LONDRA (Reuters) - Il dollaro si conferma ben intonato, anche se sotto i massimi degli ultimi giorni, in un mercato che scommette in maniera aperta su un rialzo dei tassi Usa nel meeting di giugno, o al più tardi in quello di luglio.
In mattinata l'euro/dollaro ha toccato un minimo intraday a 1,1175, appena mezza figura sopra quota 1,1129 toccata mercoledì, il livello più basso da due mesi.
Sullo yen il dollaro ha ritestato stamane quota 110, dopo essere salito venerdì scorso al massimo da tre settimane di 110,59.
Nel pomeriggio la seconda lettura del Pil Usa del primo trimestre potrebbe ulteriormente consolidare le aspettative di una stretta a breve da parte della Fed. Le attese sono per una revisione al rialzo della crescita a 0,9% annualizzato dal 0,5% della prima lettura.
Dopo i dati sul Pil Usa, il focus si sposta decisamente sull'analisi delle parole e dei toni che il governatore della Fed Janet Yellen utilizzerà nel previsto intervento del tardo pomeriggio. La minute dell'ultima riunione del Fomc, uscite a metà mese, e i numerosi interventi di esponenti della banca centrale che si sono susseguiti sembrano aver preparato il mercato a un imminente rialzo del costo del denaro, seguito poi da un ulteriore intervento , forse due, entro fine 2016.
Nei confronti del paniere delle principali divise internazionali, il biglietto verde risulta in apprezzamento di oltre il 2% da inizio maggio.
Lo strategist di Nomura Yujiro Goto suggerisce che "ci sarà un qualche consolidamento del dollaro dopo i recenti rialzi". "La settimana prossima sarà di peso, con i payroll Usa, e gli indici Ism, gli investitori aspettano i nuovi dati" aggiunge.