events

Il dollaro USA viene venduto diffusamente contro le valute del G10 e dei mercati emergenti, perché la presidente della Fed Yellen è rientrata nel campo delle colombe (dove l’avevamo vista all’inizio). Nel suo intervento di ieri, Yellen ha detto che i tassi rimarranno bassi per un periodo di tempo più lungo visto il persistere degli effetti della crisi, e che il primo rialzo dei tassi non avverrà prima di un certo periodo dopo la fine del programma di acquisto di bond. Il messaggio è stato chiaro. Nel Regno Unito, il cable ha raggiunto un nuovo massimo dell’anno (1,6842) sull’onda delle diffuse vendite di USD, l’EUR/USD continua a trovare acquisti nonostante la debolezza del rapporto sull’inflazione di marzo. Oggi l’attenzione è puntata sulle cifre riferite all’IPC canadese. Il CAD è in calo per effetto della posizione neutrale assunta dalla BoC alla riunione di politica monetaria del 16 aprile. Una sorpresa positiva dall’IPC (inflazione più rapida del previsto) dovrebbe però frenare la propensione per ulteriori scambi sull’USD/CAD.

All’EUR non importa niente

Gli avvertimenti del fine-settimana dei funzionari della BCE sono durati, a suo disonore, poco. L’EUR/USD ha continuato a trovare buoni acquisti sopra 1,3800, anche se il gap di apertura non è stato ancora colmato del tutto (chiusura di venerdì 11: 1,3885). L’IPC definitivo di marzo, pubblicato ieri, ha confermato la debolezza delle dinamiche inflattive nell’Eurozona. L’IPC complessivo ha subito un’accelerazione dello 0,5% a/a, mentre l’IPC di fondo è sceso allo 0,7%, poco sotto lo 0,8% previsto. Considerando il quadro economico, è difficile credere che le aspettative d’inflazione rimangano ancorate (come continua a ripetere Draghi). L’inclinazione positiva dell’EUR/USD ha prevalso tutta la settimana. L’EUR è soggetta al rischio legato agli eventi e ai commenti, anche se i mercati non sono disposti a reagire alle intimidazioni verbali della BCE. Gli operatori non sono più disposti a trovarsi su fragili posizioni corte sull’EUR in assenza di un’azione concreta.

Poloz (BoC) s’impegna a minimizzare l’inflazione

La BoC ha mantenuto il tasso d’interesse invariato all’1,00% ed è rimasta neutrale rispetto alle prospettive di politica future. Il governatore della BoC Poloz ha detto che intende limitare l’accelerazione dell’inflazione, in una fase in cui gli investimenti delle aziende continuano a essere scarsi. Oggi il Canada pubblicherà il rapporto sull’inflazione di marzo. L’IPC a/a potrebbe aver subito un’accelerazione dall’1,1% all’1,4%, l’inflazione di fondo è vista in rialzo dall’1,2% all’1,3%. I funzionari della BoC si concentrano sul tasso dell’inflazione di fondo (meno volatile) e prevedono che l’IPC non raggiungerà l’obiettivo del 2% prima del 2016. Un’inflazione dei prezzi contenuta permette di essere flessibili e mantenere i tassi bassi per sostenere la ripresa. Il FMI ha raccomandato di mantenere una politica più accomodante, visti i segnali di miglioramento nelle esportazioni e negli investimenti. Il calo del CAD e la ripresa dell’USD favoriscono chiaramente le esportazioni e gli investimenti delle aziende. Si ritiene che il potenziale restringimento delle condizioni di credito nei mercati emergenti, in primis in Cina, sia il nuovo rischio principale per un calo delle esportazioni. La Cina, che rappresenta circa il 10% del volume di scambi totale, è il secondo partner commerciale del Canada dopo gli Stati Uniti.

