30 settembre (Reuters) - I mercati azionari dell'area Asia-Pacifico sono oggi appesantiti dalle preoccupazioni sullo stato di salute della Deutsche Bank, che ha spinto al ribasso i titoli finanziari, e per il ritracciamento dei prezzi del petrolio dopo i massimi di quasi un mese, causato dallo scetticismo sul piano dell'Opec per contenere la produzione.
L'indice MSCI, che non comprende la borsa giapponese, perde alle 8,30 circa 1%, avviandosi a chiudere la settimana in rosso per quasi un punto percentuale, ma il mese di settembre con un segno positivo dell'1,7% che porta al 9% la crescita nel terzo trimestre.
Tokyo ha chiuso in flessione dell'1,5% anche per i dati inferiori alle attese su consumi e inflazione. La perdita da inizio mese è stata del 2,6%, ma il trimestre resta positivo con un progresso del 5,6%.
L'azionario cinese è stabile in vista di un lungo week end per il National Day, con l'umore del mercato che è aiutato da segnali di ripresa dell'economia e per l'imminente inclusione dello yuan nel paniere dei diritti speciali di prelievo.
La Borsa di SHANGHAI è in progresso dello 0,3%, mentre l'indice delle blue-chip CSI300 sale dello 0,4%.
HONG KONG è invece pesante e segue la flessione del resto dei mercati asiatici. Pesante Prada che arretra del 3,6%.
TAIWAN è in calo superiore all'1% dopo che la banca centrale, riunitasi ieri, ha lasciato i tassi invariati e il mercato si muove in scia con il resto dell'azionario asiatico.
SYDNEY contiene la flessione in poco più di mezzo punto, con i finanziari che spiegano oltre la metà del calo dell'indice, per le preoccupazioni legate alla saluta della Deutsche Bank.
Fuori del settore finanziario, Southern Cross Media è crollata del 13,2%, peggiore dell'indice, dopo che Nine Entertainment Co è uscita dalla società.
SEUL ha finito con un calo dell'1,2% in linea con i ribassi su gran parte delle altre piazze dell'area.