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FIB- Commento giornaliero valido per la seduta del giorno 12 gennaio

Pubblicato 11.01.2011, 17:51

Seduta in trading range tra i minimi di ieri e l’area 20250 punti circa per quasi tutta la seduta; in particolare, la fascia di prezzi tra 20200 e 20250 ha rappresentato l’area di maggiore interesse da parte degli operatori intraday, concentrando quasi tutti gli scambi giornalieri almeno fino all’ultima ora circa. Il break sopra il livello proprio nelle battute finali ha permesso l’accelerazione in direzione dei 20400 punti circa, area della rottura ribassista che nella seduta di ieri aveva permesso il ritorno delle quotazioni sui 20000 punti circa. Come detto nel precedente commento, dunque, proprio l’area tra 20200 e 20300 ha fatto da polo di attrazione per la seduta odierna ed ha impedito ulteriori discese sotto i minimi di ieri, se non marginali ed in assenza di conferme su timeframe inferiore, situazione che andrà dunque monitorata attentamente nei prossimi 1-2 giorni.

Graficamente, la situazione come descritta ieri lasciava presagire la possibilità che il mercato continuasse al ribasso verso i target inferiori identificati a 11985/20015, area molto vicina al minimo intraday precedente e sfiorata nella seduta odierna.  Il recupero intraday ha dunque portato i prezzi a ridosso della prima area indicata come potenziale resistenza, 20350/20400, situazione che dovrà dunque essere valutata anche domani alla luce sia di questo movimento che dei livelli formatisi in giornata. In particolare, ritorni sotto i 20000 punti dovrebbero leggersi come ulteriore sintomo di negatività di brevissimo, mentre a 20530/20580 rimane attiva la resistenza già citata ieri.

L’aspetto dinamico di medio termine continua a indicare, come specificato ormai da tempo, il break precedentemente confermato e, al momento, non ancora negato, sotto 19500 punti circa, situazione che potrebbe consentire ancora il raggiungimento, nel medio periodo, almeno di area 18000 punti, con eventuale continuazione, in caso di maggiore debolezza, verso i 16700/17000 punti. Per quanto riguarda il breve periodo, invece, è abbastanza evidente come l’area tra 20800 e 20900 rappresenti la prima resistenza, mentre quella tra 19950 e 20050 il primo supporto: l’eventuale fuoriuscita da uno di questi valori potrebbe consentire una migliore direzionalità di breve periodo.

Lo studio statico nel medio e lungo periodo, come ormai segnalato da parecchi mesi, continua ad identificare le due aree a 24000/24500 punti (resistenza) e a 19500/20000 punti circa (supporto); fino a che il mercato non dovesse riuscire a portarsi in modo deciso, confermandosi dunque, fuori da questi valori, è possibile che la direzionalità di lungo periodo ne rimanga compromessa. Attualmente siamo dunque tornati per l’ennesima volta sulla parte inferiore di questo ampio trading range, anche se i prezzi hanno prontamente recuperato all’interno della stessa nelle ultime settimane e prima di questo nuovo ribasso; la situazione ha dunque creato, già in precedenza, i presupposti per una possibile continuazione almeno verso i 18200/18300 punti circa, mentre l’eventuale conferma reiterata dell’attuale debolezza potrebbe anche consentire maggiori affondi verso area 16800. L’incapacità eventuale del mercato di tornare almeno sopra i 21000/21500, come accaduto di recente, potrebbe confermare la debolezza di medio periodo per i target di cui sopra. Per quanto riguarda il breve periodo, il mercato potrebbe essere indirizzato, nei prossimi giorni, verso il target più immediato ed inferiore già rilevato a 19750 punti circa, mentre in caso di una maggiore pressione ribassista si potrebbe assistere anche a discese verso i 19400/19450 punti.

L'aspetto ciclico-prezzi mostra come il mercato si stia muovendo, ormai da tempo, nell’area tra 20000/20100 (precedente livello utile) e 20750 (validità in close), obbiettivo e resistenza superiore di periodo; fermo restando il livello di resistenza, ora il nuovo supporto di breve generatosi risulta verificabile a 19670 punti e la sua tenuta potrebbe permettere nuovi rimbalzi sempre all’interno dell’area di trading range che ha caratterizzato le ultime due/tre settimane. Cedimenti confermati, invece, dovrebbero generare ulteriore debolezza per obbiettivi almeno a 19200 e 18500/18700 circa.

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