Investing.com - L’oro è sceso per la prima volta nelle ultime otto sedute venerdì, per via del rafforzamento del dollaro che ha spinto gli investitori a bloccare i profitti dopo la recente impennata.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a giugno sono scesi di 5,00 dollari, o dello 0,41%, a 1.200,70 dollari l’oncia troy alla chiusura. Supporto a 1.179,40, minimo dal 23 marzo e resistenza a 1.220,40, massimo dal 26 marzo.
Il giorno prima l’oro ha subito un’impennata a 1.220,40 dollari, il massimo dal 2 marzo, dopo la notizia dei raid aerei sauditi nello Yemen, mentre il dollaro si è indebolito.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, ha chiuso la seduta di venerdì in salita dello 0,1% a 97,65. Giovedì, l’indice è sceso a 96,30.
I traders dell’oro hanno seguito da vicino l’andamento del dollaro negli ultimi mesi per valutare l’appeal del metallo prezioso. Il prezzo dell’oro ha un andamento inverso rispetto al dollaro, dal momento che il metallo prezioso diventa meno costoso per i titolari di altre valute.
Il dollaro non ha risentito delle dichiarazioni caute della Presidente della Federal Reserve Janet Yellen in merito ai tassi di interesse. La Presidente della Fed ha infatti dichiarato che l’aumento dei tassi dovrebbe essere garantito quest’anno ma ha aggiunto che l’indebolimento delle pressioni inflazionarie potrebbe spingere la banca a rinviarlo.
I commenti hanno fatto eco all’ultima dichiarazione di politica monetaria della Fed, rilasciata il 18 marzo, quando la banca ha affermato che i tassi di interesse potrebbero essere alzati più gradualmente del previsto.
Intanto, il Dipartimento per il Commercio venerdì ha dichiarato che il prodotto interno lordo USA nel quarto trimestre è salito del 2,2%, invariato rispetto alla stima preliminare ed al di sotto delle aspettative di una crescita del 2,4%.
Un secondo report ha rivelato invece che la lettura finale dell’indice del sentimento dei consumatori dell’Università del Michigan è sceso a 93,0 questo mese dalla lettura finale di febbraio di 95,4.
Sulla settimana, il prezzo dell’oro è salito di 16,60 dollari, o dell’1,28%, il secondo rialzo settimanale consecutivo, tra le aspettative che i tassi di interesse USA vengano alzati più lentamente del previsto.
Il 17 marzo, l’oro è crollato al minimo di quattro mesi di 1.141,60 dollari, tra i timori che la Fed potesse alzare i tassi già a giugno.
Un eventuale rinvio dell’aumento dei tassi di interesse sarebbe rialzista per l’oro, dal momento che diminuirebbero i costi di gestione del metallo che non offre agli investitori un ritorno assicurato.
Sempre sul Comex, l’argento con consegna a maggio è sceso venerdì di 7,1 centesimi, o dello 0,41%, a 17,06 dollari l’oncia troy. Giovedì, il prezzo ha toccato i 17,40 dollari, il massimo dal 17 febbraio.
Sulla settimana il contratto dell’argento di maggio è salito di 31,4 centesimi, o dell’1,1% il secondo rialzo settimanale consecutivo.
Sempre sul Comex, il rame con consegna a maggio venerdì è crollato di 4,3 centesimi, o dell’1,55%, a 2,767 dollari la libbra.
Nonostante i ribassi di venerdì, il rame è salito di 0,7 centesimi, o dello 0,25% sulla settimana, il terzo aumento settimanale consecutivo tra le aspettative che la richiesta del metallo industriale possa aumentare come conseguenza delle politiche economiche allentate di Stati Uniti, Europa e Cina.
Nella prossima settimana gli investitori attenderanno i dati sull’occupazione non agricola USA di venerdì per avere ulteriori informazioni sulla forza della ripresa nel mercato del lavoro.
In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Lunedì 30 marzo
Gli USA pubblicheranno un report sulle spese individuali e le vendite di case in corso.
Martedì 31 marzo
La zona euro produrrà i dati preliminari sull’indice dei prezzi al consumo ed il report mensile sull’occupazione.
Gli USA rilasceranno i dati sulla fiducia dei consumatori.
Mercoledì 1 aprile
La Cina pubblicherà l’indice manifatturiero ufficiale e la lettura rivista dell’indice HSBC sul settore manifatturiero.
Negli USA è atteso il report ADP sull’occupazione non agricola, che mostra la crescita dell’occupazione nel settore privato, mentre l’Institute of Supply Management pubblicherà i dati sull’attività del settore manifatturiero.
Giovedì 2 aprile
Gli USA rilasceranno i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, nonché i report sulla bilancia commerciale e gli ordinativi alle fabbriche.
Venerdì 3 aprile
Gli USA chiuderanno la settimana con l’attesissimo report sull’occupazione non agricola, il tasso di disoccupazione e la media degli stipendi.
I mercati in Australia, Nuova Zelanda, Europa, Regno Unito e Canada resteranno chiusi per il Venerdì Santo.