Investing.com - Il prezzo dell’oro scende negli scambi statunitensi di questo giovedì, dopo i dati che hanno mostrato che gli ordinativi di beni durevoli USA sono aumentati più del previsto a gennaio, mentre gli ordinativi core hanno segnato un’impennata, facendo diminuire i timori per lo stato dell’economia.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna ad aprile scende di 2,10 dollari, o dello 0,17%, a 1.237,00 dollari l’oncia troy alle 13:50 GMT, o alle 8:50 ET. Ieri, il prezzo dell’oro è schizzato di 16,50 dollari, o dell’1,35%.
Il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che gli ordinativi di beni durevoli, che includono la categoria del trasporto, sono schizzati del 4,9% il mese scorso, contro le aspettative di un aumento del 2,5%. Gli ordinativi di beni durevoli core, che escludono la categoria volatile del trasporto, hanno subito un’impennata dell1,8% a gennaio, ben al di sopra dello 0,2% previsto.
Sempre oggi, il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione la settimana scorsa è aumentato di 10.000 unità a 272.000 unità. Gli analisti avevano previsto un aumento di 8.000 unità a 270.000 dal totale della settimana precedente di 262.000 unità.
Il prezzo dell’oro è rimasto supportato nelle ultime settimane tra le speculazioni che la Fed possa rinviare gli interventi sulla politica monetaria previsti per quest’anno.
L’11 febbraio il prezzo del metallo giallo è schizzato al massimo di un anno di 1.263,90 dollari. L’oro ha subito un’impennata di quasi il 16% finora quest’anno tra i segnali che i problemi economici e finanziari globali possano convincere la Fed a non alzare i tassi di interesse come annunciato quest’anno.