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3 titoli tech centrati sul lavoro da casa che saliranno dopo i report sugli utili

Pubblicato 14.10.2020, 15:40
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

 

Da quando la diffusione del COVID-19 a marzo ha cominciato a costringere le aziende a far lavorare i dipendenti da casa, la domanda di strumenti per il lavoro da remoto è schizzata.

Non sorprende che il Direxion Work From Home ETF (NYSE:WFH), che ha chiuso ad un nuovo massimo storico ieri, abbia visto un’impennata di circa il 17% dal suo debutto a fine giugno.

WFH Daily

Grafico giornaliero WFH

 

Oltre a nomi di alto profilo e di grande successo per il lavoro da casa, come Zoom Video Communications (NASDAQ:ZM), Slack Technologies (NYSE:WORK), DocuSign (NASDAQ:DOCU), Twilio (NYSE:TWLO) e Crowdstrike (NASDAQ:CRWD), ecco altri tre titoli tech ben posizionati per capitalizzare ancora sul boom di questo trend.

Ciascuno di essi merita di essere preso in considerazione in vista dei report trimestrali delle prossime settimane.

1. Citrix Systems: pubblicazione del report il 22 ottobre, prima dell’apertura dei mercati

Citrix Systems (NASDAQ:CTXS), che ha più di 100 milioni di utenti di 400.000 organizzazioni, ha visto il suo titolo registrare un’impennata di circa il 30% dall’inizio dell’anno, con gli ordini di stare a casa dovuti alla pandemia di COVID-19 che hanno alimentato la domanda dei suoi servizi software per il lavoro da remoto.

La compagnia tech, che ha sede sia a Fort Lauderdale, Florida, che a Santa Clara, California, sviluppa software VPN che permettono alle persone di accedere a computer e reti degli uffici tramite una connessione sicura.

Il titolo, che a un certo punto quest’anno è schizzato di ben il 55%, ha chiuso a 144,03 dollari ieri, con una valutazione di circa 18 miliardi di dollari.

CTSX Daily

Grafico giornaliero CTSX

 

Citrix, i cui utili e ricavi hanno battuto le attese nel secondo trimestre, dovrebbe riportare i risultati del terzo trimestre giovedì, 22 ottobre, prima dell’apertura dei mercati USA.

Le aspettative degli analisti sono di utili per azione di 1,24 dollari per il periodo luglio-settembre. I ricavi dovrebbero rimbalzare del 4% dallo stesso periodo di un anno fa a 758,28 milioni di dollari, grazie alla forte domanda per i suoi prodotti software per il lavoro da casa.

Con Citrix che sta passando da un modello di ricavi basato sulle licenze ad una strategia più redditizia basata sugli abbonamenti, Wall Street seguirà con attenzione il dato sugli ARR (ricavi ricorrenti annuali), schizzati del 54% su base annua a 949 milioni di dollari nell’ultimo trimestre, ed il dato ARR SaaS, balzato del 41% su base annua a 590 milioni di dollari, per capire se il torrido ritmo di crescita sarà mantenuto.

A parte i dati su EPS e ricavi, gli operatori dei mercati si focalizzeranno sull’aggiornamento di Citrix per quanto riguarda le previsioni sul resto dell’anno ed oltre. Il produttore di software di desktop virtuali ha stimato che i ricavi per l’intero anno fiscale 2020 saranno pari a 3,18-3,21 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre, in salita dai 3,01 miliardi dell’anno fiscale 2019.

2. ServiceNow: pubblicazione del report il 28 ottobre, dopo la chiusura dei mercati

ServiceNow (NYSE:NOW) ha visto il suo titolo segnare una performance nettamente superiore al mercato quest’anno, schizzando di quasi l’84% nel 2020, con gli investitori sempre più rialzisti sul fornitore di software di automazione dei flussi di lavoro basato su cloud nell’attuale contesto del lavoro da casa.

