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L’oro resta al minimo di 5 settimane dopo i dati USA

Pubblicato 04.11.2015, 14:53
Aggiornato 04.11.2015, 14:53
© Reuters.  Il prezzo dell’oro resta vicino al minimo di 5 settimane dopo i dati sull’occupazione e sul deficit commerciale USA

Investing.com - Il prezzo dell’oro resta vicino al minimo di cinque settimane questo mercoledì, dopo i dati statunitensi sull’occupazione e sul deficit commerciale migliori del previsto che hanno alimentato le aspettative di un aumento dei tassi di interesse a dicembre.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a dicembre sale di 3,50 dollari, o dello 0,31%, a 1.117,60 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata statunitense.

Ieri, il prezzo dell’oro è crollato a 1.113,60 dollari, il minimo dal 2 ottobre, tra le aspettative che la Federal Reserve possa alzare i tassi di interesse in occasione del vertice di dicembre.

L’azienda di elaborazione buste paga ADP ha reso noto che l’occupazione non agricola privata USA è aumentata di 182.000 unità il mese scorso, ben al di sopra delle 180.000 previste. L’economia ha creato 190.000 nuovi posti di lavoro a settembre, dato rivisto da un aumento riportato precedentemente di 200.000 unità.

Un secondo report ha rivelato che il deficit commerciale USA si è ridotto del 15% a settembre al minimo di sette mesi di 40,81 miliardi di dollari. Gli analisti avevano previsto una riduzione a 41,1 miliardi di dollari dai 48,02 miliardi di agosto.

Il dollaro sale contro i rivali tra le aspettative che la Federal Reserve possa inasprire la politica monetaria nei prossimi mesi. Le materie prime valutate in dollari diventano più costose per i titolari di altre valute quando il biglietto verde è in salita.

I traders attendono inoltre il report sull’occupazione non agricola USA, previsto per venerdì. I dati dovrebbero mostrare un aumento di 182.000 nuovi posti di lavoro ad ottobre, dopo l’incremento di 142.000 unità a settembre, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe restare stabile al 5,1%.

Se il report sull’occupazione non agricola USA dovesse risultare positivo, aumenteranno le speculazioni sulla tempistica di un eventuale aumento dei tassi da parte della Federal Reserve, mentre una lettura deludente potrebbe ridurne le aspettative.

Negli ultimi mesi sui mercati si è discusso molto della tempistica dell’aumento dei tassi da parte della Fed. La banca centrale USA ha in programma un altro vertice di politica monetaria quest’anno, a metà dicembre.

L’oro ha subito un’impennata ad ottobre tra i timori per un indebolimento economico causato dalla Cina ed il suo impatto sulle prospettive di crescita statunitensi che hanno spinto i traders a rinviare le aspettative di un aumento dei tassi al marzo del 2016.

Tuttavia la dichiarazione ottimista rilasciata dalla Fed la scorsa settimana ha spinto gli investitori a rivedere le aspettative sull’aumento dei tassi a dicembre, scatenando un selloff sul mercato dei lingotti.

Le aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse pesano sull’oro, poiché il metallo prezioso fatica a tenere il passo con gli investimenti ad alto rendimento quando i tassi sono alti.

Intanto, il prezzo del rame è schizzato al massimo di una settimana questo mercoledì, dopo che il gigante del settore minerario Glencore (L:GLEN) ha annunciato ulteriori tagli alla produzione del metallo rosso.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a dicembre subisce un’impennata di 2,4 centesimi, o dell’1,02%, a 2,354 dollari la libbra negli scambi della mattinata newyorkese.

L’elvetica Glencore ha reso noto che taglierà di altre 55.000 tonnellate metriche la produzione di rame entro la fine del 2017, l’ultima di una serie di tagli alla produzione, dal momento che il gruppo sta cercando di ridurre i debiti per far quadrare il bilancio.

A settembre, Glencore ha annunciato un taglio della produzione di rame nelle miniere in Zambia e nella Repubblica Democratica del Congo pari a 400.000 tonnellate.

In totale, dal mercato globale saranno rimosse 450.000 tonnellate metriche della produzione annuale.

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