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Oro al minimo di 4 settimane, più probabile aumento dei tassi in estate

Pubblicato 23.05.2016, 14:49
Aggiornato 23.05.2016, 14:49
© Reuters.  Il prezzo dell’oro scende vicino al minimo di 4 settimane negli scambi statunitensi

© Reuters. Il prezzo dell’oro scende vicino al minimo di 4 settimane negli scambi statunitensi

Investing.com - I futures dell’oro scendono vicino al minimo di quattro settimane negli scambi statunitensi di questo lunedì, dopo il calo segnato nella notte, mentre gli investitori si aspettano che la Federal Reserve possa presto alzare i tassi di interesse.

Il Presidente della Fed di San Francisco John Williams quest’oggi ha dichiarato di prevedere che la banca centrale USA alzi i tassi due o tre volte quest’anno, pur dicendosi preoccupato per il calo delle aspettative sull’inflazione.

I suoi commenti fanno eco alle dichiarazioni del Presidente della Federal Reserve di St. Louis James Bullard secondo cui il mercato del lavoro statunitense potrebbe porre una pressione rialzista sull’inflazione, facendo salire le possibilità di un aumento dei tassi.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a giugno è sceso al minimo della seduta di 1.246,00 dollari l’oncia troy prima di attestarsi a 1.247,05 dollari alle 12:50 GMT, o alle 8:50 ET. Giovedì scorso, il prezzo è crollato a 1.244,60 dollari, un livello che non si registrava dal 28 aprile.

I futures dell’oro hanno registrato un crollo di 20,40 dollari, o dell’1,53% la scorsa settimana, il secondo calo settimanale consecutivo, tra le indicazioni che la Federal Reserve possa alzare i tassi di interesse già il mese prossimo.

Questo lunedì, le probabilità di un aumento dei tassi a giugno da parte della Fed sono pari a quasi il 30%, in salita da appena il 4% della settimana scorsa, secondo i mercati dei futures. Le probabilità di un aumento a luglio sono pari a circa il 53%.

Le aspettative di un aumento dei tassi in estate sono aumentate la scorsa settimana quando il Presidente della Federal Reserve di New York William Dudley ha dichiarato che l’economia statunitense sembra abbastanza forte da consentire un aumento dei tassi a giugno o a luglio.

I commenti hanno fatto eco ai verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria della Federal Reserve in cui si legge che l’aumento dei tassi potrebbe avvenire a giugno se i dati economici dovessero rivelare una crescita più solida nel secondo trimestre, nonché un miglioramento dell’inflazione e dell’occupazione.

L’oro risente dell’andamento dei tassi USA, dal momento che i tassi alti farebbero aumentare il costo di investimenti senza rendimento come i lingotti.

Il dollaro resta vicino al massimo di quasi due mesi contro il paniere delle altre principali valute stamane tra i segnali di un prossimo aumento dei tassi di interesse da parte della Fed.

Un dollaro forte in genere pesa sull’oro, poiché riduce l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.

Nonostante le recenti perdite, il prezzo del metallo giallo è schizzato di quasi il 18% quest’anno, nelle speculazioni che la Fed possa mantenere un approccio più lento e cauto nell’alzare i tassi di interesse.

Un aumento graduale dei tassi di interesse avrebbe ripercussioni minori per il prezzo dell’oro rispetto ad una serie di aumenti in un breve lasso di tempo.

Questa settimana, gli investitori attenderanno i report economici statunitensi per valutare se la principale economia mondiale sia abbastanza forte da consentire ulteriori aumenti dei tassi nel 2016 ed i riflettori saranno puntati in particolare sui dati di venerdì sulla crescita rivista del primo trimestre.

Inoltre, sono previsti altri commenti dei funzionari della Fed, tra cui quelli della Presidente della Fed Yellen in agenda venerdì, commenti che saranno seguiti con particolare attenzione dagli investitori per avere maggiori indicazioni sulla tempistica del prossimo aumento dei tassi USA.

Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a luglio scendono di 16,2 centesimi, o dello 0,98%, a 16,37 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata newyorkese, mentre i futures del rame segnano un calo di 0,3 centesimi, o dello 0,17%, a 2,052 dollari la libbra.

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