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Oro al minimo di 4 settimane, la Fed potrebbe alzare i tassi

Pubblicato 24.05.2016, 08:42
Aggiornato 24.05.2016, 08:42
Oro vicino al minimo di 4 settimane negli scambi europei

Investing.com - I futures dell’oro si attestano vicino al minimo di quattro settimane negli scambi europei di questo martedì mattina, dopo il calo segnato nella notte, mentre i commenti dei funzionari della Federal Reserve alimentano le aspettative di un nuovo aumento dei tassi di interesse già a giugno.

Secondo quanto dichiarato ieri dal Presidente della Federal Reserve Bank di Philadelphia Patrick Harker, infatti, quest’anno potrebbero essere possibili due o tre aumenti dei tassi se l’economia dovesse continuare a crescere come previsto.

I suoi commenti hanno fatto eco alle dichiarazioni del Presidente della Fed di San Francisco John Williams che durante un evento a New York ha affermato che secondo lui sarebbe appropriato alzare i tassi due o tre volte quest’anno e tre o quattro volte nel 2017.

Sempre ieri, il Presidente della Federal Reserve di St. Louis James Bullard ha dichiarato che un mercato del lavoro USA relativamente in difficoltà potrebbe porre una pressione rialzista sull’inflazione, facendo salire le probabilità di un aumento dei tassi di interesse.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a giugno scende di 6,75 dollari, o dello 0,54%, a 1.244,75 dollari l’oncia troy alle 06:42 GMT, o alle 02:42 ET.

Ieri il prezzo è crollato a 1.243,50, il minimo dal 28 aprile, mentre i traders iniziano ad aspettarsi un aumento dei tassi di interesse già a giugno da parte della Federal Reserve.

I futures dell’oro sono crollati di quasi il 4% finora a maggio dal momento che i recenti commenti dei funzionari della Fed nonché i verbali del vertice di aprile della banca centrale hanno convinto molti analisti ed investitori che un aumento dei tassi a giugno o luglio costituisca una reale possibilità.

Le probabilità di un aumento dei tassi a giugno da parte della Fed sono pari a quasi il 30%, in salita da appena il 4% della settimana scorsa, secondo i mercati dei futures. Le probabilità di un aumento a luglio sono pari a circa il 58%.

Il dollaro resta vicino al massimo di quasi due mesi contro il paniere delle altre principali valute stamane tra i segnali di un prossimo aumento dei tassi di interesse da parte della Fed.

Un dollaro forte in genere pesa sull’oro, poiché riduce l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.

Nonostante le recenti perdite, il prezzo del metallo giallo è schizzato di quasi il 17% quest’anno, nelle speculazioni che la Fed possa mantenere un approccio più lento e cauto nell’alzare i tassi di interesse.

Un aumento graduale dei tassi di interesse avrebbe ripercussioni minori per il prezzo dell’oro rispetto ad una serie di aumenti in un breve lasso di tempo.

Questa settimana, gli investitori attenderanno i report economici statunitensi per valutare se la principale economia mondiale sia abbastanza forte da consentire ulteriori aumenti dei tassi nel 2016 ed i riflettori saranno puntati in particolare sui dati di venerdì sulla crescita rivista del primo trimestre.

Inoltre, sono attesi i commenti di venerdì della Presidente della Fed Janet Yellen, commenti che saranno seguiti con particolare attenzione dagli investitori per avere maggiori indicazioni sulla tempistica del prossimo aumento dei tassi USA.

Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a luglio scendono di 12,3 centesimi, o dello 0,75%, a 16,30 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata londinese, mentre i futures del rame sono in salita di 0,5 centesimi, o dello 0,24%, a 2,060 dollari la libbra.

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