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Previsto un ulteriore calo dell’EUR/USD

Pubblicato 29.08.2014, 12:16
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Forex News and Events

I mercati sono rientrati in modalità di avversione al rischio: gli indici regionali asiatici sono in calo, USD e oro hanno invece guadagnato e anche l’indice VIX è in leggero rialzo. I rendimenti dei titoli decennali del Tesoro USA sono scesi verso il 2,3%. L’elemento catalizzatore sono state le notizie (sostenute anche da immagini satellitari della NATO), secondo cui le truppe russe hanno superato il confine entrando in territorio ucraino. Ieri sono arrivate altre buone notizie per i falchi USA; il PIL USA riferito al secondo trimestre è stato rivisto al rialzo, dal 4,0% al 4,2%. In attesa dei dati sulla seconda metà dell’anno, la ripresa economica appare solida e la debolezza del primo trimestre sembra essere dovuta sola alla distorsione generata dalle condizioni meteorologiche. Sull’onda delle sorprese al rialzo nei rapporti sulla fiducia e nell’accelerazione del mercato immobiliare, anche la crescita al palo delle retribuzioni non sembra essere in grado di frenare la velocità della ripresa economica statunitense. I progressi del mercato e il corso della politica che seguirà la Fed sono in forte contrasto rispetto ai segnali preoccupanti in arrivo dall’Europa. Questa settimana l’Eurozona ha pubblicato una serie di dati preoccupanti, fra cui quelli relativi alla fiducia nel settore servizi, industria ed economia. L’acuirsi delle tensioni fra Russia e Ucraina non farà che danneggiare ulteriormente la crescita in Europa. È molto probabile che la guerra delle sanzioni con la Russia spingerà l’Europa in una recessione. Mentre si accende il dibattito sull’austerità fiscale, dopo l’apparente rimprovero di Draghi a Jackson Hole per i bruschi tagli alla spesa, c’è solo un’istituzione in Europa in grado di fornire assistenza. La debolezza del dato sull’inflazione di oggi dovrebbe rafforzare le previsioni di mercato sull’annuncio di qualche forma di misura di allentamento da parte della BCE. A nostro avviso la BCE aspetterà finché sarà in grado di valutare l’effetto reale delle misure non convenzionali di giugno, ovvero dei tassi d’interesse negativi e del lancio delle nuove LTRO. Al momento riteniamo che la BCE interverrà a inizio 2015, anche se un’improvvisa svolta negativa nei dati potrebbe far anticipare l’intervento a fine 2014. Poiché prevediamo che la BCE interverrà con nuove misure, rimaniamo nettamente ribassisti sull’EUR.

I dati sul PIL USA rimangono solidi

Oggi negli USA il dato sui redditi personali dovrebbe far registrare un rialzo dello 0,3%, ma le spese dei consumatori dovrebbero far segnare un incremento piuttosto debole pari allo 0,2%. Il PCE core è visto in rialzo dello 0,1% m/m e dell’1,5% a/a, mentre l’indice sulla fiducia del Michigan dovrebbe salire da 80 a 80,5 punti. Poiché prosegue la serie di dati positivi dagli USA e alla luce dell’intervento meno accomodante della presidente della Fed Yellen a Jackson Hole, rimaniamo rialzisti sull’USD. Inoltre, visto il rischio geopolitico in Ucraina e il lungo fine-settimana a cui si preparano gli Stati Uniti, gli operatori resteranno sulla difensiva. Considereremmo un rally dell’EUR/USD come un’opportunità per ricaricare i corti.

