Investing.com - L’euro è in salita contro il dollaro e lo yen questo lunedì, poiché i mercati restano cauti dopo il selloff della scorsa settimana.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,18% a 1,2783, restando al di sopra del minimo delle ultime tre settimane di 1,2876 toccato mercoledì scorso.
Venerdì i dati hanno mostrato che il sentimento dei consumatori negli Stati Uniti è salito al massimo dal luglio 2007 questo mese, mentre in un secondo report si legge che le nuove costruzioni sono aumentate più del previsto a settembre.
I dati lasciano sperare che la Federal Reserve possa decidere di alzare i tassi nel secondo semestre del 2015 e hanno ridotto i timori degli investitori a conclusione di una settimana di scambi volatili.
A metà della scorsa settimana il dollaro è sceso al minimo delle ultime tre settimane contro l’euro ed è sceso contro le altre principali valute tra i timori che il rallentamento della crescita economica globale possa influire sull’economia statunitense.
I timori per l’economia stagnante della zona euro continua a pesare sulla moneta unica. A settembre, l’inflazione annua della zona euro è risultata pari allo 0,3%, ben al di sotto dell’obiettivo della Banca Centrale Europea di poco meno del 2%.
Negli ultimi mesi, la BCE ha tagliato i tassi di interesse ai minimi storici, ha esteso un nuovo prestito di quattro anni alle banche ed ha annunciato un programma di acquisti di obbligazioni garantite, un tipo di allentamento monetario, a sostegno della crescita nella zona euro.
Venerdì, alcuni funzionari della BCE hanno ribadito che i governi dovranno implementare riforme strutturali e aumentare la produttività per spingere la crescita.
La moneta unica sale contro lo yen, con la coppia EUR/JPY su dello 0,18% a 136,63.
Sulla richiesta dello yen ha pesato la notizia che il fondo pensionistico nipponico potrebbe aumentare gli investimenti in titoli e bond esteri, facendo salire la richiesta di valute estere.
Secondo una notizia di questa mattina del Nikkei Newspaper, il Fondo Pensione Pubblico Giapponese aumenterà il tetto degli investimenti e dei titoli esteri a circa il 30% dal 23% attuale.