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La sovraperformance del dollaro della scorsa settimana non è stata dovuta alla forza del dollaro, ma più alle preoccupazioni sul debito italiano e all'impatto negativo sull'euro.
L’avversione al rischio ha fatto apprezzare il dollaro ma restano degli interrogativi su quanto sia sostenibile questo movimento.
I rendimenti dei Treasury sono quasi esattamente dove erano prima del rialzo dei tassi del FOMC, la FED è fiduciosa sull’andamento economico future e lo stesso Powell ha espresso molto ottimismo nel discorso di ieri.
Al momento la preoccupazione maggiore, da quello che si evince in rete, è che l’Italia non rispetti I vincoli di bilancio ma le dichiarazioni delle ultime ore sembrano aver dato un po’ di fiato alla moneta unica.
Dichiarazioni che evidenzierebbero la possibilità di trovare un compromesso per ridurre il deficit di bilancio al 2,0% nei prossimi anni, dopo il 2,4% del prossimo anno.
Se i timori che circondano il bilancio italiano dovesse diminuire, gli spread dei rendimenti dell'Eurozona ne gioveranno (il BTP 10 è tornado sui massimi da cinque anni proprio stamattina), quindi l'euro troverebbe un punto di equilibrio. I rendimenti dei BTP sono scesi di 10 punti, questo va detto, il che è incoraggiante per il prosieguo della giornata.
Wall Street ha chiuso la sessione di ieri in modo contrastante, con il Dow in guadagno, l'SP 500 quasi piatto a 2923 punti e il NASDAQ negativo in ripiegamento dai massimi. I future stanno cercando un supporto che potrebbe innescare una ripresa della propensione al rischio nel corso delle prossime ore.
Guadagna qualcosa anche la Sterlina mentre lo yen è in leggera sofferenza insieme al Kiwi. Nelle materie prime il rimbalzo dell'oro è importante, mentre il petrolio è al secondo giorno di consolidamento dopo il recentissimo rally.
Sul calendario macro economico oggi spazio ai PMI dei servizi. La lettura finale del PMI dei servizi dell'Eurozona delle 10 ha confermato il 54.7 della lettura flash, mentre l’indice composito è sceso a 54,1 rispetto al 54,2 atteso e al 54,5 del mese scorso. Il PMI dei servizi del Regno Unito delle 10:30 dovrebbe scendere leggeramente a 54,0 (rispetto a 54,3 del mese scorso), mentre l’ISM Non-Manufacturing degli USA (ore 16) dovrebbe scendere a 58,1 (rispetto a 58,5 del mese scorso). Attenzione anche alla variazione dell’occupazione secondo ADP delle 14:15, si prevedono 187.000 unità rispetto alle 163.000 del mese scorso. Le scorte delle 16:30 probabilmente causeranno una certa volatilità intraday sul prezzo del petrolio, dovrebbero aumentare di 1,5 milioni di barili (+ 1,9 milioni di barili la scorsa settimana), i distillati -1,7 milioni di barili (-2,2 m barili la scorsa settimana) e le scorte di benzina + 1,2 m (+ 1,5 m la scorsa settimana). Infine parleranno alcuni membri del FOMC e in particolare attenzione a Lael Brainard (membro votante, solitamente colomba) e Loretta Mester (votante, falco).