Il cross EUR/JPY rimane la coppia di valute da monitorare per comprendere l’opinione del mercato sulle elezioni presidenziali francesi.
Gli ultimi sondaggi secondo cui Macron, favorevole al mercato, è in lieve vantaggio, hanno dato una spinta all’euro, ma l’attacco terrorista a Parigi ha fatto tornare l’incertezza (Fillon e Le Pen hanno sospeso la loro campagna elettorale).
Anche gli sviluppi in Europa sostengono il nostro invito ad andare corti sullo JPY.
Avevamo previsto un calo della domanda di USD, ma la correzione ribassista dell’USD/JPY ha superato le nostre aspettative. Prevediamo una ripresa fino alla resistenza a 112,15.
Lo yen non è stato sostenuto dalle crescenti aspettative d’inflazione, ma dall’indebolimento della propensione al rischio globale.
Lo yen rimane il principale destinatario delle operazioni dettate dall’avversione al rischio, più di Future Oro, USD e CHF (anche se non stiamo assistendo a forti acquisti di JPY sulla scia delle fluttuazioni dei sondaggi francesi).
L’aumento delle apprensioni geopolitiche ha sicuramente spinto gli investitori a liquidare gli asset rischiosi e ad acquistare JPY.
Sospettiamo che le tensioni abbiano raggiunto il culmine e crediamo che, come di consueto, la diplomazia riprenderà le redini della situazione.
I dati IMM sui posizionamenti indicano che lo yen è decisamente ipercomprato, quindi c’è spazio per un aggiustamento.
Questa settimana la riunione della BoJ non modificherà in modo sostanziale l’attuale strategia, visto che il consiglio direttivo si concentrerà sulle novità che riguardano i membri e non sulla politica monetaria. La scorsa settimana, la BoJ ha nominato due membri molto accomodanti, a conferma del supporto del comitato a un’espansione aggressiva del bilancio.
Per ora, l’aver compreso che l’espansione del bilancio annuale della BoJ di 80 mila miliardi di yen ha generato instabilità, portando al controllo della curva dei rendimenti, detterà la strategia futura.
Mentre la BCE si avvicina a una riduzione degli stimoli e la Fed valuta il prossimo rialzo di 25 punti base, la politica della BoJ continuerà ad essere la più accomodante di tutte.
Questa strategia dovrebbe continuare a sostenere il cambio USD/JPY.
Non sarà, però, la BoJ a far salire il cross USD/JPY, ma le reazioni dell’economia USA e il tasso d’interesse.
L’economia statunitense sembra essere scivolata in una fase di debolezza ciclica, che dovrebbe migliorare naturalmente all’inizio dell’estate.
Tuttavia, anche se gli investitori non hanno ancora cassato l’operatività legata alla reflazione promessa da Trump, l’amministrazione Trump potrebbe ottenere una vittoria a favore della crescita (la riforma fiscale rimane la più chiara).
I dati IMM mostrano che l’USD è ipervenduto, quindi c’è spazio per un’ulteriore domanda. Inoltre, i rendimenti impliciti sui Fed Future per il 2017 sono vicini ai minimi mai registrati per il 2017 e 2018, quindi basterebbe poco ai mercati per riprezzare rapidamente il ritmo dei rialzi dei tassi d’interesse della Fed.
E ciò farebbe salire il cross USD/JPY.