MILANO (Reuters) - La raccolta riconducibile al canale bancario ha continuato ad accelerare nei primi otto mesi del 2016, con una crescita del 4,1% rispetto al patrimonio dell'industria al 31 dicembre 2015, da confrontare con un incremento paragonabile del 2,8% registrato dalle reti di promotori.
I flussi in entrata dai due canali, che prendono in considerazione anche istituti esteri come Bnp Paribas, Amundi (Cariparma) e Deutsche Bank, erano stati rispettivamente del 13,1% e dell'11,5% a fine 2015 secondo le elaborazioni di una sgr che ha chiesto di non essere citata. Un divario messo in evidenza anche da Assoreti nell'ultima relazione annuale: nel confronto con i dati di Assogestioni il patrimonio investito in quote di Oicr aperti riconducibile all'attività dei consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede è infatti sceso l'anno scorso al 29,4% del valore complessivo del sistema "come conseguenza dell'importante risultato di raccolta realizzato nell'anno dagli sportelli bancari e postali", spiega Assoreti. La discesa era iniziata l'anno prima quando, dopo tre anni di sostanziale stabilità, il patrimonio si è attestato al 30,6% dal 32,2%.
I tassi bassi e la conseguente difficoltà di generare margine di interesse hanno spinto le banche a cercare nuove entrate premendo l'acceleratore sulla vendita di prodotti di risparmio gestito, fondi e prodotti assicurativi, che fruttano ricche commissioni. Questi ultimi hanno preso il posto allo sportello anche delle obbligazioni bancarie proprie: gli istituti di credito riescono infatti oggi a fare funding in questo senso con gli investitori istituzionali.