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L’oro supera i 1.350 dollari, dopo la decisione della Fed

Pubblicato 28.07.2016, 14:53
Aggiornato 28.07.2016, 14:53
L’oro supera i 1.350 dopo l’annuncio della Fed

L’oro supera i 1.350 dopo l’annuncio della Fed

Investing.com - Il prezzo dell’oro estende i guadagni dell’overnight nella mattinata statunitense di questo giovedì, dopo che la Federal Reserve non ha fornito alcuna indicazione in merito ad un aumento dei tassi a settembre.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange i futures dell’oro USA con consegna a dicembre sono saliti al massimo della seduta di 1.352,60 dollari l’oncia troy, il massimo dal 12 luglio. Successivamente l’oro si è attestato a 1.350,35, alle 12:50GMT, o 8:50AM ET, in salita di 15,85 dollari, o dell’1,19%. Ieri l’oro è salito di 6,20 dollari, o dello 0,46%.

Ieri la Fed ha lasciato i tassi di interesse invariati ed ha dichiarato che i rischi nel breve termine sulle previsioni USA sono diminuiti. Tuttavia, la banca centrale non ha fornito indicazioni sul futuro aumento dei tassi.

I futures del fondi Fed vedono attualmente al 18% la probabilità di un aumento dei tassi per settembre, contro il precedente del 22%. È al 43% la probabilità di un aumento dei tassi per dicembre, contro il 52% segnato precedentemente in settimana.

Il metallo giallo risente dell’aumento dei tassi di interesse USA. Un aumento graduale dei tassi di interesse avrebbe ripercussioni minori per il prezzo dell’oro rispetto ad una serie di aumenti in un breve lasso di tempo.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso stamane a 96,50, rispetto alla chiusura di ieri di 97,05, staccandosi dal massimo di quattro mesi di 97,59.

Un dollaro più debole solitamente spinge l’oro perché aumenta l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più economiche per i titolari di altre valute.

L’oro è schizzato di quasi il 25% finora quest’anno, nei timori per la crescita globale e tra le aspettative di ulteriori stimoli monetari. Le speranze di vedere stimoli monetari tendono a supportare l’oro, dal momento che il metallo prezioso è considerato un bene rifugio.

Il prezzo ha subito un’impennata al massimo di oltre due anni di 1.377,50 dollari all’inizio di luglio, poiché i timori per la crescita globale scatenati dal voto britannico per uscire dall’Unione Europea hanno fatto aumentare la richiesta di investimenti rifugio.

Sempre sul Comex i futures dell’argento con consegna ad settembre sono saliti di 41,8 centesimi, o del 2,1%, a 20,41 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre sale dello di 2,7 centesimi o dell’1,24% a 2,212 dollari la libbra.

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