Lo sbarco in Borsa come trampolino di lancio per crescere e contribuire così al rinnovamento delle strutture sanitarie italiane, questi sono gli obiettivi di business di Abp Nocivelli che da pochi giorni è sul mercato Aim. Il collocamento ha riscosso un buon successo, con 11 milioni di euro raccolti e una domanda 2 volte e mezzo l’offerta.
L’azienda bresciana, una volta attiva nel commercio di prodotti petroliferi, dal 1988 ha diversificato la propria attività specializzandosi nella realizzazione di impianti tecnologici, meccanici ed elettrici, nella costruzione di opere edili, civili e industriali e nel facility management. Oggi partecipa a molte operazioni di Partenariato Pubblico e Privato, di concessione e di appalto tradizionale con un particolare accento sul settore sanitario e ospedaliero.
“L’ingresso in Borsa ci è utile per due motivi”, spiega a Websim il ceo Nicola Turra, “Aumenta la nostra visibilità nel mondo finanziario e questo è necessario per alimentare i modelli di business che vorremmo perseguire. Ci consente di ottimizzare la nostra capitalizzazione e avere risorse disponibili per cogliere tutte le opportunità che si trovano oggi sul mercato”.
Abp Nocivelli è molto attiva nell’attività di investimento privato in infrastrutture pubbliche ospedaliere. L’azienda sta partecipando a una gara per la costruzione del nuovo ospedale “Le Molinette” di Torino e ha vinto gare d’appalto, tra le altre, per realizzare le terapie intensive negli ospedali di Lodi, Codogno e Novara. Ma è anche presente in molti cantieri in tutta Italia. “Stiamo presentando nuove proposte per altri ospedali”, precisa Turra, “e l’ingresso in Borsa ci consente di poter concretizzare sempre nuove iniziative”.
I numeri del primo semestre dell’esercizio 2020-2021, divulgati da pochi giorni, parlano di ricavi in aumento del 15,7% a 29 milioni di euro e un utile netto di 4,1 milioni (+14,8% rispetto ai 3,6 milioni del primo semestre 2019/2020). A fine 2020 la posizione finanziaria netta era positiva per 20,71 milioni di euro. “Sono dati soddisfacenti e in linea con le nostre aspettative”, è il commento dell’ad, “anche se, per noi, il secondo semestre è sempre più interessante rispetto al primo, perché ci sono i conguagli di fine esercizio che fanno migliorare la redditività dell’azienda. Per altro, siamo molto fiduciosi di ampliare il nostro portafoglio nei prossimi mesi”.
Il contesto di mercato, in effetti, sembra essere favorevole per il gruppo guidato da Turra e presieduto da Bruno Nocivelli. Il recovery plan potrebbe dare un forte impulso al rinnovamento delle strutture ospedaliere italiane che in diversi casi si sono dimostrate bisognose di ammodernamenti. Nocivelli, in tal senso, si è detta pronta a investire in questo processo, che oltretutto dovrà avere tempi certi per poter accedere ai finanziamenti europei: “Un istituto come il partenariato tra pubblico e privato responsabilizza a rispettare costi e tempi. Credo sarà un forte acceleratore al nostro modello di business e noi ci siamo già strutturati per cogliere questa opportunità”, ha detto Turra.
Nocivelli ha alcune caratteristiche molto interessanti da riscontrare in un general contractor, in primis un ebitda al 18,5% e dimensioni agili rispetto a grandi gruppi che operano nello stesso campo. “Noi siamo concentrati sul mercato a più alta marginalità”, spiega Turra, “e rispetto ad altri abbiamo costi di struttura più contenuti. Noi siamo un general contractor specializzato nel settore sanitario e operiamo per la soddisfazione del cliente, il quale ci premia con contratti pluriennali che ci consentono la massima redditività”.