I dati deboli fanno presagire un allentamento dalla BoJ

La debolezza dei dati pubblicati nella notte in Giappone ci fa ritenere che la BoJ dovrà intervenire per sostenere la ripresa economica che va spegnendosi. A luglio la produzione industriale giapponese è cresciuta dello 0,2% m/m, meno dell’1,0% previsto. La flessione precedente era stata pari al 3,4%. Nello stesso mese, le spese complessive delle famiglie sono scese del -5,9% a/a, dopo il calo del 3,0% a/a fatto registrare a giugno (dato che illustra l’effetto dell’aumento dell’IVA). A luglio le vendite al dettaglio sono calate del -0,5%, in flessione rispetto all’incremento previsto, pari allo 0,3% m/m. Preoccupante è anche la flessione nella produzione di veicoli, passata dal 6,6% al -1,7%, che lascia presagire un altro potenziale rallentamento delle esportazioni. L’inflazione giapponese è scesa al 3,4% a/a a luglio, rispetto al 3,6% di giugno, in linea con le attese del mercato. L’inflazione di fondo, esclusi i generi alimentari, è rimasta invariata al 3,3%. Ancora regna incertezza sulla natura esatta e sulla tempistica del prossimo intervento della BoJ, ma siamo certi che la banca centrale agirà. Sulla base di queste previsioni, rimaniamo decisamente ribassisti sullo JPY e positivi sull’azionario nipponico (a dispetto di valutazioni generose).

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The Risk Today

EUR/USD L’EUR/USD permane debole come si può osservare dalla mancata violazione della resistenza oraria a 1,3220 (massimo 25/08/2014). Inoltre, la struttura tecnica è negativa finché i prezzi rimangono al di sotto della resistenza oraria a 1,3297 (massimo 22/08/2014). Un supporto orario si trova a 1,3153, mentre un supporto chiave si trova a 1,3105 (minimo 06/09/2013). A più lungo termine, da maggio 2014 l’EUR/USD ha fatto segnare una successione di massimi e minimi più bassi. Per il lungo termine si favorisce un declino verso la forte area di supporto compresa fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012). Tuttavia, nel breve periodo monitorate il supporto chiave a 1,3105 (minimo 06/09/2013), viste le generali condizioni d’ipervenduto. Una resistenza chiave staziona a 1,3444 (massimo 28/07/2014).

GBP/USD La coppia GBP/USD cerca il rimbalzo dopo l’inversione rialzista intragiornaliera registrata il 25 agosto. Tuttavia, è necessaria una violazione decisiva della resistenza oraria a 1,6601 (massimo 21/08/2014) per lasciare spazio a un indebolimento delle pressioni di vendita. Altre resistenze orarie possono essere trovate a 1,6679 e a 1,6739. I supporti orari si attestano a 1,6537 e a 1,6501 (minimo 25/08/2014). In un’ottica a più lungo termine, la rottura del supporto chiave a 1,6693 (minimo 29/05/2014, si veda anche la media mobile a 200 giorni), annulla le prospettive positive generate dai precedenti massimi degli ultimi 4 anni. Tuttavia, la mancanza di un pattern d’inversione ribassista a medio termine e le condizioni d’ipervenduto di breve termine non suggeriscono una visione ribassista definitiva. Un supporto chiave staziona a 1,6460 (minimo 24/03/2014).

USD/JPY L’USD/JPY è in fase di correzione non essendo riuscito a resistere oltre la resistenza chiave a 104,13. Una rottura del supporto orario a 103,50 (minimo 22/08/2014) confermerebbe un deterioramento della struttura tecnica di breve termine. Un altro supporto si trova a 102,91 (minimo intragiornalieto). Resistenze orarie possono essere trovate a 104,17 (massimo 26/08/2014) e a 104,49 (massimo 25/08/2014). Viene favorita un’impostazione rialzista di lungo periodo finché reggerà il supporto chiave a 100,76 (minimo 04/02/2014). La rottura al rialzo al di fuori della fase di consolidamento tra 100,76 (minimo 04/02/2014) e 103,02 favorisce una ripresa del trend rialzista di fondo. Si osservano robuste resistenze a 105,44 (massimo 02/01/2014) e a 110,66 (massimo 15/08/2008).

USD/CHF L’USD/CHF ha infranto il supporto orario a 0,9138 (minimo 26/08/2014). Tuttavia, la grande ombra inferiore giornaliera di ieri è indice di un persistente interesse all'acquisto. Un altro supporto si attesta a 0,9104 (minimo 22/08/2014). Una resistenza oraria si trova ora a 0,9185 (massimo 27/08/2014). Da una prospettiva di più lungo termine, i recenti miglioramenti tecnici richiedono la fine della grande fase correttiva iniziata a luglio 2012. Il potenziale rialzista di lungo termine suggerito dalla formazione a doppio minimo è 0,9207. Una resistenza chiave giace a 0,9250 (massimo 07/11/2013).

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