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Futures dell’Oro previsione settimanale 5 - 9 ottobre

Pubblicato 04.10.2015, 13:06
Aggiornato 04.10.2015, 13:06
© Reuters.  Oro in salita venerdì dopo i dati sull’occupazione USA

Investing.com - L’oro ha segnato un’impennata lo scorso venerdì, dopo il rilascio dei dati statunitensi che hanno mostrato la creazione di un minore numero di posti di lavoro del previsto lo scorso mese, dati che hanno alimentato le aspettative verso tassi invariati fino al nuovo anno.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a dicembre ha segnato un balzo di del 2,17% lo scorso venerdì, chiudendo la settimana a 1.137,90 dollari l’oncia troy.

Sulla settimana, tuttavia, i futures dell’oro hanno chiuso in calo dello 0,78% per via dell’incertezza legata alla tempistica dell’aumento dei tassi da parte della banca centrale USA.

Il Dipartimento per il Lavoro ha dichiarato che l’economia USA ha segnato un aumento di soli 142.000 posti di lavoro lo scorso mese, al di sopra delle aspettative di un aumento di 201.000. Il dato di agosto è stato rivisto al ribasso a 135.000 dal dato iniziale di 173.000.

La retribuzione oraria media statunitense è rimasta invariata su base mensile ed il tasso di partecipazione alla forza lavoro è sceso al 62,4%, dal 62,6 di agosto. Il tasso di disoccupazione è rimasto al 5,1%, in linea con le aspettative.

Il report ha alimentato i timori che il rallentamento dell’economia globale abbia coinvolto anche l’economia USA, spingendo così gli investitori a rivedere le proprie aspettative e collocare l’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve all’inizio del 2016.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,31%, a 96,04, dopo essere sceso al minimo di due settimane di 95,3 dopo il rilascio del report.

Un eventuale rinvio dell’aumento dei tassi di interesse sarebbe rialzista per l’oro, in quanto si ridurrebbero i costi di gestione del metallo, che non offre agli investitori un ritorno assicurato. Inoltre, tassi più alti spingerebbero il dollaro, il che renderebbe l’oro valutato in dollari più costoso per i titolari di altre valute.

Sempre sul Comex, l’argento con consegna a dicembre venerdì è schizzato del 4,85%, a 15,21 dollari l’oncia troy ed il platino è salito dello 0,61% a 910,75 dollari.

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