Situazione delicata per il Dow Jones, che dopo il profondo ribasso che lo ha portato al test di 18000, correggendo cosi in un singolo mese metà del rialzo partito da 6500 a marzo 2009 e arrivato a ridosso di 30000, ha rimbalzato in maniera fin troppo vigorosa fino a 24000.
Lo scenario rimane ancora ribassista come ben rappresentato dall’incrocio al ribasso tra la media mobile a 50 giorni e quella a 200 con la resistenza a 24000 che rappresenta un livello decisamente importante essendo il 50% del ribasso ulteriormente rafforzato dal passaggio della trendline in atto dal 2016.
Una continuazione al rialzo sopra questo livello permetterebbe una estensione del recupero fino a 25220 a chiudere il gap lasciato aperto precedentemente e mettendo cosi alle spalle la debolezza degli ultimi mesi.
Il mercato però sembra scontare aspettative troppo ottimiste riguardo alla fine della pandemia originata dal corona virus e nonostante l’importante massa monetaria fornita dalla Fed, sembra salito in maniera troppo marcata delineando un “V spike” più adatto ad una crisi finanziaria che non ad una sanitaria.
Pertanto, sembra possibile assistere nel corso delle prossime sedute ad una tenuta di 24000 e successivamente a storni verso 22500, primo supporto, con la possibilità di estendere la correzione verso 21450 a chiudere il gap aperto.
Una perdita di 20500 fornirà un segnale decisamente negativo per il Dow Jones riproponendolo nuovamente verso 18200/500