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Super dollaro

Pubblicato 27.02.2015, 09:17
Aggiornato 11.09.2019, 13:55

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27 February 2015

Matteo Paganini, Chief Analyst DailyFX

Morning Adviser

Super dollaro

Matteo Paganini, 27 febbraio 2015

La mancanza di nuovi macro temi sui quali ragionare ci ha portato a concentrarci, come indicavamo nel nostro aggiornamento mattutino, sulle diverse pubblicazioni di dati avvenute durante la giornata di ieri. Dati che hanno mostrato un Pil inglese in linea con le aspettative del mercato (2.7% su base annua) che inizialmente ha ben impattato sulla sterlina, la quale, in seguito, di fronte all’acquisto massiccio di dollari partito sui mercati ha ben ripiegato andando a raggiungere tutti i target offerti dagli scenari difensivi analizzati. L’acquisto generalizzato di dollaro americano è cominciato durante la tarda mattinata e si è concretizzato dopo la pubblicazione di un’inflazione che ha mostrato una flessione in territorio negativo (-0.7% sul mese e -0.1% sull’anno) e di ordinativi di beni durevoli ben superiori rispetto alle previsioni, che si attestavano a 1.6%, ed alle rilevazioni precedenti pari a -3.7%. Movimenti che si sono verificati in concomitanza di borse europee su nuovi massimi assoluti in Germania (il nostro Ftse si è ben riportato sopra quota 22,000 punti) e di listini americani combattuti e andatisi a decorrelare (nel brevissimo termine) da quelli europei. Sono partiti infatti dei tentativi di prese di profitto sullo S&P500, violentemente contrastati da acquisti sui supporti di breve periodo (visti ieri tra 2,100.0 e 2,110.0) il che ci conferma come, a livello operativo, siamo pronti a valutare entrambe le direzionalità sull’indice, pur prevalendo in noi l’idea che strutturalmente non siamo ancora pronti a valutare degli storni di medio periodo. L’acquisto di dollari sembra dunque premiare le aspettative degli investitori che si stanno concentrando più sulla ripresa industriale degli Stati Uniti, una sorta di ricerca di un consolidamento della ripresa economica degli Stati Uniti che deve necessariamente realizzarsi prima di lasciare effettivamente spazio alla ripresa dell’inflazione (abbattuta anche grazie o a causa – a seconda delle idee che ognuno possiede quando si tratta di inflazione o disinflazione importata – del calo dei prezzi delle materie prime) ed all’avvicinarsi del momento in cui verranno rialzati i tassi di interesse. Il fatto che il USDJPY sia stato in grado di salire di fronte a tentativi di storno dei listini americani ci conferma come non si tratti di situazioni di risk off e abbiamo un’ulteriore evidenza di come il mercato continui ad oscillare tra movimenti dollaro-centrici (quando vengono pubblicati dati relativi all’economia a stelle e strisce) e decorrelazioni di breve periodo tra le diverse divise, quando invece le rilevazioni macro o le news riguardano altre economie. Oggi si prospetta una giornata potenzialmente volatile, con la pubblicazione del CPI tedesco in mattinata ed i più importanti dati che ci arrivano da oltreoceano, dove verranno comunicati il Pil, i consumi, il PMI di Chicago e gli indici di fiducia dell’Università del Michigan. Imposteremo eventuali livelli operativi sugli strumenti che non analizziamo qui all’interno della nostra Live Trading Room.

EURUSD

Finalmente abbiamo assistito alla rottura a ribasso di tutta l’area di congestione studiata durante l’ultimo mese, con i prezzi che dopo aver rotto a ribasso l’area di 1.1335 hanno effettivamente esteso verso i target posti a 1.1300 e 1.12 ¾ (potenziale situazione operativa analizzata all’interno del Morning Meeting di ieri, data la difficoltà che si incontrava nell’esplicitare livelli di breve per iscritto, come accennato su queste pagine relativamente alle ultime giornate dell’EURUSD). Ci troviamo ora con i prezzi sotto la media a 21 oraria e sotto i punti statici precedenti (che ci arrivano dall’inizio della congestione) con l’area che si distribuisce tra 1.1220 e 1.1240 che potrebbe essere sfruttata per valutare potenziali acquisti di dollaro americano, tenendo conto che in caso di superamento di area 1.1255 il mercato potrebbe tentare delle accelerazioni rialziste che potrebbero comunque trovare ostacolo di dieci punti in dieci punti, con 1.1265 e 1.12 ¾ che potrebbero intervenire a frenare tale tentativo di recupero. Nel momento in cui le resistenze dovessero tenere i potenziali target potrebbero essere rappresentati da 1.1200 e 1.1185, con possibilità di estensioni verso 1.1150 (da valutare potenzialmente anche in caso di partenze dirette a ribasso oltre 1.1185).

