Ubi Banca (MI:UBI) ha inviato i primi segnali di ripresa (grazie al rating di Credit Suisse: Top Pick con t.price a 5.15 euro) riportandosi nelle condizioni di riprovare ad abbattere (in chiusura) la prima resistenza a 4.20 euro.
Un lieve rimbalzo che non muta la possibilità che il titolo possa incappare in nuovi passi falsi riprendendo la discesa verso area 3.95 euro.
Lo scenario migliorerà solo a seguito del superamento di 4.48 euro (in chiusura), preludio ad un allungo fino alla fortissima resistenza chiave di medio periodo a 4.88 euro, oltre la quale (in particolar modo in chiusura) spazio a nuovi allunghi in direzione di area 5.20 euro in prima battuta.
Negative invece discese al di sotto di 3.94 euro (in chiusura) per il test a 3.81 euro (2° target area 3.65 euro).
Si informa che nell’azione di rating pubblicata ieri, che fa seguito alla revisione dei rating sovrani attribuiti all’Italia, l’Agenzia S&P Global Ratings ha confermato i rating di lungo e breve termine di UBI Banca a BBB-/A-3 con Outlook Stabile.
Indicatori tecnici (sett.):
RSI(14) Comprare
STOCH (9,6) Neutrale
STOCHRSI (14) Vendere
MACD(12,26) Comprare
ATR(14) meno volatilità
CCI(14) Neutrale
ADX(14) Comprare
ROC Comprare
UO Vendere
Williams R: Neutrale.
Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sopra di Ema20, quest’ultima è superiore a Ema50; entrambe sono superiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria è in atto l’orientamento più rialzista possibile.
Bande di Bollinger (vedi grafico): i trader colgono dei segnali di acquisto quando il prezzo tocca la banda inferiore, o si allunga per breve periodo al di fuori di essa, colgono invece dei segnali di vendita quando il prezzo tocca la banda di Bollinger superiore, o si allunga per breve tempo al di fuori di essa (questo ind. Funziona meglio durante una fase di contrazione del range).
Beta: 1.92
Ratio Prezzo/Utile: 5.86
Eps: 0.7
Range 52 settimane: 1.88 – 4.63 euro
Prevedibile evoluzione della gestione consolidata
Circa la prevedibile evoluzione della gestione consolidata nella seconda parte dell’anno, sulla base delle informazioni ad oggi disponibili, si evidenzia quanto segue.
L’evoluzione del margine di interesse rifletterà la rilevazione, nel quarto trimestre, del beneficio una tantum previsto nell’ambito del programma TLTRO II, oltre al positivo andamento dei volumi di impiego e la progressiva riduzione del costo della raccolta da clientela delle Nuove Banche.
Le commissioni nette dovrebbero continuare a beneficiare del processo di ricomposizione della raccolta totale a favore del risparmio gestito.
Proseguirà l’attento governo dei costi anche grazie all’uscita prevista di circa 700 persone, di cui oltre la metà nel corso del 2017, sulla base dell’Accordo Sindacale siglato nel mese di luglio.
Si prevede di mantenere il trend di riduzione rispetto al 2016 del costo del credito complessivo del Gruppo UBI Banca “stand alone” e delle Nuove Banche. Si conferma infine la previsione di integrazione delle Nuove Banche nel rispetto dei tempi e degli oneri di integrazione pianificati.
– CET1 consolidato:
o Fully loaded a 11,32% (era 11,29% al 31 marzo 2017 per UBI Stand Alone)
o Phased in a 11,42% (era 11,44% al 31 marzo 2017 per UBI Stand Alone)
Si rammenta che le 3 Banche Acquisite sono incluse a modello standardizzato
– LCR e NSFR > 100%
– Leverage ratio al 5,66% (5,61% fully loaded).
Le più importanti azioni strategiche possono riassumersi come segue:
– è stato chiuso in data 10 maggio 2017, con data di consolidamento a partire dal 1 aprile 2017, il contratto per l’acquisto di Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio e Nuova Cassa di Riparmio di Chieti (le “3 banche Acquisite”), una volta verificato il soddisfacimento delle condizioni sospensive, tra cui la cessione da parte delle stesse di 2,2 miliardi di crediti deteriorati al Fondo Atlante; contestualmente è stato aggiornato il Piano Industriale al 2020 per comprendere l’allargamento del perimetro del Gruppo UBI alle 3 Banche Acquisite e le nuove sinergie attese;
– è stato lanciato in data 12 giugno l’aumento di capitale per circa 400 milioni che si è concluso con pieno successo il 5 luglio 2017;
– il 15 giugno è stata avviata la procedura sindacale relativa all’aggiornamento del Piano industriale 2020, conseguente all’acquisizione e integrazione delle 3 Banche nell’ambito del nuovo assetto organizzativo del Gruppo.
Tale procedura è attesa concludersi nel mese di ottobre 2017 in concomitanza con la prima delle 3 fusioni previste in UBI Banca, relativa a Nuova Banca Marche;
– nel contempo è stata negoziata e conclusa a fine luglio la seconda fase della trattativa sindacale, iniziata nel giugno 2016, relativa al Piano Industriale 2020 di UBI Stand alone, che sancisce l’uscita anticipata a fine 2017-inizio 2018 di ulteriori circa 700 Risorse (in aggiunta alle circa 600 uscite concordate a dicembre 2016 e già avvenute), assieme ad un piano di ricambio generazionale e all’armonizzazione dei contratti integrativi aziendali per tutto il personale del gruppo. Tale accordo abilita l’anticipazione di circa 20 milioni di sinergie di costo al 2018.