È arrivato un commento che a prima vista sembra molto rialzista per bitcoin, la più famosa valuta digitale.
Nelle sue comunicazioni alla Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo, Mario Draghi ha osservato che la Banca Centrale Europea non ha il mandato per proibire o regolare Bitcoin.
Evidentemente le grandi istituzioni non hanno fretta di disciplinare il settore.
Crediamo che il potere che deriva dal creare denaro sia una facoltà molto importante cui le banche non rinunceranno.
Ironicamente, entro il prossimo anno saranno introdotti nuovi strumenti derivati su Bitcoin che, tra parentesi, dovrebbero pesare sui prezzi.
I contratti di carta hanno fatto abbassare il prezzo dell’oro.
La proporzione fra certificati e oro fisico è attualmente superiore a 200, stando agli ultimi dati pubblicati dalla CME.
È facile immaginare l’impatto che innescheranno i derivati su Bitcoin.
Al momento il prezzo di Bitcoin tiene leggermente sotto $4.000 e si avvertono pressioni al rialzo.
Probabilmente il prezzo salirà di nuovo.
Non crediamo che si tratti di una “mania dei tulipani”, il nome della bolla dovuta all’iperinflazione avvenuta nei Paesi Bassi.
È piuttosto un altro modo per depositare ricchezza.