L’USD/CAD è avanzato a 1,1034 dopo l’annuncio della BoE e consolida i guadagni intorno a 1,1000. Gli indicatori di trend e momentum sono piatti. Il rapporto sull’inflazione dovrebbe conferire una direzionalità chiara al CAD nelle prossime ore. L’accelerazione dell’inflazione dà meno flessibilità alla BoC in materia di politica accomodante, e quindi dovrebbe limitare le vendite di CAD. Dal punto di vista tecnico, una chiusura giornaliera superiore a 1,1010 farà diventare positivo il MACD (12,26), suggerendo ulteriori guadagni. La zona di fornitura chiave corrisponde a 1,1038/54 (medie mobili a 21 e 50 giorni).

L’EUR/CAD si consolida intorno alle medie mobili a 21 e 50 giorni (1,52279/331). La nonchalance di chi opera sull’EUR rispetto all’inflazione più debole dell’Eurozona e alle minacce accomodanti della BCE suggeriscono l’estensione dei guadagni fino a 1,53450/66 (50% dell’estensione di Fibonacci sul rally in atto dal 12 febbraio al 19 marzo, a partire dal 4 aprile).

In concomitanza con le festività pasquali, i rapporti di ricerca di Swissquote non saranno disponibili il 18 e 21 aprile. La pubblicazione dei rapporti di ricerca riprenderà normalmente il 22 aprile. Grazie per la comprensione.

usdcad

The Risk Today

EUR/USD L’EUR /USD ha infranto la resistenza oraria a 1,3833 ed è ora pronto a sfidare la resistenza a 1,3851 (massimo 16/04/2014). La configurazione tecnica di breve termine resta positiva finché regge il supporto a 1,3830 della vecchia resistenza. Nel lungo periodo l’EUR/USD resta in un trend rialzista dominante, lasciando intravedere un rialzo addizionale. Una resistenza importante si attesta ora a 1,3876 (massimo 24/03/2014).

GBP/USD La coppia GBP/USD ha violato il livello di fibonacci a 1,6823. Una solida rottura al di sopra avrebbe convalidato la formazione inversa di un trend rialzista a breve termine. La prossima resistenza si attesta a 1,7043 (11/11/2011). Lo slancio rialzista di breve termine resta intatta fintanto che regge il supporto orario a 1,6684 (resistenza precedente). A più lungo termine i prezzi continuano a muoversi in un canale ascendente. Di conseguenza una propensione rialzista resta favorita finché regge il supporto a 1,6460. Un’importante resistenza si attesta a 1,7043 (massimo 05/08/2009).

USD/JPY L’USD/JPY ha rimbalzato vicino al supporto chiave a tra 101,20 e 100,76. Finché regge il supporto orario a 101,80 (minimo infragiornaliero), viene favorito un ulteriore aumento a breve termine. Resistenze orarie si attestano a 102,45 (massimo 16/04/2014) e poi a un distante 104,21 (massimo 04/04/2014). Viene favorita una propensione rialzista di lungo periodo finchè regge l'area chiave di supporto data dalla media mobile a 200 giorni (attorno a 100,80) e a 99,57 (vedasi anche la linea di tendenza in aumento dal minimo a 93,79 (13/06/2013). Un’importante resistenza si attesta a 110,66 (massimo 15/08/2008).

USD/CHF L’USD/CHF si è sbiadito nei pressi della resistenza oraria a 0,8830 (minimo 17/12/2013). Monitorate il supporto orario a 0,8745 (minimo 12/02/2014). Poi, il momentum ribassista suggerisce una sfida per il supporto chiave a 0,8699 (13/03/14). Una resistenza chiave si attesta a 0,8930 (massimo 04/04/2014). In una prospettiva di più lungo respiro la struttura in atto da 0,9972 (24/07/2012) viene vista come una grande fase correttiva. I recenti miglioramenti tecnici suggeriscono un indebolimento delle pressioni a vendere e il potenziale per una formazione di base. Una rottura decisa della resistenza chiave a 0,8930 spianerebbe la strada a un’ulteriore forza a medio termine.

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