Come già accennato lo scorso 11 maggio,la violazione del sostegno di 1.58 euro avrebbe spinto le quotazioni fino al primo target a 1.49 euro azzerando così tutto il prolungato rialzo accumulato nella seconda metà del 2017.
La forte discesa (complice i dati negativi trimestrali) sembra non arrestarsi facendo così ricordare i tempi bui del 2014.
In questo scenario profondamente ribassista è necessario che il titolo editoriale si mantenga oltre quota 1.40 euro per evitare ulteriori scivoloni che potrebbero proiettare i corsi anche fino a quota 1.351 e 1.281 euro.
Nel breve periodo primo timido segnale di ripresa oltre quota 1.66 euro in chiusura e con tenuta settimanale.
Nel medio termine la situazione potrebbe migliorare solo con una prolungata risalita oltre quota 2.0 euro.
EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
Alla luce del contesto di riferimento attuale e dell’andamento della gestione nei primi mesi dell’anno, è ragionevole confermare per l’esercizio 2018, a perimetro attuale, le stime già comunicate al mercato: ricavi consolidati in leggera contrazione; EBITDA adjusted sostanzialmente stabile; utile netto in diminuzione rispetto al 2017 che aveva accolto componenti positive non ricorrenti; mentre il cash flow ordinario è stimato in un range compreso tra 55-60 milioni di euro, in miglioramento dalla precedente previsione pari a 50 milioni di euro.