Oggi l'Indice del Dollaro ha accelerato fino a toccare il record del luglio dell'anno scorso, mentre l'euro continua ad accusare il colpo e veleggia ben al di sotto di 1,15.
Avanzano le tradizionali valute rifugio come yen “JPY” e franco svizzero “CHF”, mentre il dollaro canadese “CAD” e quello australiano “AUD” scivolano ai minimi da un anno rispetto all'equivalente USA.
Sullo sfondo le parole di Donald Trump, tornato ad alzare la voce nei confronti di Pechino con la minaccia di nuovi dazi da 10% su 200 miliardi di dollari di importazione cinese.
A monte dell'intonazione positiva del biglietto verde anche gli ultimi numeri macro sul mercato immobiliare USA, mantenutosi il mese scorso a ridosso dei picchi degli ultimi undici anni.
La Russia introdurrà presto misure di bilanciamento nei confronti delle importazioni dagli USA, in risposta ai nuovi dazi americani su acciaio ed alluminio: lo ha annunciato il ministro russo dello Sviluppo Economico, Maxim Oreshkin.
Oreshkin ha precisato che tali misure sotto forma di imposte aggiuntive sulle importazioni di beni americani saranno applicate in un prossimo futuro e riguarderanno solo prodotti che hanno equivalenti sul mercato russo, quindi non avranno impatto negativo a livello macroeconomico.
In Europa, il DAX tedesco è sceso dell'1,6 percento dopo una perdita simile di lunedì, mentre il CAC 40 di Francia è sceso dell'1,4%, invece a Londra il FTSE 100 ha perso lo 0,6%.
In Asia, l'indice Hang Seng di Hong Kong ha perso il 2,8%, il Nikkei 225 di Tokyo si è ritirato dell'1,8%, mentre il Kospi di Seoul ha perso l'1,5%.
Gli indici in Australia e India hanno subito le perdite minori.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
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