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UniCredit punta a ridurre aumento fino 5-6 miliardi, tra cessioni anche Fineco

Pubblicato 26.09.2016, 16:32
Aggiornato 26.09.2016, 16:32
© Reuters. The logo of Unicredit bank is seen outside of one of its UniCredit unit Bank Austria branch offices in Vienna

© Reuters. The logo of Unicredit bank is seen outside of one of its UniCredit unit Bank Austria branch offices in Vienna

di Paola Arosio e Gianluca Semeraro

MILANO (Reuters) - UniCredit (MI:CRDI) punta a contenere l'aumento di capitale, che sarà lanciato nell'ambito della strategic review del nuovo Ceo Jean-Pierre Mustier, fino a 5-6 miliardi di euro grazie a una serie di cessioni che comprendono, oltre a quelle già avviate di Pekao e Pioneer Investments, anche FinecoBank.

Lo riferiscono due fonti vicine alla situazione, una delle quali sottolinea che l'entità dell'aumento di capitale dipende anche dall'esito della cessione di un pacchetto corposo di sofferenze su cui la banca sta lavorando. Questa operazione quasi certamente, stando ai valori di analoghe operazioni sul mercato, comporterà una perdita. La banca ha infatti in carico le sofferenze al 38,4% del valore nominale contro, ad esempio, il 27% a cui dovrebbero essere cedute quelle di Monte dei Paschi. UniCredit non commenta.

La fonte riferisce che si sta lavorando alla cessione di "alcuni milioni di posizioni" senza dare ulteriori dettagli. Sulla stampa nelle scorse settimane si era parlato di un valore lordo del pacchetto ceduto intorno ai 20 miliardi.

Le azioni di capital management potrebbero quindi essere nell'ordine di massimi 15-16 miliardi di euro, di cui fino a 10 miliardi rappresentate da cessioni.

"Si lavora alla vendita di Pekao, Fineco e Pioneer per limitare l'aumento di capitale fino a 5-6 miliardi", spiega una delle fonti.

Una seconda fonte dice che "Fineco ha un'elevata probabilità che venga venduta anche perché è difficile individuare altri asset da poter vendere con la stessa facilità".

Il 40% di Pekao vale 3,14 miliardi di euro ai corsi di borsa attuali, mentre il 55% di FinecoBank si attesta a 1,73 miliardi. Per Pioneer la banca chiede intorno ai 3 miliardi.

A questi potrebbero aggiungersi asset minori. Ad esempio sono state cedute un mese fa a Sia per 500 milioni cash le attività di elaborazione dei pagamenti con carte Ubis.

A inizio agosto alcune fonti a conoscenza della situazione hanno riferito che UniCredit stimava un fabbisogno di capitale tra 7 e 8 miliardi e che alcune eventuali cessioni potevano ridurne l'entità.

TRATTATIVE IN CORSO

Per ciò che riguarda Pekao, fonti hanno riferito nelle scorse settimane di colloqui avviati con la compagnia assicurativa polacca Pzu con differenze sul prezzo.

La scorsa settimana UniCredit ha scremato la lista dei pretendenti per Pioneer ammettendo in data room il gruppo Poste (MI:PST) Italiane-Cdp-Anima Holding, Generali (MI:GASI), Amundi e una compagnia assicurativa estera che viene identificata in Axa. Secondo alcune fonti Amundi avrebbe fatto l'offerta economicamente più vantaggiosa, ma il governo spinge per la vittoria di Poste.

Su Fineco si registra invece l'interesse di Banca Generali che sta lavorando al dossier con Goldman Sachs, hanno riferito due fonti vicine alla situazione.

Secondo una delle fonti, le trattative ruotano al momento intorno alla valutazione di FinecoBank, in particolare in relazione alle obbligazioni UniCredit in pancia a quest'ultima che, secondo gli analisti di Icbpi, rappresentano l'80% degli asset totali della banca multicanale.

© Reuters. The logo of Unicredit bank is seen outside of one of its UniCredit unit Bank Austria branch offices in Vienna

In caso di cambio di controllo, il portafoglio obbligazionario di FinecoBank cesserebbe di beneficiare del trattamento contabile e regolamentare favorevole derivante dal fatto di detenere debito della controllante.

Il piano dovrebbe essere presentato a fine novembre. "A quel punto - osserva una fonte - si intende procedere il più rapidamente possibile con l'aumento" anche per evitare sovrapposizioni con l'operazione che sarà lanciata da Monte dei Paschi.

Ultimi commenti

Al massimo venderanno una quota di Fineco.. Non credo che il Cda voglia pure arrivare a suicidarsi
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