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Il dollaro resta in calo, atteso report dell’ISM

Pubblicato 01.12.2015, 14:09
Aggiornato 01.12.2015, 14:09
© Reuters.  Dollaro ancora al ribasso contro i rivali, attesi dati USA

Investing.com - Il dollaro è ancora in calo contro le altre principali valute questo martedì, ma resta vicino al massimo di otto mesi mentre gli investitori attendono il report sull’attività del settore manifatturiero statunitense tra le speranze di un aumento dei tassi di interesse questo mese da parte della Federal Reserve.

Il cambio USD/JPY è stabile a 123,16.

I mercati sono in fermento dopo i dati di questa mattina, secondo cui l’indice dei direttori acquisti per il settore manifatturiero cinese è sceso a 49,6 il mese scorso da 49,8 di ottobre. Gli analisti avevano previsto una lettura invariata a novembre.

I dati poco incoraggianti hanno scatenato nuovi timori le prospettive di crescita della seconda economia mondiale.

Il cambio EUR/USD sale dello 0,32% a 1,0599, staccandosi dal minimo di sette mesi di 1,0556 segnato nella seduta precedente.

Stamane l’Eurostat ha reso noto che il tasso di disoccupazione della zona euro è sceso al 10,7% ad ottobre dal 10,8% del mese prercedente. Si tratta del minimo mai registrato nella zona euro dal gennaio del 2012. Gli analisti avevano previsto che il tasso di disoccupazione restasse stabile al 10,8% a novembre.

Il report ha seguito le dichiarazioni del gruppo di ricerche di mercato Markit secondo cui l’indice PMI per il settore manifatturiero tedesco è salito a 52,9 a novembre da 52,6 del mese precedente.

Sempre in Germania, i dati hanno rivelato che il numero dei disoccupati in Germania è sceso di 13.000 unità il mese scorso, contro le aspettative di una riduzione di 5.000 unità.

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Il sentimento sull’euro resta tuttavia vulnerabile, poiché nelle ultime settimane la Banca Centrale Europea ha reso noto di essere intenzionata ad introdurre nuove misure di allentamento monetario per supportare l’inflazione nella zona euro e dare slancio alla crescita.

Intanto, il dollaro è stabile contro la sterlina e il franco svizzero, con la coppia GBP/USD a 1,5066 ed il cambio USD/CHF giù dello 0,11% a 1,0296.

La sterlina riduce i guadagni dopo i dati di Markit secondo cui l’indice PMI per il settore manifatturiero britannico è sceso a 52,7 il mese scorso dalla lettura rivista di 55,2 di ottobre. Gli analisti avevano previsto un calo a 53,6 a novembre.

Tuttavia la sterlina resta supportata dalle parole del Governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney secondo cui non è previsto alcun nuovo aumento di capitale per le banche britanniche.

Stamane, la BoE ha dichiarato di voler chiedere alle banche di mettere da parte fino a 10 miliardi di sterline di capitale dal momento che il ciclo creditizio sta giungendo ad una fase più normale, ma ha poi deciso di non farlo.

La banca ha reso noto che tutte e sette le principali banche britanniche hanno passato gli stress test, sebbene Standard Chartered (L:STAN) e Royal Bank of Scotland (L:RBS) abbiano deluso in alcuni punti della valutazione.

Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,88% a 0,7289 ed il cambio NZD/USD che schizza dell’1% a 0,6651.

Questa mattina, la Reserve Bank of Australia ha deciso di mantenere il tasso di interesse di riferimento invariato al 2,00%, come previsto.

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Il cambio USD/CAD scende dello 0,30% a 1,3321, vicino al massimo di due mesi di 1,3437 segnato la scorsa settimana.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,23% a 100,04, ancora vicino al massimo di otto mesi di 100,35 segnato ieri.

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