La compagnia con sede a Santa Clara, California, aiuta le altre aziende a tracciare e gestire i flussi di lavoro digitali per le operazioni aziendali. Fornisce inoltre strumenti basati su cloud per automatizzare compiti per dipartimenti di IT, risorse umane, nonché gestione del servizio clienti.

Il titolo ha raggiunto il massimo storico di 522,77 dollari ieri sera, prima di attestarsi a 518,30 dollari, con una capitalizzazione di mercato di circa 100 miliardi di dollari.

NOW Daily

Grafico giornaliero NOW

 

ServiceNow, che ha riportato risultati del secondo trimestre migliori del previsto a fine luglio, ma ha deluso per quanto riguarda le previsioni, pubblicherà i prossimi utili dopo la campanella di chiusura mercoledì 28 ottobre.

Le stime indicano che la compagnia registrerà utili per azione di 1,03 dollari, più degli 0,99 dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi dovrebbero totalizzare 1,11 miliardi di dollari, il 25% in più rispetto agli 885,8 dollari dello stesso periodo dell’anno scorso, con la pandemia di COVID-19 che ha fatto schizzare la domanda per i suoi strumenti dedicati al lavoro da remoto.

Di conseguenza, gli investitori terranno d’occhio gli aggiornamenti di ServiceNow circa l’aumento dei clienti aziendali, per capire se continuerà ad aggiungere grossi contratti nel contesto annuale. La compagnia ha annunciato nel report sugli utili del secondo trimestre di aver chiuso 40 accordi con più di un milione di dollari netti di valore di nuovi contratti annui, rispetto ai 37 del trimestre precedente.

3. Datadog: pubblicazione del report il 5 novembre, dopo la chiusura dei mercati

Datadog (NASDAQ:DDOG) che fornisce una piattaforma analitica e di monitoraggio per sviluppatori software e dipartimenti di IT, ha registrato una corsa straordinaria quest’anno.

Il titolo della compagnia con sede a New York, che conta tra i suoi clienti nomi come AT&T (NYSE:T), FedEx (NYSE:FDX) ed Airbnb, è più che raddoppiato quest’anno, traendo vantaggio dall’impennata della domanda per le sue soluzioni di osservabilità cloud nel segmento aziendale.

Il titolo, schizzato del 210% finora nel 2020, ha raggiunto un nuovo massimo storico di 118,10 dollari ieri, prima di chiudere a 116,87 dollari, con una capitalizzazione di mercato di quasi 25 miliardi di dollari.

DDOG Daily

Grafico giornaliero DDOG

 

Datadog, che nello scorso trimestre ha battuto le aspettative su risultati e previsioni, pubblicherà i prossimi risultati finanziari dopo la campanella di chiusura di giovedì 5 novembre.

Le stime indicano utili per azione di 0,01 dollari, con un tasso di crescita annuo degli EPS pari al 100%. I ricavi dovrebbero schizzare di quasi il 50% dallo stesso periodo di un anno fa a 144,3 milioni di dollari, rispecchiando l’impennata della domanda per i suoi strumenti cloud con la pandemia di COVID-19 che ha costretto le aziende ad accelerare i trend di digitalizzazione.

Oltre ai dati sui risultati, gli investitori si focalizzeranno sull’aggiornamento di Datadog per quanto riguarda il totale dei nuovi clienti. Il produttore di software aziendali nel report del secondo trimestre aveva annunciato di avere un totale di 12.100 clienti, in salita del 37% su base annua.

Anche il numero totale di clienti di Datadog con ARR di 100.000 dollari o più, schizzato del 71% a 1.015 nel trimestre precedente, sarà sotto i riflettori.

Inoltre, gli investitori sono impazienti di avere maggiori dettagli sulla collaborazione per il cloud computing tra la compagnia e Microsoft (NASDAQ:MSFT), annunciata di recente. In base all’accordo, svelato il mese scorso, i clienti di Microsoft potranno accedere agli strumenti Datadog tramite il portale Azure. Ci aspettiamo che l’accordo abbia un impatto positivo sulle attività di Datadog e faccia aumentare la sua base clienti nei prossimi trimestri.

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