Wall Street è tornata positiva, come al solito, dall'oggi al domani acquistando azioni e vendendo il biglietto verde. La Yellen, nella sua testimonianza da Segretario al Tesoro entrante, ha fornito 1.9 trilioni di buone ragioni per la nuova fase di risk on. Tuttavia, come spesso accade, gli operatori hanno ignorato ciò che non si adattava alle loro esigenze vale a dire l'aumento della tassazione sulle società e sui ricchi. Non solo, è stato escluso un riavvicinamento alla Cina e l'amministrazione Biden ha già fatto sapere che le tariffe commerciali rimarranno invariate.
I mercati azionari asiatici sembravano risentirne, almeno inizialmente, ma poi hanno prevalso gli acquisti. Acquisti che hanno prevalso anche sui futures USA e in questo momento abbiamo listini europei in territorio positivo. Dovremo capire, tuttavia, se il sentiment rimarrà tale o se in vista della celebrazione presidenziale degli Stati Uniti di questa sera si sceglierà una via più prudenziale.
Tornando alla Cina, la PBOC ha lasciato invariati i tassi di prestito a uno e cinque anni, come previsto. Probabile che la politica monetaria rimanga invariata per diversi mesi visto e considerato che vi sono dei blocchi in alcune zone di Pechino e nelle province circostanti (causa Covid-19).
Anche la Bank of Japan domani annuncerà la propria decisione sui tassi. Probabilmente la BOJ potrebbe annunciare qualche mossa ancor più accomodante, visto e considerato che anche il Giappone sta risentendo pesantemente della crisi pandemica.
Il 21 gennaio toccherà anche alla Banca centrale europea e alla Banca del Canada esprimersi sui tassi. Non dovrebbero esserci variazioni, ma la BCE potrebbe evidenziare i crescenti rischi per la ripresa europea a causa dei vari lockdown nazionali. Secondo gli analisti nessuna delle due decisioni dovrebbe avere un grande impatto sul mercato.
Sul fronte macro economico, tolte le banche centrali avremo solamente il Markit PMI di venerdì ma è considerato un dato di secondo livello a scarso impatto sui mercati. Mercati che pertanto si concentreranno più sulle questioni di politica internazionale – vedi proclamazione di Biden – e di politica monetaria.