Oggi il dollaro statunitense è in marginale calo dopo essersi spinto al massimo da una settimana sulle principali controparti.
L'indice del biglietto verde intorno alle 11,30 cede lo 0,06% a 95,519, dopo aver salito fino a 95,775.
Poco mossa la sterlina, che scivola a 1,3106 dollari da 1,3113 della chiusura precedente e perde lo 0,2% sull'euro, che sale a 0,8784 sterline, mentre dal Consiglio europeo non sono arrivati segnali di svolta sul negoziato circa per un accordo che regoli l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea.
Oggi le Borse europee si preparano a un avvio all'insegna della cautela, dopo la debole chiusura di Wall Street e della Piazza di Tokyo.
Tra i temi sul tavolo c'è il rafforzamento del dollaro dopo la pubblicazione dei verbali dell'ultima riunione della Fed di fine settembre, quando i tassi di interesse Usa sono stati alzati al range compreso tra il 2% e il 2,25%. In particolare, dalle minute emerge l'intenzione di procedere nella strada delle strette monetarie, nonostante gli attacchi diretti alla Fed arrivati dal presidente Usa, Donald Trump. Il tutto mentre prosegue negli Stati Uniti la stagione delle trimestrali che è iniziata anche in Europa.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
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