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EURUSD – grafico H1

USDJPY

Buona la rottura a rialzo dell’area studiata in 119.15, con i prezzi che hanno raggiunto i primi target evidenziati in 119.30 (ripetiamo che ci rendiamo conto di come operativamente parlando abbiamo considerato dei movimenti stretti, ma non possiamo inventarci le classi di volatilità che su USDJPY rimangono ancora basse rispetto a quanto visto su altri cambi, su cui i target sono stati più ambiziosi) ed in 119.60, livello quest’ultimo non raggiunto per una decina di punti ma che ha dato la possibilità a chi avesse comunque scelto di lavorare su questo rapporto di proteggere la posizione con un trailing stop. Valutiamo ora la possibile tenuta delle aree di supporto di breve periodo, passanti tra 119.10 e 119.15, dove eventualmente poter valutare potenziali posizionamenti lunghi di dollaro per ritorni verso 119.50 ed eventuali tentativi di estensione (da valutare in caso di raggiungimento dei target con stocastico orario lontano dall’ipercomprato) verso 119.80, tenendo conto che in caso di ripiegamento dei prezzi oltre area 118.95 (una decina di punti di tolleranza ci sembrano ragionevoli) il mercato potrebbe tentare accelerazioni verso tutta la fascia che passa tra 118.60 e 118.75, superata la quale potremmo assistere a tentativi di estensione verso i supporti di medio periodo rappresentati dall’area che si distribuisce tra 118 figura e 118.20 (scenario realizzabile in caso di raggiungimento dell’area indicata tra 118.60 e 118 ¾ con stocastico a 4 ore lontano da ipervenduto).

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USDJPY – grafico H1

GBPUSD

Ottimo lo scenario difensivo studiato sul Cable che, dopo aver raggiunto l’area di acquisto ipotizzata ed essersi mantenuto all’interno di essa per la prima parte della mattinata, ha ceduto superando il livello di reverse delle posizioni indicato in 1.5505 andando a raggiungere i target posti a 1.5540, raggiungendo la parte bassa del canale rialzista all’interno del quale ci troviamo e andando a completare la divergenza ribassista oraria studiata all’interno del Morning Meeting). Ci troviamo ora di fronte a prezzi che hanno rimbalzato sui minimi precedenti, e che si sono riportati in area di medie orarie, incrociate a ribasso. Nel momento in cui dovessimo assistere a tentativi di rottura di area 1.5420 potrebbe essere possibile valutare degli anticipi di vendita di sterline (per chi fosse più propenso al rischio), con il livello rappresentato da 1.5390 da superare prima di pensare ad approfondimenti sostanziali verso 1.5350, tenendo conto che in caso di ripartenza oltre area 1.5455 i prezzi potrebbero tentare delle estensioni verso le più importanti resistenze di 1.55 ¾, area che se superata di una decina di punti potrebbe lasciare spazio ad allunghi potenziali verso 1.5525 e 1.5545, dove potenzialmente valutare la possibile formazione di una divergenza ribassista oraria, congiuntamente al raggiungimento della zona di ipercomprato per lo stocastico a 4 ore (il che indicherebbe la potenziale fine del movimento) che potrebbe ripartire insieme ai prezzi, in caso di rottura rialzista dei movimenti visti.

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GpbUsd – grafico H1

AUDUSD

Ottimo l’australiano che, in mattinata, ha confermato la bontà dei supporti studiati, andando a raggiungere i primi target indicati con tentativi di estensione verso i secondi (stretti a 30 punti dai primi che si posizionavano a 0.7900), prima di ripartire a ribasso (ripartenza che si sarebbe potuta vedere soltanto di fronte a time frame a 5 minuti, dove si sono susseguite delle divergenze ribassiste) e superare il livello operativo orario posto a 0.7820, con estensioni fino ai primi target e tentativi di estensione verso i target finali, posti a 15 punti dai primi individuati in 0.7790. Ci troviamo ora con le quotazioni che tra 0.7825 e 0.7840 potrebbero trovare delle resistenze sulle quali poter studiare eventuali acquisti di dollaro americano per ritorni verso 0.7820 e 0.7790, livello che se raggiunto con stocastico orario lontano dall’ipervenduto e girato verso il basso potrebbe lasciare spazio a tentativi di accelerazione verso 0.77 ¾ e 0.77 ½. Il fatto che lo stocastico a 4 ore si trovi vicino alla zona di ipervenduto, con prezzi che si stanno muovendo all’interno di due livelli dinamici che formano un canale laterale lievemente rialzista, ci fa considerare degli scenari difensivi a 4 ore che ci fanno valutare la possibilità di ragionare su potenziali accelerazioni delle quotazioni nel momento in cui dovessimo assistere al superamento di area 0.7860, con potenziali estensioni verso i massimi precedenti alla quali potrebbe dare fastidio soltanto l’area di 0.7885 (ultimi massimi precedenti).

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AUDUSD – grafico H1

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