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USA in primo piano: ADP, PIL e FOMC

Pubblicato 30.07.2014, 10:09
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Market Brief

I flussi internazionali continuano a favorire il dollaro USA, mentre i funzionari di UE e USA si preparano a imporre nuove sanzioni contro la Russia. Sebbene l’USD trovi ordini migliori in modo generalizzato, i rendimenti dei decennali USA rimangono sotto il 2,50%, prima che l’attenzione degli operatori si sposti su dati economici ed eventi negli USA. L’appuntamento più atteso della giornata è la decisione di politica monetaria del FOMC. Il FOMC dovrebbe continuare a ridurre gli acquisti di bond mensili di altri 10 miliardi di dollari (come previsto), continuando così il programma di ritiro del QE. Il comunicato che accompagnerà la decisione sarà in primo piano, come pure le previsioni dei singoli membri della Fed sui tassi (i cosiddetti dots), al fine di monitorare l’equilibrio falchi-colombe all’interno del FOMC. Visti i recenti flussi verso l’USD, non c’è bisogno di una delusione consistente per far invertire la propensione per l’USD. Prima della decisione del FOMC, gli operatori si concentreranno sul dato ADP sulla variazione nell’occupazione e sul PIL USA del secondo trimestre (stima). Si prevede una crescita del +3,0% per il secondo trimestre, rispetto al -2,9% dei primi tre mesi dell’anno, flessione dovuta soprattutto al rigido inverno che ha interessato gli USA. L’USD/JPY testa al rialzo la media mobile a 200 giorni (102,13), dopo che la produzione industriale è cresciuta a un ritmo più lento pari al 3,2% su base mensile (stando ai dati preliminari), rispetto al 5,2% previsto. La debolezza dei dati industriali ha rafforzato la debolezza dello yen a Tokyo. Gli indicatori tecnici rimangono piatti prima del FOMC. La coppia ora si trova sopra la base della nuvola giornaliera di Ichimoku (101,90/92), una chiusura superiore a 101,77 (pivot MACD) dovrebbe preservare la leggera inclinazione positiva. Sembra che gli esportatori giapponesi siano corti sopra 102,50, a fronte degli ordini per le opzioni su questi livelli. Il rialzo continua a profilarsi difficile. L’EUR/JPY è stato scambiato nella stretta fascia 136,84/98 a Tokyo. La zona di supporto chiave rimane a 136,23/75, e poi a 135,70 (base del trend ribassista da marzo a luglio).L’EUR/USD estende la debolezza a 1,3402 in Asia, le pressioni a vendere s’intensificano, anche se gli operatori continuano a essere restii a far scendere ulteriormente la coppia prima dei dati USA e del FOMC. Oggi la propensione per l’USD è soggetta all’importante rischio legato agli eventi. Dati deboli dagli USA e/o un FOMC colomba potrebbero far invertire la propensione per l’USD e alleviare temporaneamente la pressione a vendere sull’EUR/USD. Dal punto di vista tecnico, l’EUR/USD staziona alla base del ripido canale di trend discendente di luglio. Una violazione sotto questo livello spianerebbe la strada verso l’obiettivo a 1,3296 (punta negativa di novembre 2013). I rally al ribasso probabilmente troveranno un supporto, viste le condizioni d’ipervenduto (RSI al 25%, banda di Bollinger inferiore a 30 giorni a 1,3404). L’EUR/GBP continua a essere offerto sotto la media mobile a 21 giorni (0,79257). S’intravede un’altra resistenza a 0,79572 (massimo del trend discendente di giugno-luglio).Questa settimana le valute dei mercati emergenti sono in calo per effetto della flessione della propensione per le operazioni di carry-trade. Le tensioni geopolitiche fra Israele e Gaza, oltre all’escalation delle pressioni sulla Russia, allontanano gli investitori dagli asset legati al rischio. Inoltre, all’apertura dei mercati a New York, l’Argentina annuncerà se sarà in grado di rimborsare il suo debito, oppure andrà in default, o se ricorrerà a una seconda ingiunzione (poco probabile).A seguire il calendario economico di oggi: indicatore UBS sui consumi di giugno e indicatore predittivo KOF di luglio in Svizzera; fiducia dei consumatori di luglio in Francia; sondaggio sulla fiducia dei consumatori e del manifatturiero, e sul trend economico di luglio, PIL (preliminare) t/t e a/a secondo trimestre in Svezia; tasso di disoccupazione di maggio e fiducia dell’industria nel secondo trimestre in Norvegia; IPC (preliminare) a/a di luglio in Germania e Spagna; fiducia economia, industria, servizi e consumatori (dato definitivo) e indicatore sul clima delle imprese di luglio nell’Eurozona; richieste di mutui MBA aggiornate al 25 luglio, dato ADP sulla variazione nell’occupazione di luglio; PIL (stima) annualizzato t/t, consumi personali, indice PIL/prezzi e PCE core t/t riferiti al secondo trimestre negli USA; prezzi dei prodotti industriali e indice sui prezzi delle materie prime m/m di giugno in Canada.

Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd

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