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45 azioni con dividendi costanti e crescenti negli ultimi 50 anni

Pubblicato 11.01.2023, 08:11
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Quando investiamo nel mercato azionario, dobbiamo ricordarci quali sono “i motori” della sua crescita nel tempo, e parliamo di 3 elementi:

  1. Crescita degli utili
  2. Crescita dei dividendi
  3. Fattore speculativo

Ma la cosa ancora più importante da capire, per investire bene, è la percentuale di rilevanza nel rendimento complessivo (quel famoso 8-9% annuale) che ciascun elemento riveste nel lungo periodo, in particolare:

  1. Crescita degli utili 60-65%
  2. Crescita dei dividendi 35-40%
  3. Fattore speculativo 0%

In merito al primo punto, come riportato nell’immagine sotto, vediamo come nel corso della storia, gli utili delle compagnie (in questo caso americane) siano cresciuti costantemente, salvo qualche (ovvio ed intrinseco) periodo di pausa, ma il trend è ben definito nel tempo.

Fonte: Bloomberg-Deutsche Bank

Perciò la natura umana stessa, il progresso, e l’evoluzione guidano le aziende, e guidano anche gli utili.

Ma per quanto riguarda i dividendi, anche qui esistono azioni che li pagano, altre che li trattengo e li reinvestono in altre cose (invece di distribuirli agli azionisti). Però, se volessi investire in ottica di ricevere un’entrata periodica, dovrei trovare aziende in grado di avere 2 caratteristiche fondamentali:

  1. Pagano dividendi costanti nel tempo
  2. I dividendi pagati registrano una crescita costante nel tempo

Ecco quindi in quest’ottica, un elenco di 45 aziende, che negli ultimi 50 anni non solo hanno registrato una presenza costante di “stacco dividendo”, ma quest’ultimo ha anche registrato tassi di crescita importanti anno dopo anno, perciò ben si adattano (come sempre poi va fatta un’analisi più approfondita titolo per titolo) a chi investe andando alla ricerca di un flusso incrementale di reddito.

Dal Web

Per quanto riguarda invece il terzo fattore (speculativo) non sono altro che gli alti e bassi di mercato, le valutazioni (a volta troppo alte, a volte troppo basse) causate dalla psicologia di massa ma che nel trend di fondo su molti anni appunto convergono a zero, lasciando che i rendimenti offerti dal mercato azionario siano appunto la somma di sole due componenti su tre, ovvero utili e dividendi!

Alla prossima!

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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore"

Ultimi commenti

le dividend kings sono il top
grazie per l'analisi!
Altro account fake
Il problema con i dividendi USA è che si incassa la metà al netto dei vari taglieggiamenti
tasse 37,1%. ma grande qualità delle aziende
Allora: 26% Capital Gain + 15% tassa Gain America + percentuali per operare nel mercato Americano + Cambio valuta.
Casarella è un investitore x titoli Americani, luì non è italiano.
il mercato Usa pesa per oltre il 50% nell'indice Mondiale, è liquido ed efficiente... l'Italia pesa credo il 2%, è soggetto a giochetti di poteri, scatole cinesi, ingerenza politica. Poi titoli italiani da dividendi costanti non mancano, tipo Eni ed Enel (se vi fidate del peso rilevante in cda del governo!)
titoli europei?????
Ma, qualche titolo Europeo o Italiano???
o trimestrali (NLY ad esempio 0,88 $ s trimestre quota oggi circa 21$: fate un pò voi i conti
Perchè Casarella non inserisce tra i titoli USA anche AGCN e NLY che pagano dividendi mensili a doppia cifra?
Il miglior etf di questo tipo il GGRA di WisdomTree. Si basa proprio su questi fondamentali. E batte da anni il msci.
ha senso per un italiano investire nei dividendi con la tassazione 26%+26%?
per le azioni USA la tassazione è 15%+26% tassazione Italia
In Italia i dividendi non hanno senso a prescindere, perché paghi tasse folli su un titolo che magari ha il corso in perdita del 50%.
doppia tassazione negativo l'alternativa ETF UCTS...anche se vanno comunque valutati e inseriti in portafoglio xbuna strategia ben precisa
Anche gli ETF pagano la doppia tassazione.
Ottimo Direttore , però in un altro articolo vorrei che ci parlasse meglio della doppia tassazione .
Personalmente ho parte del portafoglio con titoli che rilasciano dividendi e parte no. Ma per avere buone entrate periodiche la scelta è andata ai titoli italiani, non sottoposti a doppia tassazione e con spese di commissione della banca nettamente più basse. ENI, Intesa, Azimut, Stellantis, ma anche ENEL e Terna, ottime per i dividendi.
Vorrei orendere dei titoli italiani da usate come rendimento passivo, inizierei con poco per ora e man mano aumento, solo che mi spaventa il pensiero della vendita tra 20 anni se sarà negativo che si fa?
Anche i titoli inglesi non hanno doppia tassazione e ce ne sono vari buoni... però diciamo che queste un lista chi le ha prese molti anni fa sicuramente ne sta traendo benefico.nessun titolo italiano esempio ha alzato il dividendo x oltre 50 anni
 siccome il rischio di stare in perdita tra 20 anni con le cacco-azioni italiane è concreto, rivolgiti ad altri mercati..in italia si salvano terna, ferrari, campari, poco altro
Purtroppo i dividendi usa sono sottopostii a doppia tassazione statunitense ed italiana
dipende non tutti
Dispiace non vedere nessun titolo made in Italy..!!
infatti nell'articolo è specificato che parlava solo dei titoli mercato statunitense in questo esempio
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