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Nell'ultima settimana di trading dell'anno, perlomeno Intesa (MI:ISP) come settimana complete, la propensione al rischio è tutt’altro che evidente e quello che solitamente prende il nome di “rally di Natale” sembra un miraggio. Ciò che più preoccupa, nelle ultime settimane, è che la crescita globale stia tirando i remi in barca e si guarda con più avidità agli asset rifugio. Anche stamane, giusto per citare uno dei tanti esempio, dichiarazioni del Fondo Monetario Internazionale rimarcano un rallentamento della crescita economica mondiale e la necessità di rivedere al ribasso le stime dello scorso ottobre.
Facendo un passo indietro, la settimana scorsa i dati cinesi sono stati a dir poco allarmanti mentre le PMI dell'Eurozona suggeriscono ulteriori problemi di crescita. Nel weekend, poi, sono giunti autorevoli moniti su una volatilità e un’avversione al rischio che potrebbero ulteriormente accelerare prima di fine anno. Al momento c’è un timido tentative di rimbalzo da parte dei futures USA, un rimbalzo sicuramente tecnico dopo le pesante vendite di venerdì scorso. Intanto oggi non avremo dati in grado di intaccare l’andamento del Forex e in questo contest prevalgono lo yen e il dollaro, mentre la sterlina resta sotto pressione a causa della Brexit.
I titoli di stato rimangono un asset “attraente” e in questo momento sembra improbabile una ripresa convincente dell’equity. Detto che l’appuntamento più atteso della settimana sarà la FED, detto che lo scenario globale potrebbe indurre il FOMC a rivedere la propria politica monetaria, la settimana sarà comunque richissima di appuntamenti. Oltre alla Banca Centrale USA si riuniranno anche la BoJ e la BoE, poi avremo dati sull’inflazione, sul PIL, sull’occupazione ecc. Ciò che possiamo dire è che qualsiasi sorpresa da falco da parte di Powell & Co non farebbe altro che gettare benzina sul fuoco della vendita azionaria.
Come detto Wall Street ha chiuso la settimana scorsa in forte calo: S&P 500 -1,9% (a 2600 punti), ma il rimbalzo dei futures ha sostenuto I mercati asiatici (Nikkei +0,6%, Shanghai sostanzialmente piatto).